Enzo Roberti in mostra permanente a Subiaco

Enzo Roberti, autoritratto Rocca abbaziale di Subiaco
Enzo Roberti, autoritratto
Il taglio del nastro, Mostra permanente di Enzo Roberti alla Rocca Abbaziale di Subiaco. Con i figli Bruno, Carlo e Francesca Roberti
Il taglio del nastro, Mostra permanente di Enzo Roberti alla Rocca Abbaziale di Subiaco

Enzo Roberti in mostra permanente a Subiaco. Il pittore delle camicie, scomparso nel 1990, era nato a Subiaco e con la sua terra ha sempre conservato un legame forte, che ha caratterizzato anche parte della sua opera. A volte ciò che non si riesce a fare per anni, in poco tempo si concretizza. E’ quanto avvenuto per questa mostra che porta nella Rocca Abbaziale di Subiaco le opere di Enzo Roberti che i figli Bruno, Carlo e Francesca hanno donato al Comune.
Particolarmente sentita e coinvolgente la cerimonia di inaugurazione, impreziosita dalla partecipazione del critico Vittorio Maria de Bonis, che ha illustrato e celebrato l’arte di Enzo Roberti, proseguendo poi la sua appassionata lezione anche dinanzi ai quadri esposti e augurandosi una ulteriore riscoperta della sua pittura. “Quadri da musei americani” ha più volte sottolineato l’illustre critico. Ha parlato di coraggio, di pittura dolente, di innovativa e sconcertante genialità, con punte quasi da pop art.
I tre figli Bruno, Carlo e Francesca (con il rimpianto per l’assenza di mamma Marisa, purtroppo recentemente scomparsa, ma presente in una delle opere più personali donate al Comune di Subiaco) hanno regalato un ritratto di cosa abbia rappresentato la figura de papà Enzo congiungendo passato e presente, ricordi del papà pittore e di un’eredità che ha fatto parte del loro bagaglio di vita, affettivo e culturale.
Enzo Roberti è stato tante cose, il pittore delle camicie, la pelle dell’anima, ma anche di arte sacra e di ritratti e autoritratti con cui indagava e metteva a nudo i personaggi che lui amava oltre che sè stesso.

Il ricordo personale

Ho avuto la fortuna di conoscere Enzo Roberti perché le nostre famiglie abitavano nello stesso palazzo, al 21 di via dei Giornalisti, quando io ero bambino, compagno di prima elementare di Bruno e poi amico anche di Carlo, uniti dalla grande passione musicale, e poi con Francesca, l’ultima nata della famiglia Roberti. Ho potuto visitare e ammirare il suo studio a Monte Mario, ricco di opere meravigliosamente intense: amavo i ritratti che aveva fatto di Frank Zappa, di Eduardo De Filippo, solo per citarne un paio. Ma ognuno aveva un fascino particolare, mai banale.
Quando le sue opere vennero esposte in una Via Crucis in diretta Tv su Rai 1, io ero al Colosseo, dietro un quadro delle prime stazioni. E quel Cristo così umano, arrabbiato, dolente, non l’ho mai dimenticato.
Enzo Roberti, come ricordato dai figli in occasione dell’inaugurazione della Mostra a Subiaco, era un uomo che andando avanti negli anni non aveva dimenticato il valore della gioventù. Andava ai concerti con i figli, condividendo ad esempio la passione per Frank Zappa, giocava a carte e chiacchierava con gli amici dei figli. Faceva domande, argomentava, gli piaceva conoscere opinioni e scambiarle.

Pensiero postumo

In occasione della prima mostra postuma, con 46 opere esposte presso la Galleria L’Agostiniana (4-18 maggio 1991) in Piazza del Popolo, ebbi l’onore di poter apparire nell’opuscolo con un piccolo ma sentitissimo pensiero di accompagnamento della mostra.

“Traccia d’affetto che nasce dall’intima nostalgia di chi non l’ha dimenticato.
Enzo torna nel suo mondo consentendoci di vivere la sua confessione allo specchio dell’Arte.
Torna solo con sè stesso e la pelle dell’anima, le sue amate camicie.
L’ultimo dono prima dell’addio”

Il sindaco di Subiaco, Francesco Pelliccia

“La capacità dirompente di rappresentare la realtà di Enzo Roberti rappresenta una ricchezza non solo artistica, ma anche storica e sociale, perché permette un consapevole balzo in una Subiaco del XX secolo martoriata dal peso della guerra, o dai postumi di questa. Per l’intera Città è un valore notevole possedere uno spazio dedicato all’artista.”

L’assessore alla cultura, Angela Marocchini

“La collaborazione e condivisione di intenti maturata con la famiglia di Enzo Roberti è qualcosa di cui, come amministratore, sono davvero fiera. Non si tratta solo di incrementare l’offerta culturale del territorio, ma di riconoscere un tassello della storia artistica locale, andando a ricollocarlo dove è più giusto che sia.”

La famiglia Roberti

Carlo Roberti: “Per la famiglia Roberti la collocazione stabile di alcune importanti opere di Enzo Roberti in una cornice prestigiosa come quella della Rocca Abbaziale di Subiaco, è motivo di orgoglio e soddisfazione; grazie alla proficua collaborazione con la giovane ed energica Giunta Comunale siamo riusciti a raggiungere questo importante obiettivo che valorizza l’opera di un pittore da sempre fortemente legato al suo paese natale.”

Leandro De Sanctis

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