VOLLEY Non chiamateli sorteggi…

Devo confessare di essere stufo di assistere sempre agli stessi scempi sportivi, di registrarli vanamente, di essere in qualche modo complice continuando a scrivere di volley come se fosse uno sport serio. Ora sulla Cev si è accesa la disputa tra chi pensa che la sigla stia a sintetizzare Confederazione Ebeti Volley e chi invece pensa che significi Congrega Estranea al Volley. Penso che abbiamo ragione tutti. Cev una volta il volley… come tante volte si è già scritto. Invece di accanirsi sempre contro il calcio, con lo snobismo di chi non vive passioni e conserva una certa puzza sotto il naso, il mondo del volley farebbe bene a rendersi conto da che razza di mediocri si fa gestire, dominare e prendere in giro regolarmente. A tutti i livelli.
 Il presidente Meyer, è acclarato, da tempo ha dimostrato le sue qualità.Nel senso che ormai tutti sanno che è sportivamente un dirigente inadeguato e incapace (lo ha dimostrato anno dopo anno con i regolamenti varati, ad esempio, per le coppe europee. Oggi con gli accoppiamenti dei play off di Champions League (non definiteli sorteggi perchè rischiereste la querela: di casuale non c’è stato proprio nulla) l’ennesima puntata-insulto alle regole sportive. Squadre dello stesso Paese costrette ad affrontarsi fin dal primo turno dei play off (Lube Macerata – Copra Piacenza), squadre che hanno appena giocato contro nel girone dovranno riaffrontarsi nel secondo turno dei play off (Lube-Kazan, se passeranno). Una vergogna che perfino il vituperato calcio ha messo al bando nel primo turno ad eliminazione diretta di Champions League ed Europa League. E comunque lì è avvenuto tutto per sorteggio, realmente casuale.
Stavolta è toccato ad Halkbank Ankara e Rabita Baku comprarsi la semifinale di Champions League. Possiamo considerare seria una manifestazione che da anni mette in vendita un posto tra le quattro? Non credo. Ma questa è la pallavolo europea che abbiamo. E l’Italia, con la sua politica estera federale e con l’atteggiamento palesato per decenni dai club. ha una grossa corresponsabilità se la Cev non ha mai fatto un salto di qualità. Questa è la Cev che con la vostra complicità tenete in piedi, cari dirigenti. Almeno non fateci sentire ogni volta i vostri lamenti. Quali battaglie sono state fatte, che iniziative sono state prese per contrastare la gerontoscarsacrazia della Cev?

250, 500, 750, 400, 900, 420. Sono gli spettatori presenti alle partite di coppe europee giocate stasera. Ma nei giorni scorsi, accanto a qualche boom dignitoso di pubblico, ovvero con almeno 2000 spettatori, facevano bella mostra di sè vari 125, 250, 150, 200 e così via. Ora se ci sono squadre che devono spendere decine di migliaia di euro in tempi di crisi per andare a giocare di fronte a 150 persone, la dirigenza Cev che mette in piedi il baraccone, dovrebbe essere cacciata in massa, dato che non ha nemmeno la verogna di dimettersi.

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Leandro De Sanctis

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