ANTIDOPING Gallitelli, l’ex Comandante dell’Arma dei Carabinieri a capo della Nado Italia

Foto GMT (Leonardo Gallitelli e il presidente del Coni Giovanni Malagò)

Il generale Leonardo Gallitelli, il nuovo responsabile della Nado Italia, la struttura Antidoping nata dall’accordo il Coni e Nas dei Carabinieri, si è presentato in punta di piedi, rispettando il copione, ma con una promessa importante: «Fino ad ora è stata lasciata troppa libertà agli atleti? – dice rispondendo a domanda specifica – Se così è, non c’è dubbio: impererà il rigore assoluto». Nativo di Taranto, sposato con due figli, dopo aver trascorso l’infanzia e gli anni della gioventù in Lucania, a Bernalda, nel 1967 inizia la sua carriera militare, che l’ha impegnato per 47 anni, fino alla pensione, raggiunta nel ruolo di Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Ora, a 67 anni, con la benedizione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro della salute Lorenzin (come ha ricordato il presidente del Coni, Giovanni Malagò), s’insedia in un ruolo impegnativo e fondamentale per la credibilità del sistema sportivo.
  Esperienza di lungo corso, prudenza verbale, difesa del lavoro svolto da chi c’è stato prima di lui: «La struttura nella quale sono chiamato è efficientissima – ha detto Gallitelli – non la conosco a fondo ma per me è un privilegio poter contare su di essa e con i collaboratori cercheremo di perseguire dei miglioramenti. Opererò nel mondo sportivo che per me e tutti italiani è e deve rappresentare pulizia, passione, impegno e sacrificio. In pochi giorni non ho avuto certo la possibilità di conoscere tutto e nella prima fase il mio obiettivo sarà cercare di capire dove ci sono margini di miglioramento».
Curiosamente proprio un ex carabiniere, il marciatore Alex Schwazer, ha indicato la via migliore per combattere con efficacia il doping, rinunciando alle finestre temporali nei controlli a sorpresa. Oggi il doping si assume in microdosi che sfuggono ai controlli programmati. Nel ricordare quando dolore abbia procurato il caso Schwazer («Anche a livello personale come potete capire») ha spiegato di voler approfondire la vicenda per valutare come intervenire anche con i controlli a sorpresa.
 

   Sottolinea il legame e per certi aspetti l’affinità del nuovo incarico con il suo passato: «Mi è stato proposto un incarico dopo essere stato nell’Arma oltre 47 anni. Uno dei quesiti più pressanti era di trovare un segno continuativo con tutto quello che ho fatto nella mia vita. Un segno c’è nella sostanza: come carabinieri abbiamo contrastato tutti fattori inquinanti della società civile, dal crimine organizzato, alla mafia, alla corruzione. Fattori che condizionano lo sviluppo Paese e non possiamo non definire inquinante il doping nel mondo dello sport. Questo scheletro va ad incidere pesantemente su un’immagine». «Con il generale Gallitelli faremo fare un enorme salto in avanti al nostro mondo e alla credibilità di questa struttura» ha aggiunto Malagò, che ha annunciato il conferimento del Collare d’oro ai Nas, ricordando lo scomparso generale Cosimo Piccinno, con cui l’iter era iniziato – Si va sempre più verso lo sdoganare, tramite persone fuori dal nostro mondo, la responsabilità e l’onere di gestire l’ufficio antidoping».  

http://www.corrieredellosport.it/news/altri-sport/2015/09/18-4143468/struttura_antidoping_gallitelli_promette_rigore/ 

Leandro De Sanctis

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