(fanta)VOLLEY Europei on demand in 24 Paesi, a ciascuno il suo

L’organizzazione di un campionato europeo ormai non si nega a nessuno. E’ finita l’era delle ingiustizie, delle manifestazioni che si giocavano su un solo Paese richiamando l’attenzione dei media, dei giornalisti, delle televisioni. Troppo semplice andare, che so, agli Europei in Svezia, a Stoccolma. Troppo semplice giocare in tre o quattro sedi dello stesso Paese, con la stessa moneta.
Una vera ingiustizia negare ad ogni Nazionale la possibilità di ospitare uno spicchietto di Europeo. Una ingiustizia a cui la Cev ha posto rimedio.  Tanto la crisi è alle spalle, i soldi per turismo e lavoro ci sono sempre e le aziende che operano nel settore sono felici di stanziare fondi per essere presenti nei posti dove si gioca (la crisi è alle nostre spalle, come da anni ci dice Natalino Balasso, il politico che prima di altri ha insegnato al popolo che deputati e senatori agiscono…dietro ai cittadini).
Ma torniamo al (fanta)volley.
Dal 2019 gli Europei di pallavolo, maschili e femminili, avranno 24 squadre e si giocheranno in 24 Paesi. Dureranno almeno un mese e ci si trasferirà con mezzi vari (aereo, treno, carrozze a cavalli, autostop, tanto c’è tempo…). 
L’orario delle partite sarà variabile e potrà protrarsi fino a notte fonda (il vero obiettivo delle rivoluzioni inutili del mondo del volley è appunto il fair play nei confronti degli altri sport: lasciare spazio alle altre discipline che, poverine, contengono la durata in tempi certi e più brevi) perchè non ci sarà più il fastidio di dover far terminare le gare in tempo utile per poterne far scrivere sui giornali di carta, sempre che l’inviato riesca ad ottenere il permesso di soggiorno, visto che c sono anche Paesi fuori Europa Unita e senza moneta unica, l’ Euro. 
Al riguardo, per essere certi di raggiungere lo scopo, tra un set e l’altro ci sarà una pausa per consentire agli spettatori di dedicarsi ad altro: mangiare, flirtare, guardare un film, seguire un altro sport, tornare a casa per il cambio di turno della la baby sitter).
Inizialmente si era pensato che essendo 24 le squadre, si sarebbe giocato in 12 Paesi, ma poi è stata variata la formula per non scontentare le altre 12 Nazioni escluse. 
Ma la novità più rivoluzionaria e popolare riguarda la finale: se ne dovrà giocare una in ogni Paese partecipante, che dovrà dotarsi di pallottoliere elettronico per tenere visibile e aggiornata la situazione.
Da indiscrezioni filtrate pare che il Tour Operator, l’Agenzia di viaggi, ehm, la Cev, pensa in grande e per l’edizione del 2021 medita di assegnare non solo tre ma 24 medaglie. Una per ciascun Paese organizzatore. Per il bene del volley naturalmente. Ed è già pronto il discorso di chiusura: «Questa edizione degli Europei è stata la più bella mai organizzata…»
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Dal fantaVolley al Volley reale
La notizia (purtroppo) vera è questa
La CEV ha stabilito che i Campionati Europei 2019 (24 nazionali invece di 16) si svolgeranno in ben otto Paesi, quattro per gli Eurouomini, 4 per gli Eurodonne. 
Uomini: Francia, Slovenia, Belgio e Olanda dal 13 al 29 settembre. Donne: Turchia, Polonia, Ungheria e
Repubblica Ceca.

Leandro De Sanctis

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