Piaggio Roma Volley, 20 anni fa lo scudetto degli scudetti

Piaggio Roma Volley, 20 anni fa lo scudetto degli scudetti. Nessuno se ne abbia a male, ma per uno sport cresciuto nella provincia italiana, lontano dalle metropoli della geografia del dopo guerra e di un boom economico che ora appare ed è così distante, lo scudetto del 17 maggio 2000, lo scudetto della Piaggio Roma è il meglio del meglio. Guardate il video linkato in coda, Un Giorno perfetto. Non è ancora oggi il migliore spot possibile per propagandare la pallavolo? Per far capire cosa può essere lo sport di squadra che ha caratterizzato con la sua esplosione gli ultimi trent’anni di un’Italia che troppo spesso ha avuto poche altre cose di cui andar fiera. Artisti e sportivi hanno avuto un ruolo di rilievo, sempre frutto di lavoro, passione, qualità. Pochi proclami, tanti fatti, vittorie e sconfitte vissute ad altissimo livello. Il 2020 è anno di ricorrenze: trent’anni fa il primo titolo mondiale della Nazionale di Velasco. Chi avrà voglia di scoprire o riscoprire come andarono le cose in quel 1990 che cambiò la pallavolo italiana e mondiale, potrà leggerlo nel mio libro che uscirà tra pochi mesi. E’ il racconto diretto di un testimone fortunato, di chi ha avuto l’opportunità di vivere un’esperienza per molti versi storica, sportivamente e umanamente parlando.
Ne parlo perché c’è un filo sentimentale e tecnico che lega i 30 anni dell’oro di Rio ai 20 anni dello scudetto di Roma. A cominciare da molti protagonisti: Bracci, Gardini, Tofoli, il cubano Ihosvany Hernandez che fu loro avversario in quella finale al Maracanazinho. E nel mio libro ci saranno anche retroscena legati proprio allo scudetto della Piaggio Roma.
Non nascondo, anzi mi piace condividere, l’emozione forte che mi ha avvolto rivedendo e rivivendo quei momenti nel video di Un giorno perfetto, (https://youtu.be/sSs7AVLJ0ug ) realizzato dal compianto Roberto Stracca, con voce narrante di Alessandro Antinelli, due professionisti di qualità che erano all’inizio della carriera. Emozione e commozione, come spesso succede quando il passato torna ad abbracciarci, a risvegliare il vissuto, a ricordarci come si era, come erano, come eravamo. Ho apprezzato molto il ricordo della Lazio Volley Sport, che non ha dimenticato i compagni di viaggio nel frattempo venuti a mancare. Perché è vero che a volte fa male, o fa tenerezza, rivedere volti della gioventù ormai perduta. Ma fa molto più male ed è molto più doloroso scorgere visi che non hanno potuto vivere abbastanza da invecchiare.
Scomparsi, ma non dal cuore, Roberto Stracca firma del Corriere della Sera lanciata proprio dal suo ruolo di addetto stampa nella Piaggio Roma. Il fotografo e amico Carlo Giuliani, l’infaticabile e prezioso Pietro Milita, (nel nome del quale lo scorso dicembre ho avuto l’onore di ricevere il premio a lui intitolato), Riccardo Di Lauro lettore attento e affettuoso. L’amico e collega Adelio Pistelli, una vita nella pallavolo, che rimase incantato dallo spettacolo di quella magica serata. In coda la Lazio Volley Sport ha ricordato tutti per un giusto omaggio.
Un miracolo che si avvalse di una congiuntura politica favorevole, poi prematuramente esauritasi. Purtroppo fare sport ad alto livello a Roma è molto difficile, quasi impossibile. Oggi poi non ci sono più nemmeno impianti, a parte il solito oneroso PalaEur. Una Capitale che non è stata capace di far costruire un impianto di capienza media e nemmeno di tutelare il vetusto, piccolo, ma ancora prezioso Palazzetto dello Sport, accanto ad un altro scempio vergognoso, il glorioso Stadio Flaminio. Nel giorno in cui ricorda il ventennale dello scudetto pallavolistico, Roma ha messo al bando lo sport e gli impianti. Dimenticando che quando si ha la presunzione di voler azzerare tutto, bisognerebbe, per onestà, pensare a intanto a non distruggere quando di buono c’è. Anzi, c’era.

17 maggio 2000: 15.133 spettatori paganti al PalaEur

17 maggio 2000: una di quelle date che non bisogna consultare per timore di sbagliare, quando si parla dello storico scudetto vinto dalla Roma nella pallavolo. Un trionfo che andò oltre lo sport, perché intanto fissò il record imbattuto ed imbattibile di spettatori per una partita di pallavolo e per un evento sportivo al chiuso disputato in Italia: pigiate una accanto all’altra al PalaEur c’erano 15.133 persone, dato ufficiale. Record imbattibile su suolo italiano, anche perché nessun impianto esistente oggi in Italia, ha quella capienza. Fu una specie di Volley day anticipato, metaforicamente, s’intende, perché quella terza gara di finale era il primo incontro che poteva assegnare lo scudetto alla Roma. E la finale con Modena, lo svolgimento di quella terza partita, sarebbe piaciuto a quei registi che narrano lo sport raccontando partenze disastrose e rimonte ai confini dell’incredibile. PalaEur stracolmo, ogni spettatore aveva a disposizione una bandierina di plastica verde blu, i colori della Piaggio Roma, che in omaggio al Giubileo, aveva adottato i colori papalini, il bianco e il giallo del Vaticano. Modena avanti due set a zero, due match ball, il sogno tricolore che sembra ormai sfumare per i romani, che invece iniziano a giocare e rimontano. Perché il blocco era stato soprattutto emotivo, in un ambiente che nemmeno i giocatori si aspettavano. La Piaggio si salva dall’incubo che era già pronto per inghiottirla: vince il terzo set, poi il quarto, quindi il tie-break. Gian Paolo Montali era il tecnico della Roma, Franco Bertoli guidava Modena. Quella favolosa Piaggio Roma aveva Tofoli in regia, Osvaldo Hernandez opposto, Ihosvany Hernandez e Gardini centrali, Bracci Vladi Grbic schiacciatori di banda, Klok libero. L’ingaggio di Klok e la decisione di puntare sui cubani: quante soddisfazioni in quella stagione, sigillata da una lettera di Francesco Becchetti che non dimenticherò mai.
L’amministratore delegato Francesco Becchetti, il presidente Chicco Testa, il direttore sportivo Vittorio Sacripanti: la triade tricolore (che vinse anche la Coppa Cev, a Firenze). In panchina c’erano Massimiliano Decio, Gianluca Saraceni, Adriano Paolucci, Francesco Fortunato, Fabio Leone, Gennaro Barozzino. Montali aveva Massimo Dagioni come vice allenatore, Ermanno Piacentini, che l’anno prima allenava il settore giovanile, allenatore addetto all’avversario. Gian Paolo Chittolini era il preparatore atletico, Sergio Lupo il medico, Gianluca Balducci il massaggiatore. E poi il team manager Gianfranco Sacripanti, Angiolino Magionami responsabile della Junior League.
E l’addetto stampa, Roberto Stracca, che ho già ricordato.
Ricordo anche che la grande festa del PalaEur non fu vissuta bene da tutto l’ambiente del volley, come invece avrebbe dovuto perché quella vetta non è stata più raggiunta. Molti disertarono, la maggior parte di chi avrebbe dovuto esserci, non ci fu. Lo scudetto di Roma risultò indigesto per molti.
Eppure quella serata magica è rimasta un ricordo prezioso anche per l’arbitro che quella sera era sul seggiolone, Luciano Gaspari, che ebbe l’onere e l’onore di fischiare da primo arbitro lo storico scudetto di Roma.

Ihosvany: “Il più bel momento della mia carriera”

La pandemia ha impedito di celebrare adeguatamente il ventennale dello scudetto. Si stava lavorando ad una festa, ad una occasione di far riabbracciare i protagonisti di quell’avventura. Probabilmente anche la Piaggio sarebbe tornata per un giorno ad affiancare i colori di quella Roma, che aveva evitato il giallorosso e il biancoceleste, scegliendo il verde e blu, allo scopo anche di non dividere tifoserie abituate alla contrapposizione cittadina tra Roma e Lazio calcio.
Raggiunto a Miami dove lavora nella Bomnim, la migliore concessionaria di automobili Chevrolet degli Stati Uniti, Ihosvany Hernandez racconta con emozione: “E’ stato il più bel momento della mia carriera. Ricordo e ringrazio ancora tutti i tifosi, tutti i cubani di Roma, gli amici del volley che fecero di tutto per aiutarci ad ambientarci. Era l’anno del Giubileo, una squadra tutta nuova, facemmo tanta fatica e vivemmo un momento difficile quando perdemmo la Coppa Italia. Ma non ci mancò mai l’appoggio di tutti. Osvaldo Hernandez era un fratello, ma ricordo tutti e siamo rimasti in contatto: Tofoli, Gardini, Bracci, Vladi Grbic, Klok. Ma anche i ragazzi che in allenamento non mollavano mai: Fortunato, Paolucci, Max Decio, Saraceni, Leone. Barozzino”.
Ihosvany mise a terra il primo tempo che dette alla Piaggio la palla che poteva dare lo scudetto, arrivato sull’attacco di Kazakov. Anche di Gian Paolo Montali ha un bel ricordo: “Per me è stato un maestro

Un giorno perfetto, il video racconto

Il ricordo della Lazio Volley e Sport

Sono passati 20 anni da quel 17 maggio del 2000 quando la Piaggio Roma Volley, in un PalaEur stracolmo di gente ed entusiasmo, conquistava lo scudetto del Giubileo di pallavolo maschile scrivendo una pagina storica per tutto lo sport capitolino.
La Lazio Volley e Sport, che annovera tra i suoi soci alcuni dei dirigenti che contribuirono a quella straordinaria impresa, vuole rievocare quel giorno senza festeggiamenti, visto il momento tragico che sta vivendo il paese, ma nel ricordo di quegli amici che, a vario titolo, diedero il loro fondamentale contributo a quel successo e che oggi, purtroppo, non ci sono più. La prima dedica non poteva che andare a Roberto Stracca, instancabile e vulcanico Addetto Stampa, per proseguire con Ferdinando Contrario, sempre pronto a bordo campo ad affiancare il figlio Ivan nel suo lavoro di scoutman, con Franco Favretto, Presidente del CP FIPAV di Roma che supportò con tutto il suo entusiasmo le tante iniziative promozionali che furono messe in atto, con Carlo Giuliani, fotografo ufficiale, che immortalò nei suoi scatti quella e le altre stagioni della Piaggio Roma Volley, con Pietro Milita, instancabile responsabile dell’allestimento del campo che gestì le attrezzature e coordinò gli asciugacampo e i raccattapalle con competenza e umanità per finire, solo per ordine alfabetico, con Roberto Rondoni, a quei tempi ancora nei panni di allenatore, impegnato a guidare il settore giovanile della Società. Una dedica merita sicuramente anche Riccardo Di Lauro che non fu certo solo un semplice “fornitore” del taraflex su cui si svolse quella stagione trionfale, ma fu un amico affettuoso e sempre vicino. Senza dimenticare in questa occasione, però, anche amici come Vigor Bovolenta, Adelio Pistelli, Umberto Frisoni e altri che potrebbero, colpevolmente, essere sfuggiti alla menzione, ma che sono stati legati a quei colori prima, durante o dopo quella stagione.

Nel ricordo loro, dei tanti, troppi, che non possono più essere presenti per ricordare insieme quella data, che rimarrà scolpita per sempre nella storia della pallavolo e dello sport romano, la Lazio Volley e Sport ha voluto pubblicare sul proprio canale You Tub il videoracconto di quel “Giorno Perfetto” ideato e realizzato proprio da “Robertino” Stracca con la voce narrante di Alessandro Antinelli, ora affermato giornalista sportivo della RAI e a quei tempi speaker della Piaggio Roma Volley.
Un “Giorno Perfetto”, quel 17 maggio del 2000, che fu solo l’ultimo atto di una cavalcata meravigliosa che vide quella squadra, formata da grandi campioni e grandi uomini, conquistare anche la Coppa CEV nella Finale di Firenze. Fu uno scudetto programmato quattro anni prima per raggiungere la finale proprio nell’anno del Giubileo, uno scudetto fortemente voluto dall’Amministratore Delegato Francesco Becchetti e dal Presidente Chicco Testa affiancati nella gestione dal Direttore Generale Vittorio Sacripanti. Uno scudetto conquistato da una squadra formata da grandi stelle come Marco Bracci, Andrea Gardini, Vladimir Grbic, Ihosvany Hernandez, Osvaldo Hernandez, Marko Klok e Paolo Tofoli affiancate da giovani e giovanissimi come Massimiliano Decio, Francesco Fortunato, Adriano Paolucci, Gianluca Saraceni, Fabio Leone e Gennaro Barozzino, alla cui guida era stato chiamato un “esperto” in scudetti come Gian Paolo Montali coadiuvato da Massimo Dagioni e dal suo fido preparatore atletico Gianpaolo Chittolini.
Per chi ebbe la fortuna di vivere il “
Giorno Perfetto” da protagonista e per quei 15.133 spettatori presenti, record ancora oggi imbattuto per una finale scudetto di pallavolo in Italia, il 17 maggio 2000 resterà per sempre una data indimenticabile. La dedica che la Lazio Volley e Sport, nella ricorrenza del suo ventennale, ha voluto fare ai tanti amici e protagonisti che non ci sono più, rende e renderà sempre il ricordo di quel giorno ancor più commovente. https://laziovolleyesport.it/

Leandro De Sanctis

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