Azzurre da sogno, regine d’Europa dopo 12 anni

Azzurre da sogno, regine d’Europa dopo 12 anni. L’ottava medaglia italiana agli Europei si è tinta d’oro e ora il bilancio parla di tre medaglie d’oro, due d’argento e tre di bronzo. La notte più bella della pallavolo femminile italiana si è specchiata nella finale più amara di quella Serbia che era diventata la rivale impossibile della Nazionale di Davide Mazzanti. Ingoiate le dolorose sconfitte nella finale dei Mondiali 2018 e solo una manciata di settimane fa nei quarti di finale dell’Olimpiade, le azzurre hanno conquistato con carattere e qualità la rivincita che fa più male a Boskovic e compagne, finite in lacrime dinanzi ai propri tifosi.
L’Italia le ha strappato la medaglia d’oro degli Europei per la quale ventimila spettatori erano accorsi nella convinzione di un ennesimo trionfo.
Ora non è il caso di sottilizzare che un Mondiale e un’Olimpiade siano più importanti, la realtà di stasera racconta un’impresa che resterà nella storia della pallavolo e dello sport italiano. Anche e soprattutto per il modo in cui è maturata. Una dimostrazione di forza e qualità che la Serbia probabilmente non si aspettava, anche se forse qualcosa temeva, a giudicare dalla tensione che il volto del ct Terzic tradiva fin dal primo set. Perso dall’Italia 26-24 anche con la complicità di una disattenzione generale: nell’attacco da seconda linea la Boskovic ha commesso fallo pestando la linea, ma né gli arbitri né lo staff italiano se ne sono accorti. E non c’è stata la richiesta di challenge che avrebbe prolungato il primo set.
In altre situazioni forse la Nazionale avrebbe potuto smarrirsi, accusare il colpo, sbandare. Tornare in quella buca che a Tokyo l’aveva inghiottita. E invece no, questa Italia aveva troppa voglia di riscatto, troppa fame di vittoria, la cattiveria giusta per essere grande a livello individuale e di fare squadra al tempo stesso, con il contributo di tutte.
Pareggiato il conto nel secondo set, l’Italia ha vinto con sicurezza il terzo, minando definitivamente le certezze, psicologiche e tecniche della Serbia, scopertasi all’improvviso senza l’abito da gala nella serata della festa annunciata. E così il quarto set si è rivelato uno squisito dolce con cui concludere gli Europei per le azzurre, una medicina al fiele per le campionesse iridate.
La Nazionale, nel frattempo passata dalla regia della Orro a quella di Ofelia Malinov, ha letteralmente distrutto una Serbia ormai spenta, annichilita, definitivamente in tilt quando Egonu e compagne l’hanno subito spinta con la testa sott’acqua (2-8). Anche Sylla e Pietrini implacabili e immarcabili, con la Danesi ancora feroce a muro in momenti fondamentali: salita sul 23-8 (avete letto bene, non è un refuso di 18!) ha sollevato giusto un attimo il piede dal gas, concludendo l’Europeo con un 25-11 che racconta tutto.
La firma finale ce l’ha messa il capitano, la guerriera dai capelli tinti d’azzurro Miriam Sylla, che avrà reso orgoglioso anche il Presidente Mattarella, palermitano come lei e suo dichiarato ammiratore, come rivelò quando ricevette la squadra al Quirinale, dopo l’argento mondiale del 2018.
13 punti a muro, 8 con il servizio, continuità in difesa e ricezione: lucidità e carattere. Ecco le basi della terza medaglia d’oro italiana agli Europei, dopo i titoli conquistati nel 2007 e nel 2009 con il ct Massimo Barbolini, dodici anni dopo il trionfo di Lodz.
Paola Egonu ha inevitabilmente e meritatamente vinto il premio dell’MVP ed è stata la top scorer con 29 punti. Ma non è stata da meno la grande protagonista della serata, Miriam Sylla, brava in attacco (20 punti) oltre che in difesa e ricezione, dove ha come sempre brillato il libero De Gennaro, che in semifinale e in finale ha talvolta perfino palleggiato e bene. La Pietrini ha superato bene momenti di minor lucidità, la Danesi ha colpito a muro, così come la Chirichella. E quando è servito, Alessia Gennari e la Parrocchiale sono andate a puntellare la seconda linea.
Orro e Malinov si sono alternate in cabina di regia assicurando continuità alla squadra. Errori ci sono stati, certo, ma alla fine che importa?
Quando si vince l’Europeo in questo modo, c’è solo da applaudire queste ragazze e il ct Davide Mazzanti che ha saputo far tesoro del flop olimpico, individuando e correggendo ciò che era stato sbagliato. E soprattutto rimotivando nel migliore dei modi una squadra frustrata e delusa, ma non vinta nell’intimo. Un team capace di ribaltare il suo destino entrando nella galleria storica del volley femminile italiano ed europeo.
Come non ripensare ora alle dichiarazioni del ct serbo Terzic prima dei Giochi di Tokyo: la Egonu? Beh si è forte, ma la migliore al mondo è la Boskovic. Questo il succo di ciò che pensava e diceva. Ma stasera Paola Egonu ha vinto nettamente il duello con la Boskovic, iniziando a scalfire quel giudizio. ;a a prescindere dal duello tra le due campionesse, l’Italia ha dimostrato stasera di essere più squadra. E non è poco.
A margine va detto che penso sia sbagliato dire ora che l’Olimpiade aveva attirato critiche ingiuste e sbagliate, come avrebbe dimostrato l’Europeo vinto. Il giudizio non è mai definitivo: a Tokyo le cose non hanno funzionato e che fosse lecito criticare lo ha dimostrato proprio questo Europeo vinto (il primo successo con le Nazionali maggiori per il neo presidente federale Giuseppe Manfredi, il quale, va ricordato, aveva prolungato prima di Tokyo e fino ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 il contratto del ct). Il modo in cui Mazzanti ha saputo cambiare e le giocatrici ripresentarsi. A testimonianza dello spirito che lega queste ragazze belle, grintose e sorridenti, va sottolineato il bel gesto di portare sul podio d’oro anche le maglie di Caterina Bosetti e di Sarah Fahr. La prima esclusa ancor prima del torneo a causa di un infortunio, la seconda uscita di scena prematuramente per un serio infortunio al ginocchio.
Da Londra a Belgrado, dal calcio al volley, l’Italia sportiva si sente a ragione la più bella d’Europa.

Il ct Mazzanti: “Qualcosa di straordinario”

Il ct Davide Mazzanti fatica a trovare le parole a caldo: “E’ una bellissima e grande cosa quella che abbiamo fatto. Le ragazze sono state bravissime- Io sono svuotato. Loro volevano questa vittoria e se la sono andate a prendere. Un titolo molto importante per tutto il movimento, ne avevamo bisogno. Dopo l’Olimpiade di Tokyo abbiamo faticato a tornare in campo, a divertirci di nuovo, a vederle esprimere il loro talento. E’ stata un’estate lunghissima e faticosa. Ma stasera abbiamo fatto qualcosa di straordinario”

Il presidente Manfredi: Un oro eccezionale

GIUSEPPE MANFREDI, PRESIDENTE FIPAV: “E’ una gioia incredibile, sono davvero al settimo cielo. Una medaglia vinta con pieno merito dalle ragazze che hanno dimostrato di essere una grandissima squadra giocando una rassegna continentale eccezionale. In questo momento per me è difficile riuscire a esprimere ciò che provo, ma ci tengo a dire che questa medaglia d’oro ripaga di tanti sacrifici un gruppo eccezionale, ma è anche motivo d’orgoglio per il nostro intero movimento che, sono sicuro, starà festeggiando insieme a noi.  Ho da poco sentito telefonicamente il presidente Malagò che ci ha tenuto a complimentarsi e questo naturalmente per noi è molto importante perché abbiamo sempre sentito la vicinanza del CONI con il quale siamo in piena sintonia. Permettetemi di complimentarmi con tutte le ragazze, eccezionali in questa loro impresa, e naturalmente con il ct Davide Mazzanti e tutto il suo staff. Dopo i Giochi Olimpici ho dichiarato a più riprese che le valutazioni vanno sempre fatte a fine stagione e, ora, i fatti mi hanno dato ragione; non è corretto fare processi a metà del percorso. E’ giusto che Davide, lo staff e le nostre ragazze possano ora festeggiare una medaglia d’oro davvero eccezionale”.

Serbia-Italia 1-3, il tabellino

SERBIA-ITALIA 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25)
SERBIA: Rasic 12, Ognjenovic ,3 Lazovic 2, Popovic 13, Boskovic 20, Milenkovic 4; Popovic (L), Busa. Non entrate: Caric, Mirkovic, Veljkovic, Bjelica, Blagojevic (L), Kocic. All. Terzic
ITALIA: Pietrini 13, Danesi 8, Egonu 29, Sylla 20, Chirichella 5, Orro; De Gennaro (L), Parrocchiale, Malinov 2, Gennari. Non entrate: Bonifacio, Nwakalor, Mazzaro (L), D’Odorico. All. Mazzanti
ARBITRI: Burkiewicz (Polonia), Ozbar (Turchia).
Spettatori 20.565. Durata set: 34’, 27’, 22’, 21’; tot.: 104’.
Le cifre – Serbia: battute sbagliate 12, ace 1, muri 11, errori 22. Italia: battute sbagliate 12, ace 8, muri 13, errori 22.

Il capitano azzurro Miriam Sylla con la coppa dei campionati Europei e il presidente della CEV, Boricic FOTO Vistodalbasso.it
Il capitano azzurro Miriam Sylla con la coppa dei campionati Europei e il presidente della CEV, Boricic FOTO Vistodalbasso.it
paola Egonu con il premio per l'MVP, insieme con il presidente della CEV, Boricic FOTO Vistodalbasso.it
Paola Egonu con il premio per l’MVP, insieme con il presidente della CEV, Boricic FOTO Vistodalbasso.it

Leandro De Sanctis

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