Io, noi e Gaber | Recensione

Io, noi e Gaber | Recensione.
Giorgio Gaber e la sua poliedrica statura di cantante, teatrante e filosofo emergono in questo docu film che ha avuto un grande pubblico nei pochi giorni di uscita in sala (circa 80.000 spettatori nei cinema) e che ora è visibile su Rai Play, la piattaforma in streaming della Rai che per il suo archivio televisivo è una autentica miniera di gioielli.
Accantonate le regie di commedie insipide ancorché di successo, Riccardo Milani si è dedicato a docufilm. Per fortuna nel suo Io, noi e Gaber non ripete l’errore compiuto realizzando Nel nostro cielo un rombo di tuono, dedicato al mitico calciatore Gigi Riva, se non nel dispetto che fa agli spettatori, omettendo i nomi di chi partecipa come intervistato. Un peccato irritante che aveva commesso anche nel film su Riva, intervistando i vecchi compagni di squadra e altri personaggi di storie datate mezzo secolo.
Anche in Io, noi e Gaber, chissà perché, Riccardo Milani sorvola sulla necessità dello spettatore di sapere chi è che parla. E per quanto si possa essere nella materia trattata, alcuni degli intervistati sono volti non certo noti al grande pubblico, e di molti non viene detto nemmeno il ruolo.
La presunzione “artistica” di voler dare un’impronta personale a un qualcosa che, talmente grande di suo, non ne avrebbe bisogno, lo induce stavolta a desincronizzare, se così posso dire, le immagini dal parlato dei personaggi intervistati. E a esagerare con i primissimi piani non di Gaber ma degli intervistati. Felice invece l’idea di chiudere con tutto il cast di intervenuti in platea ad applaudire Giorgio Gaber sullo schermo, come se fosse davvero lì.

Giorgio Gaber, artista e filosofo

Ma la bellezza di Io, noi e Gaber, supera ogni scelta registica. Tale è il fascino delle immagini di repertorio che fanno rivivere un artista poliedrico e unico nel panorama italiano che ha abbracciato tv, teatro e musica. Dagli inizi con gli amici Celentano e Jannacci, alla vicinanza con Mina, il matrimonio con Ombretta Colli e la sua immensa popolarità, assolutamente meritata. Ironia, talento musicale, visione politica, gestualità, intelligenza espressa attraverso scelte artistiche che oggi mancano più che mai. Le oltre due ore di Io, noi e Gaber posso rivelarsi anche, per chi non lo conoscesse e avesse voglia di approfondire, il modo migliore o per incuriosire e indurre all’approfondimento, o per svegliare ricordi lontani e sopiti di chi molti di quegli anni e di quelle sue canzoni, le visse in tempo reale. Non a caso in alcuni passaggi del docufilm, si fanno largo tracce di commozione per un qualcosa di prezioso e ormai perduto. Anche se, almeno, resta un’eredità importante che grazie alla Rai soprattutto, non va dispersa.

Io, noi e Gaber

Regia: Riccardo Milani
Interpreti: Giorgio Gaber in video e filmati d’epoca.
Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino, Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti – Mogol, Michele Serra.
Durata: 135 minuti.
Dove vederlo: su Rai Play

    Leandro De Sanctis

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