CINEMA Sarà il mio tipo?

SARA’ IL MIO TIPO? (titolo originale Pas son Genre) Regia: Lucas Belvaux. Interpreti:  Émilie Dequenne, Loïc Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert, Anne Coesens.

 Sembrava una commediola, non proprio banale ma ricca di quegli elementi che hanno caratterizzato tanto cinema, sotto ogni bandiera. Professore di filosofia e scrittore, viene mandato fuori Parigi, ovviamente controvoglia e solo per i giorni strettamente necessari ogni settimana. Ma nel paesino di provincia non mancano le donne e se a tagliare i capelli è una bellezza come Emilie Daquenne non ci si stupisce se scatta qualcosa. Le regole dell’attrazione, degli opposti in questo caso. 

Una spruzzata di goliardia femminile (le serate al karaoke) che aiuta a tirare avanti anche una mamma con un bimbo e senza marito ma sempre disposta al sorriso e all’allegria. Per la serie meglio sole. Intellettuale o ruspante, il sesso unisce ma non basta, non può bastare. Ed è a questo punto che il film di Lucas Belvaux dà il meglio, affonda il coltello nelle diversità scavando nel carattere dei personaggi. Più del femminile che del maschile. Storia già vista: possono far coppia duratura due persone così diverse? La parrucchiera fan di Jennifer Aniston, del karaoke e della semplicità dimostra meno superficialità dell’uomo colto, attratto ma mai troppo appassionato, prigioniero egli stesso della sua torre di sapienza. Teorica e non pratica e reale. Perché l’istinto può essere più reale della ragione, e quando si capiscono le cose può essere troppo tardi. Non a caso l’episodio spartiacque del film avviene durante una sfilata carnascialesca, tra maschere rivelatrici invece della realtà. Uno sguardo, una mancanza superficiale e intollerabile, oltre che non spiegabile.

E come al solito, quando c’è da prendere una decisione importante, il passo decisivo lo fa la donna, che sa quello che vuole e ciò che non vuole, ed ha il coraggio di non restare sospesa a mezza via. La vera intellettuale è lei, nel senso che usa il cervello e l’intelletto per guardare in faccia la realtà. Il coraggio di scegliere, rivendicando la sua identità, lasciandosi alle spalle un pezzo di vita e all’amore incompiuto solo un colpevole rimpianto.

Leandro De Sanctis

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