CALCIO Llorente o…llorante?

Llorente o Llorante? Cioè piangente, o giù di lì, nella lingua spagnola. La storia di Llorente juventino rischia di sconfinare nel grottesco ma non è nuova. Krasic inseguito a lungo, qualche mese da star, poi nel dimenticatoio e ceduto con l’arrivo di Conte. L’olandese Elia è un caso a parte. Transiti fantasma come Ziegler o deludenti come Martinez, solo per rimanere alle ultimissime stagioni, quelle con Marotta nel ruolo di re del mercato. Così almeno molto spesso l’ho visto e ascoltato definire. 
Ma anche ai re capita che cada la corona. A qualcuno magari cade troppo spesso e a volte fatica a ritrovarla. Voglio dire: c’è stato più di un anno e mezzo di tempo, anzi quasi due, per valutare Llorente, inseguito con grande tenacia anche nel volley mercato della scorsa stagione, al punto che poi l’acquisto è stato definito con larghissimo anticipo. Ora si scopre che non si adatta al gioco che pratica la Juve? Gli acquisti di Bendtner e Anelka rispondevano ad altre logiche ma entrambi hanno avuto un impatto vicinissimo allo zero. Ricordiamo che anni fa fu sbolognato all’Arsenal un certo Henry, che ebbi la fortuna di applaudire in occasione della doppietta che realizzò all’Olimpico in un 3-1 contro la Lazio, stagione 1998-99. Allora viene da chiedersi con che logica si compiono non tutte ma certe scelte. 

Devo dire che Tevez mi sta piacendo molto più di quanto pensassi: apprezzo la sua voglia di dare tutto, di fare ciò che l’allenatore e i compagni gli chiedono. Tuttavia se per prendersi la palla deve tornare fin quasi a centrocampo, ed è costretto a giostrare sempre almeno 15 metri fuori dall’area, poi è anche logico che sotto porta perda lucidità (visto da dietro, il gol che si è mangiato a Copenaghen è stato illuminante: ha tirato basso sul portiere invece che in uno dei due angoli liberi). Ma non era stato preso anche per fare i gol? Non a caso quando lui segna, la Juve vince. Forse l’ideale sarebe stata la coppia Tevez-Higuain. Ma il neo napoletano costava evidentemente troppo per le finanze torinesi.
E’ chiaro che la realtà che non si sottolinea mai abbastanza è che la Juventus i soldi non li ha. Non come il Napoli ad esempio. Il senso di certe operazioni non si spiega altrimenti. Higuain la butta dentro, ma non è arrivato. Altra gente utile, come Giaccherini, è stata ceduta. Marrone si era rivelato un prezioso jolly, capace di giocare in difesa come a centrocampo, ed è stato dato al Sassuolo, ma non in prestito (con l’obiettivo di farlo giocare con continuità) ma in comproprietà (per incassare anche). Però non ci si è attrezzati adeguatamente per un settore nevralgico come la difesa: il solo Ogbonna non può certo bastare. Se l’ottimo Barzagli dovesse gettare la spugna per via della tendinite con cui convive ormai da un anno, come si metterà la Juve, con gli impegni ravvicinati campionato-Champions-Coppa Italia-Nazionale? Senza contare i cartellini gialli e le relative squalifiche che possono far ritrovare la squadra a giocare una partita decisiva con gravi defezioni. Ed è notorio che non si vince senza una grande difesa, come anche Copenaghen ha dimostrato. 

Ho letto che questa Juve non ha più bisogno di furore agonistico, soprattutto in Champions League, perchè in Europa è la qualità a fare la differenze. Mi permetto di dissentire. Il furore agonistico, la fame e la rabbia con cui la Juventus era solita aggredire gli avversari, sono stati gli elementi caratterizzanti e vincenti della Juventus di Conte. Giocare sotto ritmo, tralasciare il pressing alto, cincischiare in presuntuose veroniche, pericolosissime, fa della Juve una squafdra quasi come le altre. Magari in Italia nella maggior parte delle occasioni può bastare, ma in Champions no. E nemmeno contro squadre toste come sta diventando l’Inter.
Tutti dicono e scrivono che Conte è un grande allenatore che rompe i… ai suoi atleti. Mi chiedo come mai allora sia possibile vedere sempre gli stessi errori. Ma non se le ristudiano le partite. Chiellini che perde palla perchè non si affretta a rinviare, Chiellini che si allunga con la gamba in scivolata contando di trattenerla con il suo solo corpo: giochino rischiosissimo che più di una volta o ci ha fatto rischiare il gol o ha causato il gol (ricordate la Champions dello scorso anno, sempre a Copenaghen con il Nordsjælland?). E i rischi che corre Pirlo esagerando col pallone tra i piedi ai limiti dell’area? E’ possibile iniziare a collezionare cartellini gialli per proteste (Vidal a Copenaghen)? Una grande squadra deve fare maggiore attenzione anche a queste cose.

Conte ha appena detto “Prima o poi Llorente giocherà”

“Il fatto che io debba prendermi delle critiche per il suo mancato
utilizzo lo trovo ingiusto. Capisco le critiche se non arrivano i
risultati ma non per questo. Dovrebbe succedere lo stesso anche per Giovinco e Padoin. Sono io l’allenatore e so io quello che succede durante la settimana. Llorente è un giocatore che abbiamo scelto e preso tutti insieme. E lo
supportiamo tutti insieme. Non voglio che s’instauri il gioco del
capire chi ha voluto chi. Questo è alla base dei nostri successi in
questi anni: abbiamo condiviso tutto, le scelte positive e quelle poche
negative. Fernando è stato fermo un anno per le vicissitudini con il Bilbao.
Per questo ha avuto bisogno di più tempo per ritrovare la cattiveria,
l’intensità e le misure del campo. Sono cose che perdi quando non
giochi per un anno. Adesso ha tre mesi di allenamenti sulle spalle e
avrà la sua chance perché se la sta guadagnando. Può essere che giochi
domani, mercoledì o domenica. Non vi dico però quando accadrà”.

Leandro De Sanctis

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