Genoa-Juventus 1-1 | Chiesa illude, Gudmundsson punisce

Genoa-Juventus 1-1 | Chiesa illude, Gudmundsson punisce.
Temevo un giocatore in particolare del Genoa, avendo visto spesso giocare i rossoblu: Gudmundsson. Puntualmente l’islandese ha castigato una Juve opaca, pareggiando in avvio di ripresa l’illusorio vantaggio arrivato al 28′ grazie al rigore trasformato da Chiesa, per fallo su di lui, lanciato da una bella giocata di Vlahovic. Un primo tempo avaro di emozioni, con la Juve appesa al solito Chiesa: suoi due tiri, col secondo in diagonale che il portiere genoano deviava in corner. In precedenza Chiesa aveva crossato per Vlahovic che aveva impattato la palla tirando alto. Genoa ordinato, impenetrabile in difesa per una Juventus apparsa subito meno brillante, orfana della fantasia di Rabiot, sostituito da un Miretti impalpabile.
Ma una volta subito il gol, il Genoa ha cambiato atteggiamento, non arrivando al tiro ma creando un paio di situazioni ad alto rischio in area bianconera. Soprattutto quella in cui Gudmundsson ha lisciato da ottima posizione.

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Martinez sbaglia e rimedia su Chiesa

Avvio choccante per la Juve nella ripresa. Appena entrato, Ekuban dava la scossa e risultava decisivo con l’assist in due tempi regalato a Gundmundsson, lasciato incredibilmente solo in area, dimenticato da Cambiaso che non ha chiuso su di lui, nonostante la fascia di sua teorica competenza, era rimasta vuota.
Al 5′ la Juve avrebbe potuto riportarsi in vantaggio, ma il portiere Martinez prima sbagliava clamorosamente dando palla a Chiesa, ma poi faceva una prodezza deviando con la mani il tentativo si scavetto dello juventino. Sarebbe rimasta a lungo l’unica palla gol di una Juventus ripiombata nella mediocrità. Perché la palla gol più grande capitava sulla pancia di Bremer all’88, a distanza ravvicinata. Ma l’urlo vincente si strozzava in gola perché Martinez si superava deviando in corner con un colpo di reni.

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Era rigore per un mani di Bani, Malinovksy da rosso

Gli episodi raccontano che la Juventus avrebbe potuto anche vincerla questa difficile partita, anche se solo la VAR avesse richiamato l’attenzione dell’arbitro Massa sul tocco di mano, col braccio sinistro largo, di Bani. Forse esistono altre inquadrature che mostrano che il tocco di mano sia stato un’illusione ottica, perché altrimenti è difficile spiegarsi il perché del mancato rigore al minuto 53.
Altro errore al 90′, quando un brutto intervento col piede a martello di Malinovskyi ha falciato Yldiz fortunatamente senza fargli male, come avrebbe potuto. Giallo per lui, ma nei replay si realizza la durezza dell’intervento, da punire con l’espulsione.

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Ma è stata una brutta Juve, senza i cambi giusti

Al di là del rigore negato, non c’è dubbio che in campo si sia vista una delle peggiori Juventus della stagione. E stavolta nemmeno Allegri ha letto nel migliore dei modi ciò che aveva in panchina. Troppi errori nei passaggi, un giro palla lento ed esasperante, un Vlahovic che ha faticato a trovare le conclusioni che ci si aspettano da un centravanti. Come detto ha pesato l’assenza dell’infortunato Rabiot, che ultimamente aveva a volte risolto i problemi. Miretti è stato tra i peggiori (ma è stato lasciato in campo fino a 17 minuti dalla fine), non si è praticamente visto. Kostic non ha azzeccato un cross, Locatelli ha faticato molto a illuminare il gioco come sarebbe stato necessario. Gatti stavolta è apparso un po’ confusionario e non ha inciso. Troppi palloni persi scioccamente, troppe ripartenze sbagliate e troppe ripartenze consentite al Genoa. Forse sbaglio, ma nemmeno Cambiaso stasera mi ha convinto e non solo nell’azione del gol. I subentrati Weah e Milik non non hanno combinato granché, soprattutto l’americano è parso quasi spaesato e troppo timido dopo la lunga assenza. Troppo tardi Allegri ha giocato la carta Yildiz: se è il talento di cui tutti, incluso Allegri, da tanto parlano, bisogna dargli modo di dimostrarlo, specie in una serata opaca in attacco come questa. Insomma, tanta confusione, palloni perduti, mal difesi. Possibile sia dipeso solo dalla mancanza di Rabiot? O dall’ansia per l’eventuale, ennesimo possibile sorpasso in un imprevisto duello con la capolista? E’ chiaro che pur collezionando l’undicesimo risultato utile consecutivo (8 vittorie e 3 pareggi), si dà anche numericamente via libera all’Inter (specie se farà il pieno anche a Roma con la Lazio domenica sera).

GENOA-JUVENTUS 1-1

Reti: Chiesa 28’ pt (J), 3’ st Gudmundsson (G)

Genoa: Martinez; Dragusin, Bani, De Winter; Sabelli (39’ st Vogliacco), Malinovskyi, Badelj, Frendrup, Vasquez (1’ st Ekuban); Gudmundsson, Messias (47’ st Haps). A disposizione: Leali, Sommariva, Thorsby, Aaron, Jagiello, Kutlu, Matturro, Hefti, Puscas, Fini, Galdames. Allenatore: Gilardino.

Juventus: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso (43’ st Yildiz), McKennie, Locatelli, Miretti (28’ st Iling-Junior), Kostic (23’ st Weah); Chiesa, Vlahovic (23’ st Milik). A disposizione: Pinsoglio, Perin, Alex Sandro, Huijsen, Rugani, Nicolussi Caviglia, Nonge Boende. Allenatore: Allegri.

Arbitro: Massa di Imperia

Ammoniti: Danilo (J), McKennie (J), Milik (J); Badelj (G), Malinovskyi (G),

Recupero: 1’ pt; 3’ st

Genoa-Juventus 1-1. Il mani da rigore di Bani e il rosso mancato a Malinovskyi FOTO Juventus Fans

Leandro De Sanctis

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