Moen, le regole cambiate in corsa e la battaglia per il record

Cambiare le regole in corsa è sempre una cosa sbagliata. A maggior ragione in un periodo in cui lo sport è rimasto a lungo fermo per la pandemia. Non c’è novità che non possa essere applicata nel modo più corretto e con la tempistica giusta, che non vada a nuocere al lavoro e alla salute degli atleti. Il caso della nuova regola sulle scarpe applicata nell’atletica non rientra in questi parametri di logica applicabilità e sembra avere il sapore della superficialità cieca della burocrazia e dell’ingiustizia, cieca e cocciuta come ogni volta accade quando non si tiene conto della realtà. Sono tra coloro che ritengono che i cambiamenti delle regole debbano avvenire a bocce ferme, ben prima che la prima gara si svolga. Cambiare mentre la stagione è in atto è azione inaccettabile. Tra l’altro l’oggetto in questione è una sorta di seconda pelle per un atleta, una scarpa diversa non si improvvisa. Vale per tutti gli sport.
Ma ciò non sembra interessare i burocrati dello sport. Così non si vuole omologare la prestazione del norvegese Sondre Nordstad Moen dello scorso 7 agosto a Kristiansand, in Norvegia.

L’appello dell’allenatore Canova e della manager Davini

L’impresa del campione norvegese di atletica leggera rischia di essere annullata da un cambio “in corsa” delle regole sulle scarpe ammesse in pista.
L’allenatore Renato Canova e la manager Chiara Davini fanno allora appello al senso di responsabilità della Federazione internazionale per una revisione del regolamento e una attuazione di futuri regolamenti con tempi più idonei affinché nessun altro atleta si ritrovi in una situazione simile.

Venerdì 7 agosto, nel corso di una riunione di atletica promossa a Kristiansand dalla Federazione norvegese, Sondre Nordstad Moen ha migliorato il record europeo dell’ora in pista, detenuto dal lontano 1976 dall’olandese Jos Hermens, coprendo la distanza di 21,131 km. 
In questa occasione Moen ha realizzato la terza migliore prestazione al mondo di sempre. 
L’ottima performance del 29enne atleta nordico rischia però di non essere ratificata da World Athletics per un repentino cambio del regolamento sulle scarpe che si possono usare in pista. Vediamo perché.

Lo scorso 28 luglio, con un comunicato-stampa pubblicato sul proprio sito Web, World Athletics rende note le nuove regole stabilite dal Consiglio il 15 dello stesso mese riguardo le calzature ammesse in pista: nello specifico, per le gare dagli 800 metri in su viene stabilito che l’altezza della suola non possa superare i 25 mm. Nello stesso comunicato viene specificato che il nuovo regolamento ha effetto immediato, ma che viene concessa una deroga fino al prossimo 1° dicembre agli atleti che calzano abitualmente scarpe con una suola più alta (specie se per motivi specifici, come quelli medici), così da consentire loro di adeguarsi al cambiamento. 

Il 3 agosto, alle ore 17.03, lo stesso comunicato viene inviato via e-mail a tutti gli agenti autorizzati a rappresentare atleti che figurano tra i primi 30 al mondo. Anche le diverse Federazioni nazionali vengono informate. 

Il 4 agosto, alle ore 11.24, sempre via e-mail viene però specificato ai suddetti agenti che il regolamento viene applicato immediatamente senza più alcuna deroga, con un evidente “cambiamento in corsa” delle disposizioni decise in precedenza.

I tempi troppo ristretti

A soli tre giorni dal suo tentativo di record Sondre Nordstad Moen (insieme all’allenatore Renato Canova e alla manager Chiara Davini) scopre così che le sue abituali calzature fornite da Nike, la cui suola supera i 25 mm di altezza, non sono più considerate regolamentari da World Athletics.  In quel ridotto lasso di tempo è impossibile ottenere e adattarsi a una nuova calzatura e Sondre Nordstad Moen decide così di affrontare la prova con le abituali scarpe, fornite dallo sponsor e scelte dall’atleta norvegese anche e soprattutto per la necessità di proteggere i tendini dopo una serie di infortuni subiti in passato e che l’hanno costretto a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico, oltre che al ritiro ai campionati Europei di maratona a Berlino e a dover annullare la partecipazione a importanti eventi sportivi di livello internazionale, tra cui la maratona di Londra nel 2019. “Correre con un altro paio di scarpe avrebbe messo a rischio la mia integrità fisica data la durata prevista della gara e comunque non avrei potuto in alcun modo correre indossando scarpe chiodare che escludo totalmente da ogni tipo di allenamento. Record o no, con il mio allenatore Renato Canova avevamo bisogno di verificare la bontà del lavoro svolto negli ultimi mesi e quindi ho deciso di fare questa scelta. È stata una scelta che mi è costata molto, poco prima della gara. Non auguro a nessuno un’esperienza simile”, dice Moen.

Perché quelle scarpe non sono un vantaggio

Non voglio qui entrare nel merito tecnico del nuovo regolamento”, osserva l’allenatore Renato Canova, “ma è indubbio che le tempistiche di attuazione, con quel repentino passaggio dal prossimo 1° dicembre all’effetto immediato, non tengono conto delle esigenze degli atleti. Nel caso specifico del record di Sondre, al di là degli imprescindibili aspetti medici, va poi evidenziato, al contrario di quanto la maggioranza delle persone creda, il fatto che le scarpe indossate non producano alcun vantaggio su distanze inferiori ai trenta chilometri. Le scarpe con maggiore spessore della suola, che all’interno contengono lamina con fibra di carbonio hanno la funzione di attutire l’impatto, mantenendo una maggiore freschezza muscolare a parità di velocità, dopo un’ora e trenta di attività circa. Per contro, aumentando il tempo di appoggio sul terreno, quanto più la velocità è elevata, tanto più si verifica una riduzione della stessa. In una situazione in cui si trattava di coprire la maggiore distanza possibile in un’ora, da quanto sopra detto non potevano verificarsi vantaggi di alcun tipo e Sondre ha utilizzato le solite calzature scelte per le loro caratteristiche di prevenzione della salute dei tendini, non di certo per avere un incremento prestativo. Non a caso le ha indossate anche nel 2019 ai Mondiali di Doha per la gara dei 10.000 metri, quando ogni atleta poteva scegliere le scarpe più consone a una prestazione di valore, ma nessuno lo fece: su 21 concorrenti, era l’unico a non avere le scarpe con i chiodi e non possiamo pensare che fossero gli altri 20 atleti in gara a essere poco furbi”.

Cancellata la deroga fino all’1 dicembre. Perché?

Non appena il 4 agosto ho appreso dell’immediato effetto delle nuove norme, ho scritto per un doppio controllo a World Athletics chiedendo un chiarimento in merito all’utilizzo in pista del modello di scarpa da strada in possesso di Sondre da parecchi mesi e mi è stato risposto che le scarpe con suola superiore ai 25 mm non sono regolamentari con o senza chiodi. Ho quindi inviato una seconda e-mail spiegando l’impossibilità di adeguarsi in tempo per l’evento in programma il 7 agosto al Kristiansand Stadion, del quale la Federazione internazionale poteva anche non essere al corrente trattandosi di una manifestazione nazionale, nonostante il 7 luglio sia stato diramato a livello mondiale il comunicato-stampa che annunciava il tentativo di record da parte di Moen. Ho immediatamente verificato la possibilità di ricevere un modello diverso, ovviamente senza chiodi e a norma di regolamento, dall’azienda sponsor tecnico di Sondre, ma i tempi (anche a causa delle norme di prevenzione per il Covid-19) si sono rivelati troppo ristretti per la consegna, che infatti è avvenuta nei giorni successivi alla gara”, spiega la manager Chiara Davini. “Contestualmente al mio impegno, ho informato della nuova situazione il medico sportivo della Federazione norvegese che il 5 agosto ha inviato a World Athletics la documentazione che accerta la necessità di Sondre di correre con scarpe protettive dalla suola più spessa per motivi di prevenzione, eventualità tutt’ora ammessa dallo stesso regolamento in vigore. Il 7 agosto pomeriggio ho inoltrato il tracking number della spedizione a World Athletics, per certificare che realmente un paio di scarpe è stato spedito dall’Olanda e che non è arrivato in tempo in Norvegia. Per tutte queste ragioni ci si aspetterebbe allora che la Commissione incaricata ratifichi il record: sarebbe non solo una dimostrazione di buon senso, ma anche il riconoscimento di un’impresa sportiva di indubbio valore da parte di un’atleta dall’incontestabile spirito di sacrificio oltre che talento. Auspico inoltre che, in futuro, le modifiche ai regolamenti vengano comunicate con tempistiche e modalità idonee affinché nessun altro atleta si ritrovi nella medesima situazione”.

Nuovo comunicato da parte di World Athletics: alle ore 18.47 del 10 agosto, via Twitter, World Athletics ha diramato un nuovo comunicato stampa rivolto agli organizzatori dei meeting e alle Federazioni Nazionali. 

In sintesi, viene spiegato che se una federazione nazionale o l’organizzatore di una gara consente a un atleta di gareggiare in pista con scarpe non conformi, il risultato individuale dell’atleta sarà contrassegnato nei record e nelle statistiche di World Athletics come “Non certificato” (TR5.5), ovvero non validi. In alcuni casi, questo può applicarsi all’intera gara. 

Agli agenti non è stata data alcuna comunicazione a riguardo.

Gli impegni futuri. Sondre Nordstad Moen è arrivato nel primo pomeriggio di ieri in Italia per iniziare con il suo tecnico Renato Canova un periodo di allenamento in altura a Sestriere, località ideale per il tipo di percorsi offerti. Già in passato questo territorio è stato scelto dal campione norvegese per allenarsi in vista di impegni di alto livello in ambito europeo e mondiale come la maratona di Fukuoka dove nel 2016 vinse in 2:05:48 stabilendo il record europeo e come la maratona di Valencia nel 2019, dove tagliò il traguardo in 2:06:16. “Forte della preparazione sulle montagne del torinese, se Sondre riceverà in tempo le adeguate calzature, sarà presente il prossimo 4 settembre a Bruxelles nella gara di un’ora in pista, come da accordi presi il 4 luglio con il comitato organizzatore”, conclude l’agente Chiara Davini.

I comunicati di World Athletics

comunicato stampa 31 gennaio 2020: https://www.worldathletics.org/news/press-releases/modified-rules-shoes
comunicato stampa 28 luglio 2020: https://www.worldathletics.org/news/press-releases/shoe-technology-rules-tokyo-qualification-roa 


Leandro De Sanctis

Torna in alto