VOLLEY Un MastrANGELO tra le stelle

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Il campionato di pallavolo è ripartito senza il suo ballerino del muro, Gigi Mastrangelo. Il 38enne campione pugliese è impegnato in un altro torneo, nel cast di “Ballando con le stelle”, la popolare trasmissione di Rai1.
     Ma Gigi non vuole sentirsi un ex e dopo il 10 dicembre spera di poter tornare a giocare.
    «Lo sport mi manca. Sto iniziando a vivere in un mondo completamente diverso come quello del ballo. Mi sono lasciato alle spalle la pallavolo ma il pensiero c’è sempre. Non nascondo che il volley mi manca, mi manca tanto»
    Per l’aspetto fisico nonn c’è da preoccuparsi. Anche per il ballo servono allenamenti durissimi.
    «C’è gente che ha già perso tre o quattro chili. Dopo il boogie woogie ero quasi morto, eppure sono un atleta. All’estero andrei solo per una questione economica, mi piacerebbe che qualcuno mi chiamasse per giocare e per sfruttare l’ondata di popolarità che la tv mi ha regalato. Nel volley non si è abituati a lavorare sull’immagine. Mi piacerebbe far conoscere il mio sport a chi magari mi ha visto ballare e si è incuriosito»
    Mastrangelo ha sempre tante idee, un autentico personaggio che la pallavolo non ha saputo o voluto sfruttare, dimostrando di non aver compreso le sue qualità. Quando ha cominciato la sua avventura in Tv, lo ha chiamato Gian Paolo Montali, suo ex ct, per incoraggiarlo. Nessuno degli attuali dirigenti del nostro volley.
    Gigi, che campionato sarà?
«Rispetto allo scorso anno si è impoverito un po’. Ha perso tanti campioni. Del resto quando ti fanno proposte economiche che non puoi rifiutare, è inevitabile. Però il livello sarà sempre alto per la Lube Macerata, per Trento e anche per Piacenza»
    Anche se Trento ha perso quasi tutti i suoi campioni?
    «Beh, ha un allenatore come Serniotti, sa come allenare e penso che stando con Stoytchev sarà migliorato rispetto a quando era a Roma»
    Recentemente è stata formulata la bizzarra teoria che è normale che certi giocatori abbiano vinto medaglie in Nazionale senza aver nemmeno giocato in A1. Lei che ne pensa?
    «No che non è normale. Da quando gioco a pallavolo non avevo mai visto una cosa del genere. Evidentemente sono cresciuti in A2 perchè in A1 giocavano tanti centrali stranieri e non c’era spazio»
    Lei con la pallavolo è riuscito a viverci. Per i giovani si oggi si annuncia un futuro difficile.
    «Io posso ritenermi strafortunato. Questo è un momento economico di difficoltà ma alla base c’è che non si è fatto nulla per pubblicizzare il volley e per attirare gli sponsor. Capii quando ero a Milano che avrei potuto far diventare il volley un lavoro: ero dotato e imparavo in fretta, sentico attorno a me la gente che diceva: questo arriverà…. Giochi per passione, non ci pensi lì per lì ma poi te lo ritrovi, Quando Lozano cominciò a darmi spazio, compresi che avrei potuto combinare qualcosa di buono. E mi impegnai moltissimo»
    Ballare in diretta su Rai1, una bella sfida…
    «Soprattutto con me stesso, per vincere la mia timidezza. E’ stato difficile iniziare a muovere i primi passi, non avendo mai ballato in vita mia. Una bestia come me, alto due metri, che quando sei in una sala sei mezzo metro più in alto degli altri. Cerco di imparare ad essere coordinato e devo ringraziare gli insegnanti che mi fanno sentire ridicolo»
E la famiglia come ha preso questa sua avventura?

“Inizialmente un po’ dubbiosi. Mi dicevano: ma dove vai, andrai a far ridere tutti. Poi si sono stupiti. Devo dire che il mio obiettivo iin certe occasioni è quello di rimanere in piedi” 
    Gigi sogna lo scudetto anche in Tv: «Mi sono messo in testa di arrivare fino alla fine. Noi atleti abbiamo nel sangue la competizione…»

Leandro De Sanctis

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