Milan-Juventus 1-3 | Chiesa, notte magica a San Siro

Milan-Juventus 1-3, la notte magica di Chiesa a San Siro. Ci sono giornate in cui tutto va storto, come la Juve aveva scoperto nel turno che l’ha vista travolta allo Stadium dalla Fiorentina mentre tutte le squadre di alta classifica avevano vinto. Ci sono giornate dove invece tutto va per il meglio e l’acqua innaffia l’orto prediletto: alla squadra di Pirlo è successo oggi, prima grazie alle sconfitte di Inter e Napoli, poi con la vittoria a San Siro che ha ricollocato la Juventus al quarto posto, a sei e sette punti da Inter e Milan, con una partita da recuperare.
Avesse perso, il discorso scudetto sarebbe diventato utopico e frustrante, come minimo per qualche mese.
E così si è interrotta la striscia di imbattibilità dei rossoneri, fermatasi a 27 partite, 304 giorni dopo l’ultimo ko, subito ad opera del Genoa. Ma la prima sconfitta in campionato non boccia la capolista, che anzi a dispetto delle numerose assenze importanti, ha tenuto bene il campo, ha messo in difficoltà i bianconeri soprattutto nel primo tempo, giocando con personalità e convinzione, sia pure pagando qualche errore.
La Juve (che ha vinto 14 delle ultime 16 partite contro il Milan) si è rilanciata nel migliore dei modi, nonostante per lunghi tratti, specie nel primo tempo, ha perso troppi palloni in fase di uscita dalla propria area, ha palesato lentezza e pericolosa tendenza al palleggio in zone pericolose quando in certi frangenti la palla deve essere invece allontanata dall’area con rapidità. Una caratteristica (un difetto) che regala palle gol agli avversari in ogni partita.
Tuttavia quando la squadra si distende, i lampi dei suoi campioni risultano decisivi.

Chiesa è diventato concreto e inafferrabile

E’ stata la grande serata di Federico Chiesa, che ha vissuto dieci minuti devastanti nel primo tempo, quando ha prima colpito un palo e poi realizzato il gol del vantaggio, lanciato da un delizioso e geniale colpo di tacco di Dybala (due assist preziosi per Paulo). Agendo sulla fascia destra Chiesa sembra aver trovato le coordinate giuste per ubriacare le difese e poi concretizzare con il tiro, divenuto sempre più preciso e coraggioso.
Chiesa ha poi anche firmato il gol del secondo vantaggio: pescato da un passaggio lungo e illuminato di Dybala, Chiesa ha preso il tempo a Theo e a Romagnoli, insaccando con un preciso sinistro. Altro gol molto bello. Uno degli errori è stato infatti ignorarlo per lunghi periodi, non fargli arrivare la palla.

Gli errori dell’arbitro Irrati

La partita è stata corretta ma la direzione di Irrati è incappata in episodi importanti valutati male. Sono stati almeno due, e forse tre, gli errori commessi dal direttore di gara: al 41′ del primo tempo Rabiot è stato fermato, quasi a ridosso dell’area rossonera, fallosamente da Calhanoglu con un ancata più che con un intervento di spalla. Ma Irrati ha lasciato correre e sulla ripartenza che ha trovato la Juve sbilanciata in avanti, è arrivato il bel gol di Calabria che ha dato il pareggio al Milan.
L’altro errore nel secondo tempo, quando Bentancur, già ammonito, è intervenuto pericolosamente in scivolata su Castillejo, rischiando seriamente un meritato secondo cartellino giallo e quindi l’espulsione che avrebbe di nuovo lasciato in dieci la squadra di Pirlo.
Ma a questo andrebbe anche aggiunta l’indulgente valutazione sull’intervento di Theo Hernandez su Chiesa (foto sotto, postata su Facebook da Daniela Coaro), che non è stato sanzionato con il cartellino giallo. Con lo stesso Chiesa a Crotone l’arbitro Fourneau non fu altrettanto indulgente, e lo punì con il cartellino rosso. Paradossale l’ammonizione ingiusta di Danilo, punito per un intervento in scivolata in cui ha colpito il pallone.

Piede su polpaccio, dall'alto verso il basso, il fallo di Theo su Chiesa avrebbe meritato l'ammonizione
Piede su polpaccio, dall’alto verso il basso, il fallo di Theo su Chiesa avrebbe meritato l’ammonizione

La buona gestione di Pirlo

Nonostante le critiche personali che lo hanno a lungo bersagliato, Pirlo stasera ha raccolto i frutti di una buona semina, psicologica oltre che tecnica. Aveva messo da parte le assenze di Morata e Cuadrado (oltre che di Alex Sandro) assicurando che si sarebbe andati a San Siro per vincere (anche considerando le numerose assenze di peso tra i milanisti). In campo ha gestito bene i cambi, rivelatisi decisivi per mettere al sicuro il risultato e il gruppo sembra sempre più coeso, anche se non ancora immune da lentezza e distrazioni, da quei vizi di atteggiamento che sono costati punti preziosi contro le squadre di bassa classifica. Ma bisogna anche considerare che il nuovo tecnico non ha avuto quei due mesi di preparazione estiva, con relative amichevoli, indispensabili per tutti ma soprattutto per le squadre rinnovate.
Stasera bravi Szczesny tra i pali, bene Bonucci e de Ligt. Rabiot si è sacrificato in una gara poco appariscente ma di presenza e sostanza. Ronaldo non ha praticamente tirato in porta e non succede spesso, ma l’assenza di Morata lo ha indotto a giocare diversamente accanto a Dybala e Ramsey. Dybala ha ciccato la sua prima occasione, però ha avuto il merito dell’invenzione di tacco per l’1-0 di Chiesa e quindi dei due assist forniti all’ex viola: ulteriori segnali di risveglio. Bentancur ha corso tanto, ma fa venire il mal di cuore quando cincischia in difesa perdendo o rischiando di perdere palla.
Felicissimi gli ingressi di Kulusevski e McKennie, che non a caso hanno confezionato il gol della sicurezza, il 3-1. Irresistibile fuga dello svedese e tocco finale trasformato in gol del ragazzo texano.
Uscita da San Siro col sorriso, la Juve ha dimostrato di avere la qualità per vincere quasi ogni battaglia, ma deve acquistare la continuità necessaria per vincere la guerra, per il decimo scudetto che da stasera resta difficile ma non più impossibile. Ma ci vorrà sempre la fame di giocare, evitando di subire passivamente anche quando è in vantaggio, come ha fatto a San Siro lasciando che il Milan la pressasse fino ai limiti dell’area.

Milan-Juventus 1-3

Marcatori: 18′ e 62′ Chiesa (J), 41′ Calabria (M), 76′ McKennie (J)

MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Dalot (81′ D. Maldini), Kjaer (81′ Kalulu), Romagnoli, Hernandez; Calabria (81′ Conti), Kessié; Castillejo (87′ Colombo), Calhanoglu, Hauge (68′ Diaz); Leao. All. Pioli

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Frabotta (87′ Demiral); Chiesa (64′ Kulusevski), Bentancur (74′ Arthur), Rabiot, Ramsey (74′ Bernardeschi); Dybala (64′ McKennie), Cristiano Ronaldo. All. Pirlo
ARBITRO: Irrati
AmmonitiBentancur (J), Danilo (J), Romagnoli (M)

L'esultanza di Chiesa, due gol al Milan in Milan-Juventus 1-3
L’esultanza di Chiesa, due gol al Milan in Milan-Juventus 1-3
L'abbraccio bianconero al goleador Chiesa
L’abbraccio bianconero al goleador Chiesa

Leandro De Sanctis

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