CINEMA F3,F4 i fantasmi del cinema Adriano

 La multisala Adriano a Roma, mette in vendita posti fantasma. Fate attenzione se acquistate biglietti per film in programmazione nella Sala 7. La fila F ha i primi quattro posti che…non esistono. Al loro posto lo spazio che porta ad un’uscita. Il problema è che per un errore della piantina, alla cassa vengono ugualmente venduti i biglietti per questi posti che in realtà non esistono. Guaio grosso se la proiezione è affollata, ormai purtroppo non ci si può sedere a proprio piacimento. E molti spettatori ignorano che, per legge scritta sui biglietti, una volta che la sala è buia perchè il film è iniziato, non si può più pretendere di sedersi sul posto indicato, ma bisogna mettersi nei posti liberi. Quindi molta gente rompe le scatole illuminando il proprio biglietto e disturbando gli spettatori già seduti. Ma torniamo ai fantasmi dell’Adriano. Una gentile addetta prima dice di sedersi in altri posti, che regolarmente vengono subito reclamati dai legittimi spettatori, poi capisce che è meglio fare qualcosa di diverso. “Deve essere un errore della piantina, dove ha comprato il biglietto, nelle casse centrali?”. 
Ah, ma allora il problema è già noto. E perchè non si fa nulla per evitare questo increscioso errore? 
Le dico: o ci porta due sedie o cortesemente va giù alla cassa, ci fa assegnare due posti non ancora venduti e forse riusciamo a sederci: il film sta iniziando”

Allora la gentile signorina si precipita lodevolmente per le scale di sicurezza, mentre un collega la sostituisce dopo qualche minuto, per consegnare gli occhialetti per il 3D che danno nella sala adiacente. Finalmente la gentile signorina torna su (ovviamente siamo al penultimo piano…) e a film iniziato ci dice quali sono i posti nuovi assegnati. Disavventura conclusa? No perchè alla mia destra pesco uno sgranocchiatore di unghie molesto (che dopo aver contato fino a 10 e fatto un respirone, zittisco in maniera evidentemente convincente perchè poi non darà più noia), alla sinistra della mia accompagnatrice una allegra famiglia molesta mangiatrice. Lui affonda incessantemente le mani nella rumorosa busta delle patatine, lei sgranocchia pop corn e beve, il bimbo sui 10-11 anni non è da meno (con cotanti esempi…). Verso la fine del film inizia a giocare con la bottiglietta di plastica dell’acqua ormai finita. 
“Adesso ti metti anche a giocare?”, gli si dice a brutto muso. E lui offeso, occhi bassi, mugugna come un troglodita: “Non ci vengo più al cinema!”. Inevitabile il commento finale: “Ecco bravo, resta a casa a giocare alla play…”.
Le luci si riaccendono in sala e i tre posti della poco allegra famigliola sono caratterizzati da un tappeto di pop corn disseminati a terra, contenitori vuoti accartocciati, carte alla rinfusa. Che classe, che modo civile di frequentare il cinema! Poi ci lamentiamo che i bambini italiani sono i più pigri d’Europa, obesi e immuni alla pratica fisica. Vietare di mangiare il cibo spazzatura nei cinema sarebbe un buon inizio per contrastare questa piaga sociale e sanitaria.


Leandro De Sanctis

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