Nuovo Olimpo | Recensione

Nuovo Olimpo | Recensione.
Ammetto di non potermi unire al coro di elogi che pare stia accompagnando il nuovo film di Ferzan Ozpetek, Nuovo Olimpo. Paradossalmente la storia è un omaggio al cinema, alla sala cinematografica, proprio in un film che invece non è uscito di casa, visibile su Netflix.
Un amore gay sbocciato casualmente, non vissuto per 30 anni e idealmente sepolto dalla piega degli eventi, allora e oggi.
Al melodramma, naturalmente gay. mancano l’ironia e quella coralità che accompagnava i film di Ozpetek. E’ come se restringendo lo sguardo su Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi) il regista turco-italiano sia scivolato in una storia indubbiamente da lui particolarmente sentita, ma che risulta piatta e perfino noiosa nella sua prevedibilità. Il passato non torna, anche quando potrebbe tornare, perché le vite non passano invano, con le loro scelte e le strade percorse che coinvolgono altri amori (Giulia, Greta Scarano; Diego, Alvise Rigo). Nel melodramma gay c’è solo comprensione e nostalgia irrisolta: la moglie del chirurgo Pietro che invita il marito a inseguire Enea, perché ha visto e invidiato lo sguardo con cui lo guardava nella cena che li ha riuniti.
Il melodramma gay offre nudità e scene di sesso, ma c’è spazio anche per orizzonti più estesi e sessualmente bisex, dato che Enea, che diventerà regista, da studente e gay fa l’amore anche con Alice (Aurora Giovinazzo).
Sarà, ma Nuovo Olimpo non mi ha emozionato, come invece era accaduto ad esempio in due dei tre “corti” della trilogia su Istanbul (Meze, Musica e Muhabbet) che Ozpetek ha fatto uscire sempre su Netflix, condividendo sentimenti e malinconici ricordi personali di un uomo che ha lasciato la Turchia per vivere una nuova vita a Roma.
Nuovo Olimpo è il nome del cinema che è teatro dell’incontro reale tra i due ragazzi che s’innamoreranno senza poter mai vivere la loro storia, interrotta drammaticamente dalla repressione della Polizia in una manifestazione antifascista. Nome debitore al ricordo romano del regista, che frequentava il Nuovo Olimpia, in via in Lucina: sala che vive ancora oggi ma non come cinema a luci rosse, bensì come baluardo di cinema culturale che offre film in versione originale con sottotitoli.
E al Nuovo Olimpo, che ha Luisa Ranieri (trucco in simil Mina che mortifica la sua avvenenza ma non la sua bravura) nel ruolo della cassiera Titti, Ozpetek fa proiettare il suo cinema del cuore, vecchi film in bianco e nero. Sui titoli di coda Mina canta anche Povero amore, rinnovando un legame artistico nato con il film La dea fortuna e proseguito con la serie Le fate ignoranti.

Nuovo Olimpo

NUOVO OLIMPO – Italia 2023. Durata 112′.
Regia: Ferzan Ozpetek.
Interpreti: Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Greta Scarano, Aurora Giovinazzo, Luisa Ranieri, Alvise Rigo, Giancarlo Commare.

Leandro De Sanctis

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