VOLLEY Zaytsev, il sex symbol

Nello sport, in alcuni sport, essere bravi e vincenti può non bastare più per avere successo, per guadagnare la meritata attenzione. Ai giocatori si chiede anche altro. Si chiede di essere personaggi, si chiede quel qualcosa in più e comunque di diverso, che li faccia scoprire anche oltre i confini del cortile di appartenenza. L’era dei social netwoork oltretutto offre la possibilità (o l’illusione?) di potersi davvero avvicinare ai propri idoli. Così certi campioni dello sport sono diventati o sono visti come rockstar, o magari popstar, considerando il livello a cui è scesa certa musica.
        Da un secolo all’altro tuttavia, la definizione di sex symbol, sia si parli di campioni che di campionesse, sia riguardi il pubblico maschile che femminile, non è mai passata di moda ed ha sempre costituito un forte richiamo. Con la forzata uscita di scena di Gigi Mastrangelo, che spera ancora di poter tornare ad essere un giocatore di pallavolo ma che nelle ultime settimane è entrato nelle case degli italiani come ballerino grazie alla trasmissione di Rai1, “Ballando con le stelle”, il testimone di sex symbol del volley italiano è indiscutibilmente passato nelle mani di Ivan Zaytsev.
 Il russo di Spoleto (che ora parla romano…) è decisamente un predestinato. Ora ha venticinque anni e una carriera che ha già avuto più di una svolta. E’ il figlio del grande palleggiatore della ex Unione Sovietica Vjaceslav Zajcev e della nuotatrice Irina Pozdniakova. Nacque in Umbria nel 1988 e iniziò a giocare nelle giovanili del Perugia. Il papà faceva il palleggiatore e anche lui era convinto di essere un alzatore. La zazzera bionda è sempre stato elemento catalizzatore di attenzione nello sport (da Buriani a Schnellinger, da Netzer a Kahn, da Nedved a Krasic) e quando passò alla Roma, anche se non giocava ancora titolare, le ragazzine lo elessero immediatamente idolo e protagonista dei loro sogni proibiti.
        In quegli anni Ivan ha vissuto fasi anche tormentate, alimentando la sua immagine di scapestratello, come era anche normale alla sua età. Col senno di poi, quell’Ivan era assai distante da ciò che pian piano è emerso nel tempo.
        Mal si concilia con lo status di sex symbol, ma Zaytsev (che si tiene alla larga dai social network imperanti) ha preso definitivamente la piega del campione, quando ha trovato l’amore. Beh, non è stato il primo nè l’ultimo sex symbol a deludere le sue “cacciatrici sognanti” con la vera nuziale. Chi vuole sognare ancora è libera di farlo.
 Pettorali e tatuaggi spesso e volentieri sono ancora in mostra, nelle foto e nei video. Così come i tanti cambi di pettinatura che hanno caratterizzato il suo lokk cangiante. Biondo a zazzera alta, biondo rasato, con cresta alta, capello platinato, biondo con cresta bassa, taglio alla mohicana. Ad Ivan e Ashling piace così.

Se pallavolisticamente parlando a cambiare in meglio il corso della carriera di Ivan sono stati Vittorio Sacripanti ed Ermanno Piacentini, che lo trasformarono in schiacciatore facendogli superare la tentazione del beach volley, a cambiargli la vita è stata la bella Ashling Sirocchi. Ex modella di origini irlandesi, Ashling ha fatto emergere il lato dolce di Ivan (o Ivano, come lo chiamano i compagni di squadra). E la dolcezza, il romanticismo, sono qualità che piacciono a quasi tutte le donne.
        Si conobbero ad una cena, grazie ad un’amica comune: il primo “ti amo” sussurrato a Ponte Milvio, la richiesta di matrimonio in una romantica notte parigina, con una vista da sogno sulla Torre Eiffel e una stanza riempita di petali di rose. E un gran bel pezzo dei Dream Theater eletto a canzone del cuore. “Through her eyes”: la voce di James LaBrie che canta «Sto imparando tutto sulla mia vita guardando attraverso i suoi occhi». Capito che romanticone il sex symbol del volley italiano?

Through her eyes, Dream Theater

http://www.youtube.com/watch?v=IHnWBxrHta8

Leandro De Sanctis

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