Impunità di gregge nello sport, le denunce delle vittime abusate

Impunità di gregge nello sport, le denunce delle vittime abusate. Un libro importante scritto da Daniela Simonetti

di Valeria Ancione

Non c’è un silenzio infinito che possa soffocare un segreto, un torto, un dolore. Né un silenzio sommerso che non torni a galla per fare rumore. Ci si imbatte in certi rumorosi silenzi, e sono incontri che cambiano la vita. E’ successo a Daniela Simonetti quando ha raccolto il segreto e il dolore di una giovane donna, molestata da ragazzina. Quel silenzio, che si faceva strada come da un oltretomba, è diventato voce.

Abusi sessuali nello sport minorile e femminile: ecco l’orribile e taciuto segreto che Daniela Simonetti, giornalista dell’Ansa, ha iniziato a denunciare dal 2018 dando vita a una Associazione, Il Cavallo Rosa/ChangeTheGame (changethegame.it), che raccoglie confidenze delle vittime abusate, accompagna nel difficile cammino della denuncia e sostiene le famiglie.

Da poco Simonetti ha anche pubblicato “Impunità di gregge” (edito Chiarelettere): il libro è l’incipit di una rivoluzione che fa fatica a esplodere per fermare un trend drammaticamente “tollerato” come una consuetudine. Pagine amare e dolorose, di un dolore reale vissuto dalle vittime, che diventa proprio di chi legge. Chiudere gli occhi come davanti a un film dell’orrore non si può, si possono tutt’al più strizzare per vedere meno, come attraverso una fessura, perché la vista piena sulle violenze che hanno subito ragazzini, femmine e maschi, per mano di coach pedofili o molestatori, fa malissimo.

Era consensiente”. “Provocava”. “Se l’è cercata”. “E’ impossibile perché affetto da impotenza”, sono frasi che conosciamo, che somigliano molto a quelle che “giustificano” o “spiegano” – semmai sia possibile giustificare o spiegare – una violenza o un abuso sulle donne. Quello che ancora poco si sa è che queste frasi riecheggiano nelle aule giudiziarie e delle Federazioni sportive quando si processano casi di violenza e abusi nello sport, ai danni di donne, atlete, e minori maschi e femmine.

Le storie narrate in “Impunità di gregge” vengono da ogni disciplina. In Italia nel 2019 sono stati oltre venti i casi giudiziari di abusi sessuali nello sport, che hanno avuto un’eco bassissima se non nulla. Come era una volta il femminicidio, relegato a raptus di gelosia, prima di avere una sua identità di omicidio di donna per mano di uomo, e avere risonanza anche nei media. Il cammino però è iniziato, ed è un percorso da affrontare fino in fondo come è stato per il femminicidio e prima ancora per il doping. Non c’è salvezza senza consapevolezza, questo è uno degli obiettivi del libro e del lavoro dell’Associazione di Simonetti: seminare conoscenza.

Lo sport non può essere un luogo pericoloso. Non può essere il posto dove atti di bullismo violenti accadono con la benedizione di tecnici e dirigenti, il posto dove adolescenti di entrambi i sessi vengono molestati sessualmente, ricattati, portati a uno stato di vergogna tale da rinunciare allo sport stesso, alla passione, da smettere di sognare, da rischiare di impazzire fino a sfiorare anche l’idea del suicidio.

Sono tante le storie narrate in “Impunità di gregge”, che non mira a suscitare compassione per le povere vittime, ma vuole solo essere un faro nel buio. Daniela Simonetti ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco l’inizio di quella che deve essere una vera rivoluzione. Da questo libro in Italia si deve iniziare a capire, fare il punto e a capo di una terribile condizione di omertà e falsità scoperchiata negli Stati Uniti, con la grande denuncia nella ginnastica contro Larry Nassar, ha attraversato gli oceani fino a noi e coinvolto tutto il mondo. Il libro di Simonetti è il sipario che si apre su un orrore che tutti dovremmo conoscere e indagare, proprio per non diffidare ma continuare ad avere fiducia sapendo che chi gestisce lo sport giovanile e femminile garantisce la certezza del diritto.

Simonetti ha scritto un libro necessario «perché nessuno lo aveva fatto», che dovrebbe arrivare nei contesti sportivi, ai bambini, ai genitori, nelle scuole. Dovrebbe essere un manuale di sopravvivenza per adolescenti. E possibilmente dovrebbe essere un tam tam tra i nostri atleti famosi di ogni disciplina, che sono miti ed esempio per i giovani. Si facciano portavoce dell’indignazione e testimonial della lotta agli abusi nel loro mondo: lo sport.

“Impunità di gregge” è un lavoro che mette in discussione tutto, ribalta le convinzioni, e può terremotare la propria stessa vita perché è difficile non farsi carico di tali sofferenze. Simonetti, sinceramente, ma chi glielo ha fatto fare? «Dovevo dar voce a chi non ce l’ha». Per favore, allora, alziamo il volume a queste voci se non vogliamo finire a far parte dello stesso impunito gregge.

Leandro De Sanctis

Torna in alto