VOLLEY E MEDIA Due anni senza Adelio

Il tempo vola via in fretta, equamente impietoso, per chi non ne ha più e per chi lo vede consumarsi inesorabilmente. Ero indeciso se scriverti, caro Adelio, perchè nel giorno del ricordo (sono passati due anni da quando…hai smesso di telefonare) c’è tanta tristezza per tutto ciò che si è perduto. Non è passata, anzi… E’ solo avvolta in una inestinguibile malinconia. Dicevo che ero indeciso se scriverti, anche perchè non ho belle notizie da darti se devo raccontarti qualcosa dei mondi che abbiamo condiviso, che hai tanto amato e per i quali sei vissuto gran parte della tua vita: la pallavolo, il giornalismo.

Forse è meglio che non ti dica nulla, che ti lasci nel ricordo di come andavano le cose quando gironzolavi nei palasport, parlavi e scrivevi. Come ti dissi subito, quando avevi appena iniziato il tuo viaggio, non c’è un altro Adelio Pistelli, non ci sono più personaggi come te. Il mondo della pallavolo è cambiato, direi che sembra raggrinzito e stropicciato nella povertà culturale che ne ha ridimensionato le ambizioni e la visibilità. Non si pensa più in grande, caro Adelio e immagino quanto ti saresti arrabbiato assistendo a certi fatti, nel vedere gente che pensa solo ai soldi, che non sa programmare nè andare oltre una piccola logica di cortile senza ambizioni. Magari arrivando a comprarsi l’illusione del consenso, senza saper distinguere … la seta dalla fibra sintetica. Pensa quanto sarebbe buffo se ogni testata che prende soldi avesse l’obbligo di scriverlo, un atto di onestà nei riguardi dei lettori. E non parlo di contratti pubblicitari, di banner visibili e dunque limpidi. Eh si, ne sono sicuro: quanto ti avrebbe fatto male sapere cosa è successo in Federazione, che rapporti ha ora intrecciato o dissolto l’ambiente federale.

Non sono più allegre le cose se devo raccontarti della stampa, sempre più lontana da quei livelli di attenzione che conoscevi. Le cose cambiano, e spesso cambiano in peggio. Ma accade in ogni settore. Ho pensato, poco tempo fa, come avresti commentato la voglia di portare all’Olimpiade i videogiochi…

Nel 2018 ci sarà un altro Mondiale in Italia. Si, è vero, ancora lo sanno in pochi e non saranno in molti a seguirlo. Sicuramente non quanti insieme a noi raccontarono i Mondiali del 2010 (e quelli femminili del 2014). Beh, posso già dirti che almeno riguardo i Mondiali, avremo una cosa in comune: non li potrai vedere tu, non li potrò vedere io. Però faremo il tifo a distanza, perchè sono sicuro che all’azzurro del volley non hai smesso di voler bene neanche tu.

Leandro De Sanctis

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