Atalanta-Juventus 1-3, dominati ma poi vincenti

Gonzalo Higuain segna il 2-1 Foto Juventus.com
Gonzalo Higuain segna il 2-1 Foto Juventus.com
L'esultanza degli juventini dopo il secondo gol di Higuain FOTO JUVENTUS:COM
L’esultanza degli juventini dopo il secondo gol di Higuain FOTO JUVENTUS:COM

Atalanta-Juventus 1-3, dominati ma poi vincenti. Il calcio a volte è davvero strano e per questo anche affascinante o crudele. Fino ad un quarto d’ora dalla fine l’Atalanta vinceva con pieno merito, viaggiava verso tre punti frutto di gioco e coraggio, applicazione tattica e prestanza fisica, capacità di avvolgere i bianconeri sulle fasce e creare pericoli. Gomez faceva impazzire i suoi marcatori e inventava pericoli con continuità. Molti pericoli. Dando seri grattacapi alla retroguardia juventina, che si salvava grazie alle prestazioni di De Ligt e Bonucci. Nemmeno la delusione per un rigore sbagliato, scagliato sulla traversa da Barrows al 15′ (tocco di mano di Khedira) aveva fiaccato i nerazzurri. La Juventus pagava l’inferiorità sulle fasce di Cuadrado (forse la sua peggior partita stagionale, assist per il 3-1 a parte) e De Sciglio, le marcature talvolta allentate dopo una prima fase di pressing alto che aveva spuntato la pericolosità atalantina.
Nella ripresa un traversone di Barrow era spedito in rete di testa da Gosens, solo soletto nell’angolo lontano, colpo pulito e gol limpido, con Cuadrado e Khedira rei di aver lasciato troppa libertà. Non sazia, l’Atalanta giocava ancora nella ricerca del colpo del ko mentre la squadra di Sarri non riusciva a produrre occasioni da rete. Gioco sporco, passaggi sbagliati, iniziative personali, un Ramsey (subentrato dopo soli 26 minuti a Bernardeschi, infortunato) che non dava l’auspicato valore aggiunto.
E pure l’ingresso di Douglas Costa (per Bentancur), inizialmente impalbabile, cominciava a fruttare dopo che Emre Can (un fortuito tocco di mano al limite dell’area è stato valutato correttamente al Var) entrava al posto di Khedira. Qualche abbozzo di azioni più insistite e convinte, anticipazione di ciò che poi avrebbe deciso la sfida.

Higuain, due gol in 9 minuti

Il pareggio arrivava improvviso, con una indispensabile dose di fortuna quando la girata di Higuain incocciava su Toloi e finiva alle spalle dell’incolpevole Gollini. Limpida invece, ancorché contestata per un episodio accaduto una quarantina di secondi prima, l’azione del raddoppio. Azione in velocità, imbucata sulla destra in area per l’accorrente Cuadrado che crossava basso e teso a centro area, dove Higuain era bravo a tirare al volo realizzando. Proteste atalantine perché (molto) prima in un contrasto con due nerazzurri, Cuadrado a terra si era trovato la palla sotto il palmo della mano, non visto da arbitro e quarto uomo (il guardalinee era dal lato opposto con visuale impedita dai giocatori.
La sofferenza e i timori per una possibile rimonta atalantina svanivano nel secondo dei sei minuti di recupero, quando Dybala partiva in dribbling e accentrandosi sorprendeva Gollini con una secca rasoiata incrociata invece sul primo palo.

Ancora la soluzione nel finale

La Juventus alla fine se l’è cavata ancora, ribaltando nel quarto d’ora finale una partita che avrebbe potuto perdere senza nemmeno poter recriminare. Bravi De Ligt, Dybala, Higuain e Bonucci, oltre a Szczesny apparso sempre reattivo e sicuro in ogni situazione. E quando il portiere è tra i migliori in campo significa che la squadra ha sofferto. Higuain ha confermato di attraversare un ottimo periodo, non solo per i due gol che stavolta lo hanno premiato, ma per il modo in cui ha ormai imparato a stare in campo. Dybala troppo nervoso in qualche frangente, ma sempre con tanta voglia di lottare e una classe cristallina che spesso fa la differenza.
Però è anche vero che la Juve continua ad andare avanti con le prodezze individuali dei suoi campioni (ieri non c’era Ronaldo) più che con un gioco di squadra che ancora stenta a decollare e tradisce crepe pericolose nella fase di centrocampo e difesa.
L’Atalanta esce sconfitta e mortificata, dopo tanto aver dimostrato. Come ad esempio le accadde con lo Shakhtar in Champions, non capitalizza tutto ciò che crea e poi paga nel finale stanchezza e disattenzioni difensive, oltre magari ad un po’ di malasorte. Insomma, Gasperini può imprecare per il risultato severo ma potrà consolarsi con la prestazione offerta contro i campioni d’Italia,

Atalanta-Juventus 1-3

RETI: Gosens 11′ st, Higuain 29′ st  38′ st, Dybala 47′ st

ATALANTA Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (26′ st Castagne); Pasalic; Gomez, Barrow (12′ st Muriel)
A disposizione: Sportiello, Rossi, Masiello, Kjaer, Arana, Da Riva, Ibanez, Traore, Piccoli,  Colley
Allenatore: Gasperini

JUVENTUS Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, De Sciglio; Khedira (25′ st Emre Can), Pjanic, Bentancur (13′ st Douglas Costa); Bernardeschi (26′ pt Ramsey); Dybala, Higuain
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Danilo, Rugani, Demiral, Matuidi
Allenatore: Sarri.
ARBITRO: Rocchi
ASSISTENTI: Peretti, Cecconi
QUARTO UFFICIALE: Doveri
VAR: Aureliano, Carbone.
AMMONITI: 7′ pt Higuain, 10′ pt Palomino, 27′ pt Dybala, 41′ pt Freuler, 45′ pt Gosens, 47′ pt Cuadrado, 17′ st Toloi, 38′ st Gollini

Leandro De Sanctis

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