VOLLEY Montichiari bollente

La cosa più bella del primo week end del Grand Prix di volley femminile sono i 9 punti che ha messo nel panierino la nuova Italia di Marco Mencarelli. Si è vista una squadra con tanta gioventù che si appresta a crescere insieme con le giocatrici più esperte. Se Carolina Costagrande continua a giocare così, attorno a lei le ragazze rampanti avranno modo di lievitare. Contro la Germania si è assistito ad un colpo da cineteca di Caterina Bosetti, una diagonale stretta quasi…dalla rete. Una meraviglia che ha indotto il ct Mencarelli a chiedere l’applauso di tutto il PalaGeorge. Davvero una scena bella ed emozionante.
Da stropicciarsi gli occhi anche l’ingresso nella parte finale della gara della Sorokaite, che ha sfoderato personalità e punti.

Le noti dolenti, i punti interrogativi senza risposte riguardano invece il PalaGeorge di Montichiari, uno degli impianti relativamente più nuovi che il volley possa avere a disposizione. A parte ieri il pubblico è stato decisamente inferiore alle aspettative. Per fortuna almeno la domenica sono arrivati 3000 spettatori, se il dato diffuso è reale, a dare una cornice adeguata. Il Comitato organizzatore ha fatto promozione? Come ha lavorato? La risposta non è lusinghiera, a giudicare specialmente dalle prime due giornate.

Tutti concordi nel definire infernale il clima del Palasport monteclarense. Troppo caldo, aria condizionata assente. O meglio, dicono che l’impianto non funzionasse bene. Come sa chi segue il volley, avere l’aria condizionata è requisito irrinunciabile per poter ospitare il Grand Prix (o la World League). Ci fu pure l’ispezione rituale della Fivb. Allora? 
Come è possibile che un impianto di quel genere funzioni male, ovvero non funzioni affatto? 
Chi è che ha sbagliato? C’è la possibilità che paghi? Ho appreso (e per questo aggiorno il post) che ad organizzare è stato il Comitato Provinciale di Verona, perchè il Grand Prix è arrivato a Montichiari per indisponibilità del PalaOlimpia veronese. 
A un anno dai Mondiali femminili, e ricordando le lacune del Mondiale maschile 2010, c’è di che preoccuparsi. Se si ha a cuore il volley italiano.

Leandro De Sanctis

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