Baby, terza stagione | Recensione

Baby, terza stagione. Non mi sono sottratto alla terza e ultima stagione di Baby, la serie tv ispirata ai fatti di cronaca, alle ragazze romane studentesse dei Parioli che si prostituivano. Una vicenda che finì in tribunale ed ebbe ampia risonanza mediatica. Nonostante le prime due stagioni avessero rivelato lo scarso livello della serie, che ha avuto un notevole successo anche all’estero, volevo sorbirmela fino all’epilogo, per dovere e abitudine a non lasciare le visioni incompiute, non certo per interesse. Baby è una serie che mi è parsa fatta male e interpretata peggio, in un contesto dove perfino chi abitualmente sa più o meno recitare, perde le sue virtù sprofondando nelle sabbie mobili della mediocrità. Forse salverei il solo Max Tortora. Forse.
Una curiosità: nella terza stagione compare Anna Lou Castoldi, figlia di Asia Argento e di Morgan.
Una sceneggiatura imbarazzante in alcuni passaggi, assenza di giovani promettenti a livello recitativo. Non voglio aggiungermi al coro di chi sul web sparge ferocia, spesso immotivata, sui giovani artisti, che si parli di musica o di cinema. Perciò mi astengo dal fare nomi, ma quando su uno dei maggiori quotidiani ho letto un’intervista di uno dei giovani protagonisti, presentato come un talento di attore, che confessa la sua ambizione di lavorare con il regista di grido tal dei tali, ho provato un senso di sconforto. Possibile che non ci sia un minimo senso della misura nel giudicare e giudicarsi? Le serie tv che guardo, le seguo in versione originale. L’impressione che traggo è che nella maggior parte dei casi la recitazione è un valore. Mi sembrano tutte o quasi migliori dei prodotti italiani che ho avuto modo di vedere.
A livello sociologico il quadro che offre Baby fotografa la sostanziale crisi di valori degli ambiti che dovrebbero essere le culle dell’educazione: la famiglia, la scuola. Niente che non si sappia, naturalmente, ma nelle storie che vediamo non si salva nessuno, nemmeno quella gioventù cresciuta col mito dei soldi facili, incline al bullismo e digiuna del comune senso dell’etica e della reciproca comprensione.
Alla fine ho pensato con sollievo che la cosa migliore di Baby è che non ci sarà una quarta stagione.

Baby seconda stagione

Baby 2 Serie Tv. Baby seconda stagione streaming su Netflix. La seconda stagione di una serie che ha incredibilmente riscosso notevole successo anche all’estero (sui titoli di coda scorrono i doppiatori delle varie versioni) non permette di cambiare il giudizio severo sulla qualità di questa serie tv Netflix. Basterebbe andare a rileggere quanto scritto su questo sito in occasione della prima stagione
Si potrebbe sintetizzare il tutto con poche parole: una serie scritta male e recitata peggio.
Baby presenta la peggio gioventù dei quartieri bene di Roma, dei Parioli, prendendo spunto dalla realtà, dalle baby squillo di cui molto si seppe quando lo scandalo delle studentesse che si prostituivano venne alla luce, coinvolgendo ragazze e clienti, maturi e ricchi.
Ma Baby non riesce ad offrire un quadro credibile perché tutto ciò che propone risulta artefatto, finto, viziato dalla mancanza di credibilità di una sceneggiatura a tratti ridicola e imbarazzante, di un soggetto che non convince così come è stato elaborato. Le vicende risultano perfino stucchevoli e noiose. Per allungare il brodo stavolta abbondano gli sguardi fissi nel vuoto e i lunghi silenzi, che dovrebbero in teoria dare spessore ai personaggi, ma che non fanno che renderli ancor più stonati.
Per non parlare dell’uso insistito, e del tutto a sproposito, delle riprese al rallentatore (stavo per usare la parola rallenty, che però non esiste…).
Insomma, portare a termine le sei puntate della seconda stagione è stato un esercizio di pazienza, una battaglia logorante contro la noia e la tentazione di non andare oltre.
Baby conferma che un conto è la qualità, altro il successo. Il fatto che abbia avuto un seguito non significa che sia un buon prodotto. E se i giovani attori di questa serie dovrebbero essere il futuro della fiction e del cinema italiano, siamo messi davvero male. Né dal naufragio si salvano gli attori della vecchia guardia, anche loro deludenti.

La scheda

BABY, seconda stagione – Serie Tv su Netflix (dal 18 ottobre).
Regia: Andrea De Sica e Letizia Lamartire.
Interpreti: Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Chabeli Sastre Gonzalez, Isabella Ferrari, Galatea Ranzi, Claudia Pandolfi, Riccardo Mandolini, Brando Pacitto, Mirko Trovato, Massimo Poggio, Beatrice Bartoni, Lorenzo Zurzolo, Giuseppe Maggio, Max Tortora, Thomas Trabacchi, Denise Capezza, Sergio Ruggerie Filippo Marsili. Ogni stagione sei episodi tra i 40 e i 50 minuti. Ci sarà una terza stagione.

BABY – Serie Tv su Netflix. Regia: Andrea De Sica e Anna Negri. Interpreti: Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Chabeli Sastre Gonzalez, Isabella Ferrari, Galatea Ranzi, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi, Riccardo Mandolini, Brando Pacitto, Mirko Trovato, Massimo Poggio, Beatrice Bartoni, Lorenzo Zurzolo, Giuseppe Maggio. Una stagione, 6 episodi di durata tra i 40 e i 49 minuti.

Baby, su Netflix 

Baby è la serie Tv di Netflix liberamente ispirata ad una vicenda realmente accaduta. Ragazze della Roma bene, quartiere Parioli, finiscono in un giro di prostituzione minorile, le baby squillo del titolo appunto.

La serie Baby mi è sembrata decisamente deludente, un’occasione sprecata con un allestimento banale, scontato e senza guizzi. Una storia che risulta a tratti perfino noiosa. E non perché si scivoli nel tema centrale della storia solo negli ultimi episodi. Dispiace dirlo ma ad affossare le velleità della serie contribuisce la recitazione scarsa, imbarazzante, di quasi tutti i protagonisti. Così che la sceneggiatura, di per sé debole, ne risulta ulteriormente penalizzata. E nel naufragio qualitativo della recitazione vengono coinvolte anche le attrici professioniste, che faticano a riscattare i loro personaggi dai limiti del copione.

Si sono visti al cinema tanti non-attori o debuttanti, fornire prove degne di attenzione, meritevoli, che hanno reso interessanti opere che guardavano al basso, alla realtà spesso disagiata di situazioni e personaggi.

In Baby invece non si esce dagli steccati di un ambiente complessivo laccato, che non riesce a coinvolgere e nemmeno ad interessare, tanto risulta sciocco ciò che viene fatto dire o fare in troppe situazioni. Ragazze e ragazzi di oggi, nativi digitali che dovrebbero anche saperla lunga su tante cose, si muovono talvolta come decerebrati incapaci di comprendere e gestire qualsiasi tipo di situazione. Incapaci di finire un discorso quando sarebbe il caso di finirlo, anche nelle situazioni amorose di cui la serie è infarcita. Insomma, non è credibile nemmeno nella superficialità che attribuisce ai personaggi.

Sarà anche vero che certa gioventù è incredibilmente vicina a quanto viene rappresentato, ma penso lo si potesse raccontare meglio, in ogni senso.

Alice Pagani
E’ stata una delle ragazze del film Loro, di Paolo Sorrentino. Chi l’ha visto la riconoscerà subito, porta i capelli come li aveva in quel film.

Il trailer
https://www.youtube.com/watch?v=sR6NnJlnOew

Chi sono le protagoniste
https://www.youtube.com/watch?v=LM3p6LSl3RA

Leandro De Sanctis

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