Calcio a porte chiuse, sarà solo calcio

Calcio a porte chiuse, con la partitissima Juventus-Inter che potrebbe valere una bella fetta di scudetto, Lazio permettendo, giocata senza pubblico. Un bel vantaggio per l’Inter e per l’ex Conte. Ma è chiaro che nella situazione venutasi a creare a causa del Corona virus, bisogna anche saper accettare il male minore, considerato che l’alternativa era quella di annullare il campionato, o di congelarlo all’ultima giornata valida, con scudetto alla Juve e piazzamenti per le coppe definiti. Si giocherà semplicemente a calcio. Conterà solo la bravura in campo e verrà esaltata la tecnica, l’agonismo, il gioco del pallone nella sua essenza. Senza orpelli.

Le partite in chiaro in tv, un’occasione persa

Calcio a porte chiuse. Sono a conoscenza della legge e di cosa ostacola la trasmissione in diretta tv non a pagamento delle partite a porte chiuse della Serie A. Ognuno ha le sue ragioni, anche legittime. Ma tutti dimenticano che siano dinanzi ad’emergenza totale e inedita. Se l’unico precedente risale alla guerra, qualcosa vorrà pur dire. E per una volta la politica è stata migliore dello sport. Il ministro Spadafora ha formulato una garbata senzata e motivata richiesta (e avrebbe potuto semplicemente ordinarlo) nella speranza che la Lega Calcio comprendesse l’eccezionalità della situazione e il significato che un gesto conciliante avrebbe avuto in questo preciso momento, per il Paese. Ci sono problemi di ben altra portata, sia chiaro, ma visto che il calcio in Italia è vissuto come una religione, e su questo lucrano in tanti, un gesto significativo avrebbe avuto il merito di far superare in altro modo, un filino meno traumatico, il caos e lo sgomento generato dal calcio senza pubblico. Dinanzi a una situazione eccezionale, ci sta che si pensi a scelte eccezionali, che non cambierebbero di una virgola il futuro, anzi.
Ma al calcio interessano i bilanci e i guadagni, più che il suo pubblico diretto o indiretto. E nonostante il parere positivo della Federcalcio, la Lega è rimasta, almeno fino a questo preciso momento, sulla sua posizione. La Lega e i club naturalmente. E le pay tv, da Sky a Dazn. Immagino che la prossima volta che il calcio dovesse aver bisogno della politica, la politica ricorderà questo momento e questo “niet”.

I suoni del silenzio, i rumori del calcio

Già che ci siamo, con Juventus-Inter e tutte le altre partite senza spettatori, mi verrebbe da chiedere una cosa impossibile alle pay tv. Abolite anche le telecronache, fateci ascoltare il suono del silenzio che regnerà allo stadio. O meglio, permetteteci di ascoltare i rumori del calcio, la sua essenza così come esiste nelle migliaia di campetti sparsi in tutta Italia, in terra battuta o in erba. Il rumore del toc quando un calciatore colpisce il pallone. Le urla, non più coperte dal frastuono, con cui gli allenatori richiamano i giocatori (ok, vero, si sentirebbe solo Conte domani sera allo Stadium…). I “lascia”, i “mia” dei portieri nelle aree affollate.
Sarò curioso di vedere se anche senza il pubblico, i giocatori si rotoleranno a terra come tarantolati ad ogni colpetto ricevuto, se continueranno a fingere di essere stati colpiti in faccia da manate o contatti su petto, bracia e schiena… O se non essendoci pubblico, eviteranno le loro imbarazzanti performance.

Eurocalcio e Nations di volley da annullare se serve

Il calcio, lo sport senza pubblico è un controsenso. Una bestemmia. Ma nella situazione venutasi a creare credo che sia comunque meglio giocare a porte chiuse, in ogni sport, che non giocare affatto vanificando anche quanto fatto nei primi mesi della stagione. Se servirà, sarà meglio annullare gli Europei di calcio, partoriti già con una folle formula che ha spalmato le partite…ovunque. E per estendere il discorso alla pallavolo, sarà meglio concludere la stagione dei club in Italia e in Europa, rinunciando alla Volleyball Nations League, per l’Italia, e non solo, perfino deleteria nell’anno olimpico, a causa della sconcertante scelta di organizzare la fase finale a Torino, ostacolando e danneggiando la programmazione olimpica del ct Blengini, che si è visto pugnalare alle spalle senza nemmeno essere messo in preallarme.

Leandro De Sanctis

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