ROMA Funerale prepagato? Crepa!

Qualche giorno fa non volevo credere a ciò che mi pareva di aver visto, mentre guidavo a poche centinaia di metri da casa. Quando ho avuto tempo sono andato a fotografare ciò che vedete a fianco.
Penso che il senso dell’umorismo sia nel mio dna, ma in questa occasione devo ammettere di non essere riuscito a trovare un appiglio per sorridere. Penso sia uno di quei casi in cui alla parola creativi, che tanto piace ai pubblicitari autoreferenziati, si possa cambiare una vocale e qualche consonante, perchè cretini rende meglio. Amo i giochi di parole, ma questo “Vi aiuteremo a farlo a pezzi” è sbagliato sotto ogni punto di vista, è una forzatura e come tutte le forzature pecca concettualmente, prima ancora che eticamente (sorry: da quando in qua la pubblicità rispetta regole etiche?). Macabra è la parola che più ricorre nei commenti sul web. Perchè sono andato a documentarmi e ho appreso qualcosa in più sui precedenti di questa ditta di becchini (non so se per loro lavori anche quella tipologia di impiegato di pompe funebri in cui talvolta mi sono imbattuto: maschera di circostanza, untuosità e viscidume a gogo e mano idealmente sempre tesa e in attesa, di corposa mancia. Quelli che nel dolore e nella confusione di quei momenti, ci sguazzano spillando quattrini)

La Taffo naturalmente ha un sito che non muore mai e anche a distanza di tempo consente di apprezzare, diciamo così, gli slogan delle precedenti campagne: Se hai bevuto fai guidare qualcun altro, altrimenti ti daremo un
passaggio noi”, sino a “Non correre oltre i limiti, non abbiamo fretta
di vederti”, “Se hai sonno fermati subito, meglio riposare
in auto che da noi”. Qui l’umorismo era evidente ed apprezzabile. Un girare intorno al tabù per proporsi, dando perfino un messaggio positivo. Per la serie, la morte vi fa un…Taffo.
Stavolta no, il “Vi aiuteremo a farlo a pezzi” oltre che non essere chiaro e immediato, quando si mette a fuoco risulta espressione di pessimo gusto e colloca la Taffo nell’elenco di chi dissangua, in vita, i cittadini dai pochi mezzi economici. In questa disastrata Italia le persone perbene faticano a vivere, e gli si chiede di pagarsi il funerale mentre sono in vita? Un’altra tassa di 99 euro al mese (ma è il prezzo minimo…): chi ha soldi non è interessato, chi non li ha i 100 euro deve spenderli per mangiare e cercare di restare in vita. Se è vero che la Taffo offre la macabra possibilità di pagare il funerale a rate, poi si muore sempre… in contanti.
Alla Taffo hanno paura che da morti non vedranno i nostri soldi? Hanno ragione, per ridurre al minimo indispensabile la tassa per la morte, ho detto che vorrò essere cremato (dopo che si sia accertata al di là di ogni ragionevole dubbio la mia dipartita), nella bara più economica che esista, senza spese eterne al cimitero, per loculi, lumini e per la mafia che impera senza che i sindaci di qualsiasi colore sentano il dovere etico di intervenire. E con i soldi risparmiati, dico ai miei cari: Comprate musica, andate al cinema, a teatro, alle mostre. Fateci quel che volete. Vivete!

P.S:: Ci manca Totò: alla Taffo avrebbe fatto una delle sue celebri pernacchie e avrebbe detto, facendo il gesto dell’ombrello: Tiè, crepa!

P.S.2: Naturalmente l’offerta del funerale a rate vale anche dopo decesso avvenuto in contante. Si offre la possibilità di pagare a rate il funerale, insomma una rata oltre la stretta attualità della vita, come per comprare una macchina o una casa. La differenza è che se non pagate il mutuo della casa (per cui lo stato tassa come se fosse già completamente costra), lo stato o il comune dubito verranno a bussare per pretendere indietro la bara…

Leandro De Sanctis

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