La regola del 9, Bernardi si racconta

La copertina del libro La regola del 9, di Lorenzo Bernardi

La regola del 9, Bernardi si racconta. Come sono diventato Mister Secolo. Lorenzo Bernardi in libreria con la sua biografia nel momento forse tra i più delicato della sua luminosa carriera sportiva, sicuramente da quanto è diventato allenatore. In atto un contenzioso legale con la società, la Sir Safety Perugia, alla quale ha portato il primo scudetto della storia oltre a una stagione da triplete, come si dice oggi (Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa). Il club umbro lo ha sostituito in panchina con Vital Heynen, ct belga della Polonia iridata, nonostante Bernardi avesse ancora un anno di contratto.
Ma in questa sede si parla di un libro (l’ho letto con interesse in estate, lunedi 21 ottobre Lorenzo andrà al Circolo Aniene di Roma per presentarlo) che racconta non tutto ma molto di Lorenzo, dai suoi inizi alle ultime stagioni in panchina. Il rapporto con la famiglia, dai genitori, alla moglie Rossana. E ricorda ai giovani che la strada per il successo richiede sempre tenacia e determinazione, sacrifici e voglia di non arrendersi. Non mancano passaggi commoventi. E istantanee legate alle vittorie, specialmente con la Nazionale.

Modena, Velasco, la Nazionale

Detto che alla fine ci sono volute ben tre pagine per scrivere il suo ricchissimo Palmares, penso che La regola del 9 possa risultare una lettura molto interessante, per ripercorrere la tappe di una lunga carriera vincente. Iniziata da dubbi e sacrifici, scelte difficili e nostalgia di casa. E devo dire che la parte del racconto che riguarda la sua permanenza a Modena è davvero bella, trasmettendo il senso di quella che era una specie di grande famiglia, specialmente per chi come lui era un ragazzo che si trovava a vivere lontano da casa per inseguire i suoi sogni. Forse non c’è tutto (il brutto epilogo della sua storia con la Sisley Treviso è signorilmente solo lasciato intuire) ma c’è molto. Il calcio, il nuoto, il tennis, il fratello che gioca a pallavolo indirizzando anche il suo destino. Il trasferimento dal Padova alla Panini per 70 milioni di lire, la Meris del ristorante Juffa, a Modena, che diventa per i ragazzi come lui una specie di seconda mamma. E poi il cambio di ruolo, da palleggiatore a schiacciatore, l’incontro e la profezia di Velasco. I trionfi con la Nazionale del Secolo, l’orologio regalato al cubano Joel Despaigne dopo la finale dei Mondiali del 1990, a Rio.

La Turchia e gli attentati

Purtroppo la Turchia è tornata d’attualità in questi giorni per il massacro dei curdi che il leader Erdogan ha ordinato. Ma già quando Bernardi allenava l’Halkbank Ankara la situazione precipitò, con attentati a ripetizione che costarono la vita a tanta gente e fecero sentire tutti insicuri. Anche i giocatori stranieri. Anche Lorenzo, che nemmeno quella volta volle però mollare, anche se decise che conclusa la stagione, in Turchia non avrebbe più lavorato. Saggiamente aggiungo, perché a mio modo di vedere chi può dovrebbe dare un segnale forte: accettare di far parte dello sport turco, in questo momento politico, ha il sapore di una imbarazzante complicità.

Non la ricordavo così…

Parlo della notizia che la Fivb aveva deciso di scegliere Lorenzo Bernardi come giocatore del Secolo, insieme con lo statunitense Karch Kiraly. Era il 2001. Ho letto e riletto il racconto di Lorenzo, che scrive come la mattina dell’11 settembre 2001, a Ostrava nella Repubblica Ceca dove si giocavano i Campionati Europei (quel giorno si riposava, non c’erano partite), ricevette una telefonata dalla Fivb (alle ore 10.30) con la quale gli venne comunicato che era Mister Secolo.
Il mio ricordo è diverso e alla luce di quanto scrive Lorenzo non mi so spiegare una certa telefonata.
A fine Europei, l’ultima sera, ci ritrova tutti insieme in un pub, per quattro chiacchiere post Europei e un sobrio giro di bevande, se non rammento male offerto proprio da Lorenzo al gruppetto con cui stava parlando e che mi comprendeva. E Bernardi mi disse che aveva ricevuto una telefonata della signora Malù Acosta che chiedeva informazioni e annunciava di volergli parlare. Non disse nulla riguardo Mister Secolo ma sapendo io che stava maturando l’esito di quella scelta (si riunirono a Losanna dodici nomi importanti del mondo della pallavolo) si accesero le luci dell’intuizione. Se la Fivb lo aveva cercato, era perché sarebbe stato lui Mister Secolo. Al rientro in Italia, il giorno dopo, feci un paio di telefonate per avere anche solo una vaga conferma di ciò che avevo pensato. E dalle risposte che ebbi, sia pure indirette, decisi che potevo rischiare. Così il Corriere dello Sport dette la notizia: Bernardi Mister Secolo!
Il giorno successivo, con il giornale e la notizia in edicola, Lorenzo mi telefonò per chiedermi conferma. “Ma sei sicuro di quello che hai scritto?”. Naturalmente risposi che si, ne ero certo.
Ma se Lorenzo lo aveva saputo già l’11 settembre, perché telefonarmi chiedendo a me se ero sicuro di una cosa che lui sapeva già da giorni?
In ogni caso, sia chiaro, ciò che conta è che Lorenzo Bernardi abbia avuto quel riconoscimento. Ho solo raccontato una curiosità.

La regola del 9

LA REGOLA DEL 9, Come sono diventato Mister Secolo. di Lorenzo Bernardi. Roi Edizioni, 174 pagine, 18 euro.

La scheda

https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Bernardi

Leandro De Sanctis

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