VOLLEY Superveleno in Coppa

http://www.sportpiacenza.it/volley/notizie.asp?n=66747&l=0

La nostra pallavolo sul palcoscenico estivo del teatro dell’assurdo*. Ma il testo non è nè di Ionesco nè di Beckett. 

 ( *Il teatro dell’assurdo si caratterizza per dialoghi senza senso,
ripetitivi e serrati, capaci di suscitare a volte il sorriso nonostante
il senso tragico del dramma che stanno vivendo i personaggi.)

Nostalgia di cartellini contesi, contratti non rispettati, doppie firme di giocatori, fideiussioni da verificare, cubani che non tornano, Pineti, Forlì, stipendi non pagati, cause, ricorsi al Coni. Il volley di club divora casi come un ruminante mai sazio. Le promesse su soldi e giovani altrui, i ripensamenti, le fusioni a scoppio ritardato, le polemiche su chi il ct della Nazionale deve o non deve convocare e far giocare, evidentemente non bastano al variopinto e pittoresco (nonchè ormai stantio e stancante, diciamocelo) mondo della pallavolo di club e a qualche irascibile, iroso e irresistibile Braccio di Ferro. 
Si fa fatica a anche a ricordare, ma da un errore, perchè mi auguro che di questo si sia trattato, da uno sciagurato ed incomprensibile errore è nata una querelle che solo il volley poteva giustificare ed alimentare. 
La domanda: chi ha diritto a giocare la Supercoppa di club?
 Come in tutti i campionati, di tutti gli sport, la vincente del titolo nazionale e la vincente della coppa nazionale. Se si tratta della stessa squadra, tocca alla finalista della Coppa. Non ho idea sulle ragioni che determinarono la comunicazione della Lega che ha dato origine al caso con la Copra Piacenza. Forse sarebbe bastato dire: ci siamo sbagliati, ci scusiamo. I dirigenti erano in malattia e un baco del pc ha messo in circuito quella sciocchezza. Scusate, non volevamo fare casini ma è successo.

Sopra il link che conduce all’intervista rilasciata dal presidente del Piacenza, Guido Molinaroli, a SportPiacenza.it

Il passaggio più significativo, lascio a voi altre eventuali definizioni, definizione, è questo

“Noi abbiamo chiesto la documentazione e ci risulta che la norma sulla partecipazione alla Supercoppa risalga a una ventina di anni fa
e non sia mai stata confermata dal nuovo consiglio di Lega. Sembra sia
diventata un uso più che una regola scritta, un sistema mai approvato
dalla Fipav. In federazione infatti hanno depositato il regolamento
della manifestazione femminile ma non di quella maschile».

A questo punto, è una provocazione, forse sarebbe il caso di abolirla questa Supercoppa, che di super ha ben poco, se non le polemiche che hanno stancato tutti e servono solo da un lato a far traspare all’esterno l’immagine rissaiola e cavillosa dei club, dall’altra ad alimentare ed accendere la smania di protagonismo di alcuni personaggi. Sembra quasi di essere in Parlamento, o in un Partito (scusate la maiuscola inappropriata): si procede con i distinguo, ognuno vuole avere l’ultima parola, tutti vogliono la luce dei riflettori per interesse personale, mai della collettività. In poche parole: non c’è gioco di squadra.

Riguardo le accuse a Macerata per la penale legata al mancato rispetto delle promesse(del sindaco) sul FonteScodella va precisato che la stampa non di parte giudicò subito con severità quel comportamento della Lega, ben sapendo che dei politici non ci si può assolutamente fidare, specie quando promettono cose che tutti sanno poi non manterranno.
Il guaio è che il volley, questo volley dei proprietari, ha troppi scheletri negli armadi. E manca una guida super partes e autorevole.

 In alcuni passaggi della sua esternazione Molinaroli non ha tutti i torti. Ma allo stesso presidente del Piacenza andrebbe ricordato come ha deciso di gestire (o far gestire) il suo ufficio stampa, forse il peggiore di tutta la Serie A1, almeno stando a quanto si è visto nel corso della finale scudetto dello scorso anno. Se Molinaroli vuole presiedere una grande società, impari intanto la lezione di Macerata e Trento su come far funzionare i rapporti della comunicazione, sulla qualità delle persone da scegliere per questo importante lavoro. Sotto questo punto di vista, se c’è una coppa super, non può che essere con Trento e Macerata. 

AGGIORNAMENTO

Dopo la prima pubblicazione apprendo che a suo tempo la Lega inoltrò a stretto giro una comunicazione di scuse per il disguido. In pratica ciò che auspicavo avrebbe dovuto accadere. A questo punto la reiterata sortita del presidente Molinaroli appare ancor più misteriosa. Questa sua campagna è strumentale ad altro? Una logica, per quanto discutibile, dovrà pur esserci, altrimenti ci sarebbe da pensare male. Molto male.

Leandro De Sanctis

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