Manfredi candidato unico per la presidenza Fipav

Manfredi candidato unico per la presidenza della Fipav. Quattro anni dopo l’aspra contesa che condusse alla conclusione della presidenza di Carlo Magri, la pallavolo attraverso la Consulta dei presidenti regionali, da sempre fondamentali ai fini elettorali, ha scelto di voltare pagina e di farlo soffocando possibili conflitti. Un candidato unico, Giuseppe Manfredi, il dirigente pugliese di lungo corso che è stato vicepresidente insieme con Adriano Bilato negli ultimi quattro anni, con Bruno Cattaneo presidente federale.
Manfredi candidato unico se da un lato è un confortante elemento di unità, dall’altro non esclude lotte e trattative, nel caso in cui si dovessero trovare difficoltà ad attuare un vero ricambio, soprattutto in regioni cardine a cui si chiederebbe di proporre nomi nuovi, di non prolungare esperienze particolarmente lunghe ormai in contrasto con il cammino che si vorrebbe intraprendere nello sport italiano.
Cristallizzare cariche politiche che magari durano da decenni, diventa anche un modo per rallentare un inevitabile ricambio generazionale e concettuale. L’esperienza è sicuramente un valore, ma la si può sfruttare anche senza ricoprire cariche, specialmente in un prossimo governo che vorrà essere aperto a tutte le risorse, con la speranza di trovare davvero unità di intenti nel momento più buio che la pallavolo, di vertice e di base, si trova a vivere. A causa della pandemia, ovviamente.
La candidatura unica di Giuseppe Manfredi, che ha dimostrato di saper ascoltare, recependo nel modo giusto anche le critiche, se costruttive e non strumentali, potrebbe avere un ruolo importante per dare un valore diverso all’immagine del movimento e delle Nazionali.
Un’attenzione adeguata per il settore dei media e per un lavoro che trasformi i risultati azzurri e l’eccellenza della pallavolo di club, in un qualcosa degno di essere valorizzato.
Proprio quest’anno si celebra il trentennale della medaglia d’oro ai Mondiali di Rio 1990, il primo dei tre titoli mondiali conquistati dall’Italia maschile del volley. Parlando di ciò che meglio conosco, la federazione italiana più vincente negli sport di squadra, merita di far fruttare a 360 grandi quel tesoro scoperto trent’anni fa, lavorando per continuare a mantenersi ad alto livello con le sue nazionali, e per assicurare adeguato ricambio con un’attività capillare e ben strutturata sul territorio. Anche se, va detto, questo momento buio rischia di complicare tutto e di far vacillare ogni certezza.
Sciolto il nodo della candidatura presidenziale, si potrà lavorare nei prossimi tre mesi per comporre una squadra di qualità, dando voce ad ogni idea, tagliando i rami secchi e naturalmente chi in questi quattro anni ha fatto solo danni a livello pratico e di immagine.

Il comunicato della Consulta dei presidenti regionali

Giovedì scorso si è riunita, in videoconferenza, la consulta informale dei presidenti regionali ed alla riunione non risultano rappresentati i comitati Piemonte, Trento, Bolzano. È stata valutata – in linea con quanto deciso nella riunione precedente e riportando a questa sessione gli esiti delle consultazioni con le proprie consulte territoriali, laddove presenti – la disponibilità di Giuseppe Manfredi a candidarsi come presidente della FIPAV per il prossimo quadriennio.
Il valore principale che è emerso da tutti è stata la necessità, in un momento così particolare, di arrivare ad una candidatura unica ed a una unica “lista” onde evitare spaccature e divisioni che il movimento non capirebbe e che tanto male hanno fatto in passato alla gestione federale.
I presidenti si sono espressi a favore della formalizzazione della candidatura unica di Giuseppe Manfredi a presidente federale, sottolineandone da più parti la vicinanza al territorio, il tanto lavoro svolto con abnegazione e la innegabile competenza e dando mandato al candidato “in pectore” di agire per predisporre la lista di possibili candidati al Consiglio Federale, privilegiando la competenza e la qualità dell’apporto che gli stessi potrebbero fornire.
Per quanto concerne la redazione di un programma politico ed operativo per il prossimo quadriennio, è opinione comune che esso dovrà essere condiviso preventivamente con la consulta medesima e con il territorio.
Nei vari passaggi della Consulta è poi emerso – testimoniato da tutti – un sentimento di profonda gratitudine per il lavoro fin qui portato avanti con passione e competenza da parte del presidente Bruno Cattaneo.

Leandro De Sanctis

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