CINEMA Lazzaro felice, il film della Rohrwacher

La locandina del film Lazzaro felice, di Alice Rohrwacher

LAZZARO FELICERegia: Alice Rohrwacher. Interpreti: Adriano Tardioli, Alba Rohrwacher, Natalino Balasso, Nicoletta Braschi, Sergi Lopez, Tommaso Ragno, Luca Chikowani.

Lazzaro felice, il film della Rohrwacher può essere etichettato come una stramba favola moderna che affonda radici nel passato, nemmeno troppo lontano. Una favola senza lieto fine, che cerca di raccontare qualcosa di immutabile. I poveri sono destinati a restare poveri, a soccombere alla cinica e gelida cattiveria, siano una perfida marchesa o una Banca a farsi interpreti e portatori di miseria e schiavitù. Sembra impossibile rendersi conto che fino all’alba degli anni ’80 valeva la legge della mezzadria, con i contadini tenuti nell’ignoranza e nella sottomissione dai signorotti. E nella tenuta dell’Inviolata nemmeno arriva la legge che abolisce questa insopportabile forma di schiavitù.
Un crimine ancora più odioso: tenere uomini liberi nella schiavitù, nell’impossibilità di affrancancarsi dal giogo della sottomissione padronale.

Ma quando la macchina da presa di Alice Rorhwacher, in Lazzaro felice si muove in quei miseri e angusti spazi, dove si dorme a decine, con i letti accatastati, bambini vicini ai vecchi; le facce dei contadini così familiari nel film culto di Olmi (L’albero degli zoccoli) o dei Taviani (La notte di San Lorenzo soprattutto) il film offre squarci di verismo. Le facce, i gesti, le risate dei mezzadri coatti che in schiavitù hanno visto passare la vita senza conquistare un minimo di dignità.
Lazzaro, che ha il volto di Adriano Tardioli, è un ragazzo di sconfinato candore, buono fino ad essere usato e sfruttato da tutti. Poco intelligente? La bontà è divenuta un fattore  talmente raro, se non sconosciuto, quasi anacronistico, da poter essere confusa con la stupidità. In un mondo in cui tutti sfruttano tutti quelli che possono, dando ragione a Totò quando divideva l’umanità in uomini o caporali (basta pensare al personaggio interpretato da Natalino Balasso).
C’è il legame con la storia di San Francesco e il Lupo, che non sbrana il buono, riconoscendone la qualità. Inutile cercare la logica quando Lazzaro riprende vita e si ritrova nel mondo di oggi, ritrovando i poveri diavoli dell’Inviolata cresciuti e ancora poveracci, per sempre diversamente schiavi nelle periferie dure, squallide ad affamate. Poveri e affamati prima, miseri e affamati poi. E i padroni dal cuore duro, restano insensibili e cinici e cattivi anche una volta che hanno perduto i loro beni, sempre pronti a sfruttare senza remore, se capita la minima occasione.
Lazzaro felice è un film da festival e per cuori affamati di qualcosa di diverso.

Alice Rohrwacher ha detto
«E’ la storia di una piccola santità senza miracoli, senza poteri, supepoteri,  ed effetti speciali: la santità dello stare al mondo e di non pensare al male di nessuno, ma semplicemente credere negli altri esseri umani. Racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che si ripresenta e li interroga come qualcosa che poteva essere e non abbiamo voluto»

Il parallelismo impossibile, da Corellia all’Inviolata
Ho visto in sequenza Han Solo A star Was Story e Lazzaro felice. Sarà esageratoma ho visto parallelismi insospettabili e insospettati in una particolare scena dei due film, opere che più lontane non potrebbero essere.
Sul pianeta prigione Corellia, il giovane Han (non ancora Han Solo) e la sua innamorata Qi’ra rubano il prezioso coassio per potersi comprare la libertà, fuggire dal pianeta che li tiene prigionieri e nella miseria, sotto le grinfie di Lady Proxima.
Nella tenuta dell’Inviolata, Lazzaro felice, due giovani innamorati annunciano solennemente che lasceranno la tenuta per andare a vedere come  la città, ma sono respinti brutalmente dallo scagnozzo dell’odiosa signora marchesa (Nicoletta Braschi). Dove credono di andare? Poi chi lavora? Schiavi sono e schiavi devono restare. Come succederebbe ad Han e Qi’ra, se non riuscissero per vie diverse, ad affrancarsi dal loro passato.

A proposito di schiavitù…
http://www.repubblica.it/cronaca/2018/06/04/news/migrante_ucciso_a_fucilate_in_calabria_incendio_nella_vecchia_tendopoli_e_oggi_sciopero_dei_braccianti-198089266/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T2

Adriano Tardioli, protagonista del film Lazzaro felice

https://movieplayer.it/articoli/lazzaro-felice-incontro-con-alice-rohrwacher-e-il-cast-del-film-a-cann_19028/

Leandro De Sanctis

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