CINEMA, Blood

BLOOD

GENERE: Thriller
REGIA: Nick Murphy
SCENEGGIATURA: Bill Gallagher
ATTORI: Paul Bettany, Mark Strong, Brian Cox, Stephen Graham, Zoe Tapper, Ben Crompton, Adrian Edmondson, Natasha Little, Nick Murphy, Stuart McQuarrie

FOTOGRAFIA: George Richmond MONTAGGIO: Victoria Boydell MUSICHE: Daniel PembertonPRODUZIONE: BBC Films, IM Global, Neal Street Productions, Quickfire Films, Red Production CompanyDISTRIBUZIONE: Notorious PicturesPAESE: Gran Bretagna 2013

DURATA: 92 Min

In estate, spesso, nelle sale italiane arrivano film che non hanno trovato distribuzione in periodi di alta stagione. Magari senza attori di grido oppure pellicole che non hanno raccolto grandi incassi altrove. Questo “Blood”, britannico con attori britannici, è un’opera imperfetta ma che offre diversi spunti, mettendo in scena un dramma che è pubblico e familiare al tempo stesso. Una famiglia di poliziotti, un padre roccioso, prima che la malattia intervenisse, due fratelli con caratteri diversi: uno a guidare, l’altro a seguire, in qualche modo condizionato. Raccontare dettagli di un thriller è delittuoso. Diciamo che alla storia manca un passaggio importante, che giustifichi completamente l’azione fuori controllo che ad un certo punto uno dei due fratelli compie. Gesto che fa virare il racconto verso lidi ambiziosi, psicanalitici, rivelando le cose più interessanti di un film ben girato, dalle immagini forti e intense, che traggono forza anche dall’insolito paesaggio.
Sorvolato su questo dettaglio, pure significativo, bisogna dire che il film affronta il tema del pentimento, di azioni forti e irrimediabili che marchiano per il resto della vita. Perchè si può sbagliare ma poi anche se ci si pente è difficile che le cose tornino come prima. E’ impossibile essere creduti quando si ha un’etichetta addosso: resta l’errore, l’infamia. E il tormento di chi si pente è per sempre, ancor più doloroso e sconvolgente fonte di sofferenza. Per il male che si causa a de stessi e alle persone amate.
Si parla anche di famiglia, dei legami tra padre e figli e tra fratelli. La scelta tra la verità e la correttezza, l’onestà, e la protezione dei vincoli familiari. La scelta tra un fratello e una donna, bivio che l’atto di violenza crea. 
Ah, nella locandina compare il riferimento a “Mystic river”. Era meglio evitare, inutile “specchietto”…

* visto in edizione italiana, doppiata 

 

Leandro De Sanctis

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