Inside Man, la serie più irritante e ridicola

Inside Man, la serie più irritante e ridicola è una trappola per cinefili che galleggia candidamente minacciosa su Netflix. A indurre in tentazione è il cast, che annovera Stanley Tucci e David Tennant, valente attore britannico che da Broadchurch in avanti anche il pubblico italiano ha iniziato ad ammirare. Peccato che la ricchezza del cast guidato da questi due mattatori, sia solo uno specchietto per le allodole, una trappola appunto, perché lo spettatore si ritrova sbeffeggiato e preso in giro, roba che trasferita sullo schermo, sarebbe da mostrare in preda ad una crisi di nervi che scaglia il soprammobile pesante vari chili addosso al televisore, perché c’è un limite a tutto.
Inside Man provocazione? Oggi si giustifica ogni cosa assurda con l’etichetta della citazione, della provocazione, senza mai considerare che la parola fa rima anche con presunzione. Non con pazienza, infatti chi nonostante gli avvertimenti ha voluto vederla, è rimasto inevitabilmente intrappolato, ritrovandosi a maledire il momento in cui ha accettato di giocare al cineasta presuntuoso che irride lo spettatore dotato di cervello.
Ma anche e soprattutto no, in un’epoca in cui l’offerta è così ampia e varia, è delittuoso buttare quattro ore in una porcheria del genere. Confesso che ho peccato. E me ne pento amaramente. Non per restare in tema con l’assurdo parroco interpretato da Tennant, ma per convinzione.

Tutti sono assassini, basta una buona ragione e una giornata storta”: è l’assunto di base attorno al quale ruota tutta la serie Inside Man, quattro puntate di circa un’ora ciascuna. Negli Stati Uniti un condannato a morte risolve enigmi aspettando l’esecuzione, in Inghilterra un parroco idiota e profondamente stupido precipita in un assurdo vortice assolutamente inspiegabile per un uomo di fede, che porterà morti assurde (avete fatto caso quante volta ricorre questa parola?). Ma anche semplicemente per un uomo qualunque. Si capisce immediatamente dove si vuole andare a parare e ci si chiede se servivano quattro ore per visualizzare, percorrendo la strada più incredibile e ridicola, il concetto, peraltro perfino banale.
Ora, ci sarà chi leggendo questa convinta stroncatura, vorrà vederla ugualmente. E’ già successo. Peggio per chi lo farà. La cosa che stupisce, e non è la prima volta, anche anche dinanzi a certe porcherie che suscitano più che altro rabbia, ci sia chi scrive fischi per fiaschi, chi ammanta con il velo dell’operazione studiata e artistica, ciò che è solo una brutta en irritante serie tv.
Il guaio è che il post finale, dopo i titoli di cosa, apre le porte perfino a una seconda stagione. Perché è proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Ma basterà non cadere di nuovo nella trappola, o prevarrà il desiderio di quel celebre sketch di Totò? “Voglio vedere fino a che punto vuole arrivare…!”
Non stupitevi se guardando, tornerete ai tempi dell’avanspettacolo o degli albori del cinema simil sceneggiata, quando dalla platea si levavano commenti anche sguaiati a ciò che veniva rappresentato. Questa serie Inside Man, lo fa fare…


Inside Man

INSIDE MAN – Gran Bretagna, 2022. Serie Tv di 4 puntate da 1 ora ciascuna, ideata dallo scozzese Steven Moffat, diretta da Paul McGuigan per la BBC e Netflix.
Interpreti: Stanley Tucci, David Tennant, Dolly Wells, Lydia West.

Leandro De Sanctis

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