Juventus-Lazio 3-1, Rabiot e Morata rimonta da Champions

JuventusLazio 3-1, Rabiot e Morata due volte firmano la rimonta della Juventus, andata sotto per un errore di Kulusevski che sventatamente lanciava Correa dopo nemmeno un quarto d’ora di gioco. Pensate come si è trovata la Juve, spalle al muro contro una squadra forte come la Lazio e con il rischio di un crollo verticale, in campionato e di riflesso verso la sfida decisiva con il Porto martedi in Champions League. Ma la Juve di Pirlo stasera ha dimostrato carattere. Una grinta e una voglia di vincere che non sempre l’aveva accompagnata negli ultimi tempi.
E’ arrivato il bellissimo gol di Rabiot e la squadra è andata al riposo rinfrancata, di nuovo convinta nei propri mezzi. E nella ripresa si è vista una squadra diversa, cattiva, vogliosa. Finalmente arrembante.
La Lazio non ha smesso di essere pericolosa con Correa e con Milinkovic che ha colpito una traversa.Il raddoppio è nato da un anticipo di Chiesa su Escalante, appena entrato, che ha innescato un micidiale contropiede bianconero. Chiesa ha servito con tempismo Morata che ha proseguito e quando pareva essersi complicato la vita allargandosi leggermente verso sinistra, ha trovato il tempo di battere a rete superando Reina. Un gran gol, da centravanti di qualità. E un’esultanza liberatoria: “Qui non muore nessuno” ha urlato alla telecamera. Per Morata settimo gol in campionato, con l’aggiunta di otto assist.
Dopo neanche tre minuti Milinkovic commetteva un fallo (ingenuo o inutile, fate voi) su Ramsey in area. Si incaricava di tirare il rigore Morata, che spiazzava Reina fissando il punteggio sul 3-1 e chiudendo di fatto la partita. In precedenza lo stesso Morata era stato fermato e trascinato a terra da un intervento di Hoedt che aveva fatto gridare al rigore.
Tre punti importantissimi per una Juve che ha inizialmente rinunciato a Cristiano Ronaldo, riproponendo Cuadrado e ha anche recuperato giocatori di lunga degenza: si è rivisto Arthur, è tornato Bonucci. Da sottolineare la verve di Chiesa, autore di un numero spettacolare e di qualità in area laziale con tiro parato da Reina. E un applauso a Bernardeschi, che si è applicato con dedizione ed efficacia nel suo nuovo ruolo di laterale difensivo con licenza offensiva.

Rabiot ha fatto una cosa da Juve

Sono accadute tre cose importanti nel primo tempo di Juventus-Lazio. La prima è stata il frutto maledetto (per i bianconeri) di questa sciagurata moda dei retropassaggi. Dopo che Bentancur ha firmato l’assist per il fulmineo 1-0 del Porto in Champions, anche Kulusevski ha voluto mettersi in mostra con un assist alla Lazio. Un bel retropassaggio quando nessuno se l’aspettava. Nessuno dei bianconeri, perché invece Correa si è ritrovato la palla davanti e si è fiondato con tempestività verso la porta di Szczesny (ormai per gli avversari, che guardano la Juve al video e la studiano, è fin troppo facile credere che ogni passaggio indietro avventato possa trasformarsi in una occasione da gol), ha tenuto a ballare Demiral e ha concluso infilando facilmente Szczesny.
La seconda cosa accaduta è stato l’evidentissimo fallo di mano di Hoedt con cui è stata interrotta in area l’azione di Chiesa. Sono convinto che il fallo sia stato involontario, ma secondo il giudizio imperante un braccio così largo e staccato dal corpo capace di stoppare la palla a seguire in area laziale, avrebbe potuto e forse dovuto essere sanzionata con un rigore. Ma l’arbitro Massa ha sorvolato, la VAR ha taciuto evidentemente esprimendo un tacito assenso alla scelta arbitrale. Bah, le perplessità restano.
La terza e ultima cosa significativa è stata l’azione in velocità che ha portato Rabiot, si avete letto bene, proprio lui (quasi incredibile, vero?) a realizzare un fantastico gol. Diversamente bello da quello spettacolare che realizzò al Milan a San Siro, nello scorso campionato (azione in progressione e tiro in rete) ma altrettanto meraviglioso. Morata gli ha dato palla in area sul lato sinistro e lui ha fulminato il portiere laziale Reina con un sinistro irresistibile. Insomma, per una volta e al momento giusto, Rabiot ha fatto una cosa da Juventus, parafrasando la celebre esortazione cinematografica di Nanni Moretti a D’Alema (Di qualcosa di sinistra!!!)

Le voci dal campo, uno spettacolo

Seguire la partita senza telecronaca, solo godendo le voci del campo e dalle tribune e il rumore della palla colpita. Uno spettacolo che paradossalmente avvicina il calcio dei super campioni con il calcio che si giocava sui campi di ogni categoria. Le urla, le indicazioni, le esortazioni, gli incoraggiamenti, gli elogi, il toc del pallone. Non si offendano i telecronisti ma Juventus-Lazio ascoltata così, è stata davvero bella.

Juventus-Lazio 3-1, il tabellino

MARCATORI: 14′ Correa (L), 39′ Rabiot (J), 57′ e 60′ rig. Morata (J)

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado (69′ Arthur), Danilo, Demiral, Alex Sandro; Chiesa (82′ Bonucci), Rabiot, Ramsey (69′ McKennie), Bernardeschi; Kulusevski (92′ Di Pardo), Morata (69′ Cristiano Ronaldo). All. Pirlo

LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic (82′ Pereira), Hoedt, Acerbi; Lulic (55′ Patric), Milinkovic-Savic, Leiva (55′ Escalante), Luis Alberto (82′ Caicedo), Fares; Correa, Immobile (82′ Muriqi). All. S. Inzaghi.
ARBITRO: Massa.
AmmonitoAcerbi (L)

Juventus-Lazio 3-1, il pareggio di Rabiot Foto Juventus.com
Juventus-Lazio 3-1, il pareggio di Rabiot Foto Juventus.com
Juventus-Lazio 3-1, Morata esulta Foto Juventus.com
Juventus-Lazio 3-1, Morata esulta Foto Juventus.com
Chiesa e Correa in Juventus-Lazio 3-1 Foto Juventus.com
Chiesa e Correa in Juventus-Lazio 3-1 Foto Juventus.com

Leandro De Sanctis

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