Il volley dalla Vezzali: “Non staremo in silenzio”

Il volley dalla Vezzali: “Non staremo in silenzio”.
Dall’enorme delusione dell’Olimpiade si torna alle angosce economiche che affliggono i campionati. Il presidente federale Giuseppe Manfredi, Massimo Righi e Mauro Fabris, presidenti delle due Leghe Pallavolo, stanno incontrando il sottosegretario allo sport, Valentina Vezzali. La Fipav ha già elaborato diverse proposte che nel corso dell’incontro saranno presentate al sottosegretario Vezzali, garantendo sempre tutte le misure necessarie di sicurezza.
La Federazione Italiana Pallavolo ribadisce che consentire per la prossima stagione sportiva l’ingresso degli spettatori, con una quota pari ad almeno il 50% della capienza dei palazzetti, è di vitale importanza per la ripartenza del movimento pallavolistico tricolore.    
Il presidente della Lega Pallavolo Massimo Righi, in rappresentanza dei 53 Club della Serie A Credem Banca, al tavolo di confronto sulle problematiche emerse a causa della pandemia e relative alla ripresa delle attività nei palasport.

Righi: Confidiamo in una risposta quanto prima

Il presidente Righi ha presentato le richieste dei 53 Club della Lega, ritenendo inaccettabile la proposta di iniziare il Campionato con un solo quarto di spettatori ammessi rispetto alla capienza. “Ingresso nei palasport solo per i vaccinati e ai tamponati riservata il 10% della capienza dell’impianto – conferma Massimo Righi. – Questa è stata la nostra richiesta per iniziare il Campionato, dopo gli enormi sacrifici compiuti per terminare la stagione precedente, la più difficile nella storia dello sport dal dopoguerra. Siamo stati molto chiari nel disegnare il tipico scenario di un palazzetto dello sport, che per sicurezza ha molto da insegnare anche ad altri ambiti ed ambienti per cui il Governo ha stabilito ben altri accessi. Se il 100% è troppo, il 25% è inaccettabile, auspico si possa trovare una mediazione. Valentina Vezzali ci ha ascoltato, ha capito la nostra disponibilità a vigilare per la massima sicurezza di squadre, media e tifosi, e presenterà la nostra richiesta. Confidiamo in una risposta quanto prima per il lancio delle campagne abbonamenti”.

Il nodo è la capienza ridotta al 25%

La riunione, indetta dalla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, vede presenti i presidenti delle Leghe riunite nel Comitato 4.0 insieme alle Leghe Calcio.

Si parlerà di protocolli ma soprattutto della fatidica soglia di ingresso del pubblico fissata dal governo al 25% per cento di capienza dell’impianto per gli sport indoor. Una limitazione inaccettabile per la pallavolo, martoriata dalla stagione uscente in cui Lega e Club sono comunque riusciti a portare a termine i campionati ma con risultati devastanti per le casse societarie.

Saremo a Roma per ascoltare il Governo – ha detto il presidente Massimo Righi – ma non staremo in silenzio: presenteremo alla Vezzali la situazione reale che credo sia molto lontana da quella che ha in mente il Comitato Tecnico Scientifico. Daremo tutte le assicurazioni possibili sulla sicurezza dei nostri palasport. Ma una cosa è certa: con le perdite di 10 milioni di euro di mancati incassi che abbiamo alle spalle, non possiamo assolutamente permetterci una partenza con un freno così grande”.

Fabris: “Nei palasport solo con il Green Pass”

Campionati Covid-free, atlete e staff tecnici vaccinati, obbligo di Green Pass per accedere agli impianti. Sono i principi che le Società di Serie A Femminile hanno definito in vista della prossima stagione sportiva, quella della cosiddetta ‘ripartenza’. I presidenti dei Club di Serie A1 e Serie A2 Femminile, riunitisi in Consulta nei giorni scorsi, hanno sottoscritto un documento condiviso, destinato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, in cui si esprime la netta contrarietà al provvedimento del Governo che limita al 25% la capienza dei palazzetti per le discipline indoor e si annunciano forti prese di posizione nell’eventualità che la tanto proclamata riapertura si risolva in impianti semivuoti.

La decisione del Governo è giunta proprio nel momento in cui i Club di Serie A Femminile si apprestano a preparare gli ultimi dettagli in vista del Campionato che inizierà fra due mesi, a raccogliere le risorse per onorare la partecipazione a uno dei tornei più competitivi del mondo, a coinvolgere sponsor e partner che nonostante la crisi sanitaria ed economica abbiano il desiderio di investire in un mondo pulito e onesto, infine a lanciare le campagne abbonamenti. Il provvedimento ha spazzato via ogni buon proposito di Società che intravedevano il cosiddetto ‘ritorno alla normalità’ e la possibilità, con il progredire della campagna vaccinale, di riaprire le porte degli impianti ai tifosi, alle famiglie, alle ragazze e ai ragazzi, alle migliaia di appassionati che con entusiasmo e rispetto per l’avversario occupano le tribune dei campi di pallavolo femminile.

Una limitazione così penalizzante significherebbe vedere nuovamente ridotte le entrate dalla biglietteria, interrompere le campagne abbonamenti, privare gli sponsor locali, che costituiscono una grossa fetta dei ricavi delle Società di Serie A, della giusta visibilità. Se mai i Presidenti avevano avuto il dubbio di proseguire l’attività con impegno e passione, nonostante le difficoltà oggettive che tutto il Paese ha dovuto sostenere, ora essi riflettono sulla possibilità di fare un passo indietro. 

Ridurre al 25% la capienza dei palazzetti, in completa antitesi rispetto a quanto fissato per altri settori della vita sociale e ad altre discipline sportive, non è ammissibile – afferma Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile -. Da un anno e mezzo la Serie A Femminile vive in una bolla, recepisce i protocolli sanitari con responsabilità e grande dispendio di risorse e nonostante tutte le difficoltà ha terminato i propri Campionati, altamente spettacolari, e ha espresso squadre che hanno dominato nelle competizioni europee. La Serie A Femminile ha dimostrato di essere in grado di auto-tutelarsi nei confronti della pandemia e così continuerà a fare“.  

Le Consulte dei Presidenti di Serie A1 e Serie A2 Femminile hanno sottoscritto un documento che enuncia dei principi chiarissimi – illustra Fabris -. Tutte le atlete, italiane o straniere, che vorranno giocare nei nostri Campionati, dovranno aver completato il ciclo di vaccinazione. Stessa regola per i componenti degli staff tecnici e dirigenziali. Non ci sarà spazio per i no vax nei nostri palazzetti, che siano atlete, addetti ai lavori o spettatori. Si potrà entrare solo se muniti di Green Pass ottenuto a seguito di doppia vaccinazione o che certifichi la guarigione dal Covid-19; non basterà, dunque, il tampone negativo nelle 48 ore precedenti. Vogliamo dei Campionati Covid-free e lavoreremo con le istituzioni per promuovere la vaccinazione tra i tesserati e tra le fasce più giovani della nostra popolazione con campagne che avranno come protagoniste le nostre atlete più rappresentative, esempi di responsabilità sociale e corretti stili di vita“. 

Anche in virtù delle disposizioni che la Serie A Femminile ha deciso di darsi per garantire la salute propria e delle decine di migliaia di appassionati – conclude Fabris  auspico che gli imminenti incontri con il Governo conducano a regole più ragionevoli, che ci consentano di riaprire i palazzetti almeno al 50% della loro capienza. La consideriamo una condizione necessaria per portare avanti l’attività di vertice della pallavolo femminile, vanto del nostro Paese“.

Leandro De Sanctis

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