Visto dal basso ha compiuto 10 anni

Visto dal basso ha compiuto dieci anni. Il blog nato il 15 maggio del 2013 si è poi trasformato in un sito, ma nel rispetto dei lettori, è rimasto ancora come un approdo di lettura senza i fastidiosi ostacoli dei banner pubblicitari che si aprono appena si clicca. Non è un sito a scopo di lucro, nemmeno il minimo guadagno che potrebbe garantire google. L’unica ricompensa è la possibilità di espressione, che dieci anni fa fu la ragione che mi indusse ad aprire un canale informativo e di opinione soprattutto, affiancandolo alla mia professione di giornalista cartaceo,
I primi post riguardanti la cultura che amo di più: il film Nella casa di Ozon, La grande bellezza di Sorrentino, Effetti collaterali di Soderbergh. La musica degli America, Ventura highway, un word games pallavolistico su Juantorena, l’ennesima denuncia delle squadre che vanno in campo con maglie dello stesso colore (Li vedo neri), la Lega femminile e gli stipendi non pagati, Leon ancora sotto scacco della FIVB, La ricorrenza del record di Marcello Fiasconaro, un ricordo per il mio ritorno nel mondo dell’atletica, la segnalazione dei dvd mal confezionati che rendono impossibile per l’acquirente leggere le informazioni necessarie, il solito lamento sul dannato nome dimenticato del secondo impianto romano, il Palazzetto dello Sport (che chissà se davvero riaprirà a settembre come più volte annunciato).

Visto dal basso, in 10 anni tanto è cambiato

In dieci anni tante cose sono cambiate: i lay out, gli argomenti, il modo di scrivere adeguato al web, la soddisfazione per aver percorso una strada diversa, anche prima di tanti altri giornalisti vilipesi e degradati nella loro professionalità. Sicuramente non schiava dell’algoritmo, anche perché capire gli algoritmi si è rivelato impossibile, nel continuo mutare delle regole (regole? a saperle…).
Il dono più bello che Visto dal basso mi ha fatto è stato quello di poter esprimere opinioni, non necessariamente condivisibili, ma sempre espresse in maniera composta e legittima, dicendo a volte quello che altri non dicono. Criticando, ponendo interrogativi che purtroppo sui giornali non si leggono più: non ci sono chiose ad affermazioni temerarie, sfacciatamente bugiarde. Quindi giornalista fuori dai giri di potere, decisamente “antipatico” di conseguenza, perché geneticamente nemico delle ingiustizie. Consapevole che gli amici di oggi possono diventare i nemici di domani.
Grazie a Visto dal basso ho avuto la possibilità di provare a farmi leggere senza dover dimostrare nulla, scrivendo in maniera semplice e semplicemente di tutto quello che mi ha fatto venire la voglia di esprimermi. Dimenticando anche l’amarezza delusa per quel primo milione di visualizzazioni che Google Plus decise di azzerare, a me come a tutti.

H.I. human intelligence, altro che Chat Gpt

Tanto sport, tanta pallavolo inizialmente, poi atletica e tanto calcio, principalmente Juventus, il primo amore, album musicali, film, libri. Alla boa dei dieci anni, inevitabile chiedersi se valga ancora la pena dedicare tempo, oggi che la lettura non è più una piacevole abitudine per la maggior parte delle persone, anche di sport. E quindi, dato che ho sempre scritto di cose che conoscevo, le aree di interesse in futuro potrebbero cambiare ancora, perché ad esempio ci sono già tanti bei siti che trattano la pallavolo quotidianamente, mentre l’atletica, la mia amatissima atletica, è un capitolo amaramente chiuso. Il tutto salve rare eccezioni, naturalmente.
In chiusura un pensiero inevitabile, in giorni in cui non si fa che parlare, spesso a sproposito dell’Intelligenza artificiale e della chat gpt con cui si farà tutto, a cominciare dall’uccisione della professione giornalistica (al 55% sarà sostituita) e del mondo del lavoro in generale (300 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni). Ammesso che possa vantare un minimo di Intelligence, su questo sito sarà sempre e solo umana, mai artificiale.

Il primo post, 15 maggio 2013

Il primo post di Visto dal basso

AVVERTENZE
Lo so, non c’era bisogno di un altro blog. Non avrei bisogno di crearmi altri nemici o alimentare quelli che già ho, non perché sia così importante da avere addirittura dei nemici, ma perché scrivendo quel che si pensa, esercitando il diritto-dovere di critica, fatalmente diventi amico di chi la pensa come te e nemico di quelli che vengono sorpresi in flagranza (a Roma si dice, “cor sorcio ‘n bocca”) a coltivare i loro orticelli, quasi sempre di nascosto. Quindi anche gli amici sono destinati a passare, magari a diventare nemici, sempre secondo convenienza, come un po’ tutto avviene oggi in questo Paese. I ladri di sogni che hanno prosperato rubando il futuro a intere generazioni, non sono ancora riusciti a prendersi tutto. E con quegli spiccioli di indignazione (che a dire il vero sono una montagna di monetine da scagliare a largo raggio) mi aggiungo al popolo dei blogger. Forse anch’io urlerò contro il cielo, ma un po’ di resistenza non guasta, cercando di combattere una solitudine intellettuale ormai diffusa. In questo blog non si troveranno insulti gratuiti. Solo fatti e opinioni, segnalazioni e spunti di condivisione. Perché a volte condividere, può lenire il dolore e l’amarezza. Magari con una bella colonna sonora come anestetico… 

Leandro De Sanctis

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