Coppa Italia, Pirlo mura Conte: ventesima finale Juve

Coppa Italia, Pirlo mura Conte: ventesima finale per la Juventus, che elimina l’Inter pareggiando a reti inviolate dopo aver vinto la scorsa settimana a San Siro (2-1). I bianconeri inseguiranno il quattordicesimo successo (finora 13 vittorie e 6 sconfitte nelle finali) contro Atalanta o Napoli, il 19 maggio all’Olimpico di Roma. Le due semifinali hanno promosso la squadra dimostratasi migliore e più concreta. La squadra che ha saputo capitalizzare al meglio gli errori dell’avversario. Il portiere nerazzurro Handanovic, protagonista in negativo a San Siro, è stato però il migliore, sventando con le sue parate i tiri di Ronaldo. Ci sarebbe voluta un’Inter eccezionale per vincere allo Stadium, così non è stato perché la Juventus l’ha affrontata con umiltà e determinazione, badando al sodo ed evitando di esporsi troppo. Non è stata una Juve spettacolare e quando è stata brava a ripartire, si è arenata al limite dell’area per la serata non brillante di Kulusevski e del centrocampista di turno che provava ad inserirsi. Nonostante Ronaldo sia stato lasciato troppo solo, è riuscito ugualmente a sfiorare il gol in più di un’occasione.
Il dato significativo, oltre alla finale raggiunta, è la decima vittoria sulle 12 gare giocate nel 2021 (10 successi, 1 pareggio e 1 sconfitta). Oltre al fatto che il miglior attacco del campionato è rimasto a secco contro una difesa che ha puntato su De Ligt e Demiral, le giovani alternative ai senatori Bonucci e Chiellini.

Alex Sandro ammonito, niente finale per lui

PRIMO TEMPO – La Juve decide di aspettare, ragnatela lenta di passaggi stando più vicina alla porta di Buffon che a quella di Handanovic. Quando Conte lo capisce, i suoi cambiano marcia e cominciano ad affondare le azioni, partendo dalla solita fascia destra, dove Hakimi tiene sempre in apprensione i bianconeri. Anche perché il 2-1 dell’andata obbliga l’Inter a cercare i gol.
Al 10′ un episodio che fa infuriare Conte e gli interisti, ma per loro c’è solo una figuraccia, perché Lautaro in area non è colpito da Bernardeschi: il suo calcio prima prende il piede di Bernardeschi (ma si vede solo al replay) ben piantato al suolo, e immediatamente dopo colpisce il terreno di gioco. Lautaro cioè è caduto da solo, inciampando sul campo. Altro che rigore! Chissà se qualcuno ha avvertito Conte che non era il caso di inveire contro ‘arbitro Mariani, che ha diretto con notevole bravura una partita difficile ma sostanzialmente molto corretta.
La Juve sbaglia molto in fase di palleggio difensivo e per almeno tre volte rimette in moto l’Inter, Davvero un atteggiamento troppo rischioso.
Deve capirlo anche Pirlo perché invece gli ultimi minuti del tempo vedono finalmente una Juve più presente nell’area interista. Protagonista Ronaldo che dopo aver sciupato una punizione da da distanza siderale, va due volte al tiro. La prima è respinta da Brozovic, la seconda è un bel tiro basso che Handanovic para di piede. Ammonito Alex Sandro, che era diffidato e sarà squalificato per la finale.

L’Inter prova a giocare ma è Ronaldo che poteva segnare

Nella ripresa la Juventus mantiene il suo atteggiamento prudente. De Ligt non dà respiro a Lukaku, Lautaro si muove e si agita, ma con poco costrutto. Insomma, l’Inter controlla il gioco ma non riesce a pungere anche perché i bianconeri sono puntuali nei raddoppi di marcatura. Le sue occasioni migliori nascono dagli errori di valutazione e palleggio difensivo della Juve, di Bentancur tanto bravo nell’interdire quanto a volte leggero nel perdere palloni che si trasformano in pericoli. Ma l’Inter più che qualche mischia non è riuscita a creare.
Anzi, a dirla tutta, come peraltro era successo sabato scorso contro la Roma, è stata la Juventus a costruire le uniche nitide palle gol. Con chi se non con Cristiano Ronaldo? Non è un caso se il miglior in campo è stato probabilmente il portiere interista Handanovic che è riuscito a fermare le sue conclusioni. Una al termine di una fantastica azione personale che il portoghese si era inventato. Dall’altra parte Buffon non ha dovuto fare parate impegnative, perché l’Inter non ha mai tirato nello specchio della porta.
Pirlo è stato anche stasera abile con i cambi. E se dopo Juventus-Roma si era tirato in ballo il paragone con Allegri, quando Chiellini è andato a sostituire Cuadrado, qualcuno avrà ripensato al mitico Trapattoni. Ma le sue scelte hanno pagato e Pirlo con il prezioso 0-0 ha conquistato la prima finale di Coppa Italia della sua carriera di allenatore.

Juventus-Inter 0-0 (andata 2-1)

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Danilo, Demiral, De Ligt, Alex Sandro; Cuadrado (81′ Chiellini), Bentancur, Rabiot, Bernardeschi (62′ McKennie); Kulusevski (87′ Chiesa), Ronaldo. All. Pirlo
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni (65′ Kolarov); Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen (65′ Sensi), Darmian (57′ Perisic); Lukaku, Lautaro. All. Conte
ARBITRO: Mariani
Ammoniti: Darmian (I), Alex Sandro (J)

Leandro De Sanctis

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