Empire of light | Recensione

Empire of light | Recensione.
Non c’è dubbio che i film siano tra le cose che spesso dividono nel giudizio. Ognuno interpreta a modo suo, anche in virtù di idee, esperienza e sensibilità. Empire of light, il nuovo film di Sam Mendes mi ha lasciato soddisfatto: l’ho visto con piacere, è stato un bel film ottimamente interpretato, con argomenti vari trattati con garbo non superficiale. Mi è piaciuta la musica originale di Trent Reznor e Atticus Ross, ovvero i Nine Inch Nails che ha aggiunto colore e calore alla storia di questo cinema inglese, l’Empire di Margate e ai suoi personaggi che lo tengono in vita. Siamo nel Kent, costa occidentale, spiaggia, mare. All’alba degli anni ’80 gli skinheads diventano sempre più razzisti e neonazisti, rendendo la vita difficile ai cittadini britannici di colore, Il cinema Empire è un piccolo universo, diretto da Donald Ellis (Colin Firth bravo anche in un ruolo sgradevole), nel quale lavorano il proiezionista Norman (Toby Jones), la bigliettaia Hilary (Olivia Colman), il tuttofare Neil (Tom Brooke), la “maschera” Janine (Hannah Onslow). A loro si aggiunge Stephen (Micheal Ward) giovane di colore in cerca di lavoro ma ancora determinato a proseguire gli studi.

Empire, una “famiglia” anche complicata

Se è vero che il personale del cinema è quasi come una famiglia, è anche vero che come molte famiglie nasconde anche il marcio. Un rapporto di sopraffazione sessuale da un lato, la tenerezza di un legame sentimentale che nasce spontaneo, unendo due personalità anagraficamente distanti, diversamente emarginate. Una Olivia Colman intensa nel ritrarre la schizofrenia del suo personaggio diviso tra razionalità, sentimenti e attacchi improvvisi di violenza, verbale e non. E il giovane dal cuore romantico e dalla pelle nera (bravo Michael Ward). Il cinema Empire con le due sale rimaste (la crisi del cinema si fa già sentire nonostante i blockbuster frequenti) e una sorprendente “terrazza” panoramica eredità dei tempi d’oro, quando il cinema Empire aveva quattro sale, diventa luogo di altri sogni, diversi da quelli proposti sul grande schermo, più intimi e personali, semplicemente reali. In un periodo in cui la furia razzista degli skinheads razzisti e neonazisti, imperversa minacciando la serena vita delle persone di colore e non solo.
Il regista Sam Mendes (ricordate American beauty? E il duro ma bellissimo 1917) ha confessato di aver avuto appunto una madre schizofrenica, per cui anche per lui come per Spielberg con The Fabelmans, il cinema diventa luogo sacro della memoria personale, il tempio custode di ricordi ed emozioni lontane.
Potreste leggere che Empire of light è un film superficiale e un’occasione mancata, o che la musica è inadeguata. Non date retta, Empire of light è un bel film e trasmette emozioni a chi le vuole recepire.

Empire of light

EMPIRE OF LIGHT – Gran Bretagna 2022. Durata: 119′.
Regia: Sam Mendes.
Interpreti: Olivia Colman, Micheal Ward, Colin Firth, Toby Jones, Hannah Onslow, Crystal Clarke, Tania Moodie.
Musiche di Trent Reznor e Atticus Ross.
* visto in versione originale.

Leandro De Sanctis

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