Longo (allenatore del Torino), dichiarazioni da esonero

Longo (allenatore del Torino), dichiarazioni da esonero. Moreno Longo, 44 anni, torinese di origini pugliesi, è l’allenatore del Torino. Il derby a volte genera brutti scherzi e dopo l’ultimo Juventus-Torino (4-1) se n’è avuta riprova. Succede spesso, ascoltando le dichiarazioni di allenatori e giocatori a caldo dopo le partite, di chiedersi: ma che partita ha visto?
Ora è chiaro che per diplomazia e opportunità, spesso si tende ad annacquare la realtà, a spacciare piccole e grandi bugie. Ma penso che anche l’onestà della parola, del commento, sia un valore per un tecnico. Mi viene in mente Gattuso ad esempio, molto schietto anche quando si tratta di parlare di errori commessi dalla propria squadra.
Moreno Longo nel commentare il derby, ha fornito un raro esempio di dichiarazioni autolesionistiche, anche divertenti se vogliamo, tanto è vero che se ne parla e ci si è perfino divertiti nel vedere fino a che punto si possa arrivare nel vedere una partita con gli occhi imbandierati dai colori della propria squadra.

I gol della Juve, le letture del Torino

Riprendo alcuni dei passi delle dichiarazioni di Moreno Longo:
“Abbiamo tirato ben 17 volte in porta e avevamo di fronte la Juve, c’è stato più possesso palla. Ho visto un’ottima personalità e direi che abbiamo messo in grossa difficoltà la Juve, oggi è stato un match che abbiamo condotto noi per lunghi tratti”.  
 “Io credo che questo è accaduto sia nel primo che nel secondo tempo. La Juventus ha segnato, ma noi siamo stati bravi a uscire dal basso con delle ottime letture. Abbiamo trovato Berenguer più volte tra le linee. Ci è mancato l’ultimo passaggio o la scelta, anziché calciare in porta abbiamo cercato il filtrante o viceversa. Di conseguenza la squadra ha giocato con ottima personalità, ha superato quasi sempre la prima linea di pressing della Juve e l’ha messa in difficoltà. Di solito loro sono abituati a condurre il gioco e oggi a lunghi tratti l’ha condotto il Toro”.  
Ci starebbe bene il classico e chissenefrega. Il calcio è sport che premia chi segna gol, non un salotto dove si fanno buone letture pescando tra le linee, nemmeno si trattasse di una guerra con incursioni tra le linee nemiche.
Mi chiedo se poi rileggendosi Longo si sia reso conto di quanto ha detto. Le ho viste tutte le partite della Juventus e il Torino non è stata certo squadra che l’ha messa in difficoltà come hanno saputo fare tante altre avversarie. Il Torino ha condotto il gioco? Ma quando? Quando la Juve ha smesso di spingere per il doppio vantaggio? Solo i rigori casuali hanno potuto mettere in difficoltà le certezze di una Juve nettamente superiore e sempre in possesso delle chiavi del match.
Piuttosto, nei panni del presidente del Torino (in questo caso, ma vale per tutti) sarei assalito dal dubbio. A che allenatore ho affidato la mia squadra?A un tecnico che non è capace di leggere una partita, né in campo (come tutta la critica ha peraltro evidenziato) né dopo nel commentarla?
Travisare una partita, gettare fumo negli occhi in modo così maldestro da suscitare addirittura ironia, tanto sballate sono state le sue affermazioni, sarebbe un valido motivo per cambiare allenatore.

Leandro De Sanctis

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