L’uomo senza gravità, un film senza senso

L'uomo senza gravità, la locandina
L’uomo senza gravità, la locandina

L’uomo senza gravità, un film senza senso ora su Netflix. Si perdoni il duro gioco di parole ma raramente un film mi è parso così deludente sotto ogni punto di vista, a cominciare da una recitazione che definire sconcertante è poco. Voleva essere una cifra stilistica? Beh, il risultato è stato decisamente scarso e inadeguato, visto anche il cast allestito. Battuta crudele: ma quanto gli avranno dato a Elio Germano per farsi coinvolgere in un film così brutto?
Il bello è che nel marasma di un’opera che voleva essere ambiziosa e leggera, addirittura ispirandosi a Calvino, sono annegati tutti. Anche Michela Cescon, abituata a ben altre prove, e la promettente Silvia D’Amico, che tanto mi era piaciuta nel film L’ospite.

Una favola? Ma che fatica vederla…

Per una volta, talmente sconcertato da una visione sofferta, noiosa, che avrebbe indotto all’abbandono se non fossi per principio contrario a lasciare le cose a metà, ho avuto curiosità di leggere opinioni espresse sul film. Come talvolta capita, lo sconcerto è lievitato come il leggero corpo del neonato del film. Mi è parso di tornare all’epoca in cui un film più era noioso e più piaceva alla critica. E ho ripensato all’affermazione liberatoria del buon ragionier Fantozzi, accolto dai celebri 92 minuti di applausi quando al cineclub aziendale ha il coraggio di esprimere il suo dissenso con quella frase passata alla storia del cinema italiano (“Per me la corazzata Kotiomkin, è una cagata pazzesca”).
Se è una favola è mal raccontata. Se l’ambizione era di seguire la strada che prese il regista francese Ozon per il suo angioletto Ricky, L’uomo senza gravità resta lontano anni luce ed è indegno del paragone.
Un’occasione mancata perché proprio pensando al tono da favola e al significato simbolico che la leggerezza del neonato, del bambino e dell’uomo avrebbe potuto rappresentare, non si può non pensare che il meglio sia rimasto altrove. Tutto banale, tutto scontato e irreale. Perché pur credendo al gioco delle favole, ci sono passaggi inaccettabili.
E così alla fine ne è scaturito un film senza gravità, talmente pesante nella sua pretesa leggerezza, da scivolare via dalla memoria, per sparire lassù, dove la gravità non trattiene nulla. Nemmeno le bufale cinematografiche.

La scheda del film

L’UOMO SENZA GRAVITÀ . Regia: Marco Bonfanti. Interpreti: Elio GermanoMichela CesconElena CottaSilvia D’AmicoVincent Scarito. Italia 2019. Su Netflix dal 14 ottobre 2019.

Leandro De Sanctis

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