Mello e Il miracolo di Berlino 2002: “Una parte fondamentale della mia vita”
Pillole dal libro Il miracolo di Berlino, di Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo. Il mondiale di pallavolo femminile del 2002. Le parole di Vania Mello.
A Brema, il giorno dopo la prima sconfitta iridata subita ad opera della Russia (3-2), l’Italia perde di nuovo, stavolta per 3-1, con le cubane. E’ il 7 settembre 2002. Non si sono più le grandi stelle nella squadra caraibica, ma le azzurre steccano.
Dopo la strepitosa serie di vittorie iniziali, non viste in Italia perché la Rai non le ha trasmesse e non si era ancora smosso nulla, i due ko sono frustate sulle ambizioni di una Nazionale che invece era convinta di aver cambiato volto. Ma c’era anciora modo di qualificarsi per i quarti di finale…
Vania Mello dopo la partita persa con Cuba esprime a caldo la sua amarezza. “Non si può perdere così. Ogni set la stessa storia: avanti fino a metà poi al minimo rilassamento ci facciamo prendere alla gola dalle loro rimonte.”
Nel libro ritroviamo Vania oggi, che rilegge il suo passato sportivo tra carriera e vita.
“Nella mia vita non mi sono mai pentita di nulla, il nostro percorso è fatto di momenti e di scelte fondate sui valori. La pallavolo è una parte fondamentale della mia esistenza, che rimane chiusa nel mio cuore. Se sono diventata quella che sono stata da atleta, dal punto di vista tecnico, lo devo a un allenatore come Giuseppe Bosetti.”
Vania Mello è nata Copertino, in provincia di Lecce e giocava nel ruolo di centrale. Ai Mondiali di Germania 2002 aveva 23 anni. Con la maglia della Nazionale maggiore ha vinto anche un bronzo e un argento agli Europei. Con Bergamo è stata campionessa d’Italia nel 2001-2002.
Il miracolo di Berlino
IL MIRACOLO DI BERLINO di Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo. Calzetti-Mariucci, 264 pagine, 16 euro.
