Verona-Juventus 2-2 | In bianco anche a Verona, è crisi nera

Verona-Juventus 2-2 | In bianco anche a Verona, è crisi nera. Due punti nelle ultime quattro partite: la Juventus perde ancora terreno e ora il Milan può già domani scavalcarla e relegarla al terzo posto. La paura fa 90, il numero di Folorunsho che dopo soli 11 minuti s’inventa un gol capolavoro: gran tiro al volo da fuori area sugli sviluppi di un corner evitabile e palla all’incrocio dei pali.
Verona vivace e tatticamente disposto da Baroni in maniera efficace, altro che squadra destinata alla retrocessione dopo le cessioni di gennaio. Il Verona ha decisamente cambiato marcia e lo ha dimostrato anche stasera. Il primo pareggio juventino grazie al rigore calciato benissimo da Vlahovic e propiziato da un mani su tiro di Kostic.
Ma il primo tempo bianconero è stato brutto e inconcludente. Si sono rivisti i soliti errori indegni di una Serie A di livello: stop sbagliati, sempre la peggiore scelta quando c’è da effettuare l’ultimo passaggio. Anche Yildiz coinvolto nella confusione: non è mai riuscito a tirare nei tempi giusti, anche quando riusciva a liberarsi. Ogni sua conclusione trovava il corpo di un veronese a spegnerla. Indietro un Gatti di nuovo incerto e balbettante, superficiale in molti frangenti.

Verona-Juventus 2-2 | E meno male che c’è Rabiot

La Juventus non è più quella di un mese fa. Scoramento, distrazioni, gol evitabili che costringono poi ad arrancare minando ulteriomente una fiducia persa per strada dalla sera maledetta con l’Empoli. In sole quattro partite, sgretolato e compromesso il promettente e illusorio cammino che sembrava potesse portare a un comodo secondo posto. E ha perso punti preziosi contro squadre che in teoria avrebbero dovuto lanciarla (Empoli, Udinese, Verona) prima di sfide ben più complicate.
All’inizio della ripresa Verona di nuovo in vantaggio, con una rasoiata di Noslin che ha beffato Szczesny trovando impreparata la difesa, non più impermeabile. Partite così si perdono anche ed è stata una fortuna che il 2-2 sia arrivato dopo soli tre minuti. Un’azione di disturbo di Gatti avanzato sulla fascia destra ha propiziato una respinta gialloblù che Locatelli ha trasformato in un suggerimento al volo a centro area, dove Rabiot ha saputo confezionare un gioiello di gol con lucida previsione.
Ma c’è stato poco altro e quanto nel finale Montipò ha salvato la sconfitta respingendo di piede la conclusione di Chiesa che aveva duettato con Alcaraz, le speranze juventine di sono spente.
Partita bella da vedere in assoluto, ma brutta per lo spettatore juventino che ha rivisto difetti antichi. Con molta ingenuità continuo a chiedermi perché in allenamento non si lavori intensamente sui fondamentali. Lo stop del pallone, il passaggio con la giusta potenza (quanti passaggi lenti e corti anche al Bentegodi!).
Con una Juve così diventa perfino inutile guardare la classifica: la Juve sembra precipitata in una crisi nera dagli sviluppi, in negativo, imprevedibili. Non si può escludere nulla e nemmeno il piazzamento utile per la Champions, il quarto posto, nonostante l’ampio vantaggio che si sta dilapidando nelle ultime quattro giornate, può considerarsi al sicuro.
Una stagione in altalena, tra delusioni e depressione che vanno e vengono, offuscando perfino il lungo periodo positivo vissuto dalla squadra, che sembra anche in debito di ossigeno, oltre che di morale e convinzione. Peccato si stia smarrendo anche un talento come Yildiz, peccato che Chiesa debba crearsele da solo le sue occasioni da rete (la prima l’ha sbagliata tirando alta, sulla seconda gli si è opposto alla grande il portiere Montipò).
Sul piano dei singoli poco da salvare, a parte Rabiot, tornato a splendere nel deserto.
L’arbitro Di Bello ha scelto di fischiare poco, ma in qualche occasione le punizioni sarebbero state sacrosante. E alla fine non ha nemmeno aspettato i 6 minuti (pochi considerando le lunghe pause per infortuni e sostituzioni) che lui stesso aveva deciso di recuperare.

Verona-Juventus 2-2

Marcatori: 11’ pt Folorunsho (V); 28’ Vlahovic (J), 7’ st Noslin (V), 10’ st Rabiot (J)

Hellas Verona: Montipò, Lazovic (29’ st Vinagre), Noslin (20’ st Swiderski), Dani Silva (40’ st Henry), Magnani, Dawidowicz, Suslov, Juan Cabal, Duda, Tchatchoua (40’ st Coppola), Folorunsho (29’ st Belahyane). A disposizione: Chiesa, Perilli, Tavsan, Mitrovic, Centonze, Charlys, Bonazzoli. Allenatore: Baroni.

Juventus: Szczesny; Gatti (12’ st Alex Sandro), Rugani, Danilo; Cambiaso (36’ st Weah), McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic (12’ st Chiesa); Vlahovic (36’ st Milik), Yildiz (21’ st Alcaraz). A disposizione: Pinsoglio, Scaglia, Iling-Junior, Miretti, Djaló, Nicolussi Caviglia, Nonge Boende. Allenatore: Allegri.

Arbitro: Marco Di Bello (Sez. AIA Brindisi)

Assistenti: Alessandro Lo Cicero (Sez. AIA Brescia), Davide Moro (Sez. AIA Schio) IV uomo: Gianluca Manganiello (Sez. AIA Pinerolo)

VAR: Marco Guida (Sez. AIA Torre Annunziata)

AVAR: Daniele Doveri (Sez. AIA Roma 1)

Ammoniti: nessuno

Recupero: 3’ pt; 6’ st

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Leandro De Sanctis

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