VOLLEY Velasco, “delitto” e castigo

Il gesto di Julio Velasco, ct dell’Argentina, al termine di Polonia-Argentina 2-3

Velasco, “delitto” e castigo

Il video dell’esultanza particolare di Julio Velasco dopo il punto vincente dell’Argentina (16-14 nel quinto set) sulla Polonia, nella fase bulgara dei Mondiali 2018 di pallavolo. L’Argentina era stata, pare, defraudata di tre punti e alla fine della serie di ingiustizie percepite da Julio Velasco, quando è arrivata la vittoria l’ex ct della Nazionale italiana ha sfogato la tensione e il nervosismo con una gestualità che non appartiene al suo stile ma che può essere comprensibile alla luce di quanto era avvenuto. La Fivb lo ha fermato per una partita (quella persa oggi per 3-0 con la Serbia). Dopo la squalifica di un turno, domani Velasco potrà di nuovo guidare l’Argentina dalla panchina, contro la Francia.

Indubbiamente vedere Velasco in quel modo ha avuto un forte effetto su chi lo conosce da decenni. Ma non me la sento di dargli addosso, di censurarlo come se fosse un allenatore qualunque che esagera e fa gestacci. Ho invece pensato quanto forte possa essere stata la frustrazione per giudizi arbitrali, per le valutazioni del Video Challenge (il VAR della pallavolo) che hanno danneggiato la sua Argentina. Deve aver accumulato tensioni e nervosismo ai massimi livelli. La sua storia parla per lui, se anche l’uomo tranquillo per una volta mostra senza freni il suo stato d’animo, mi viene spontaneo accettarlo. Ma in un volley che vuole essere perfettino nei suoi atteggiamenti laccati e studiati a tavolino, ben venga perfino un brutto gesto (ripetuto quattro volte, si legge nella sentenza Fivb) che rende umanissimo uno dei più grandi tecnici della storia del volley.

https://twitter.com/canaldeportv/status/1043234508663939074

https://twitter.com/Voley_FeVA/status/1043493823798763526

L’intervista a caldo alla televisione polacca

Intervistato ieri sera, in italiano, a caldo dalla televisione polacca, Julio Velasco ha spiegato il motivo della sua reazione alla fine gara (oggi l’Argentina perso 3-0 con la Serbia)

– Oggi più della gioia per la vittoria, credo che lei sia molto arrabbiato con l’arbitro, soprattutto per quel che è successo nel tie- break”

“Si vabbè, adesso mi è passato, perché ormai è finita la partita. Ma ero molto arrabbiato perché sono state prese tre decisioni incredibili, non una. E’ veramente incredibile, gli arbitri sono stati “un sacco” di tempo parlando al microfono, sembrava che c’era da votare per una decisione. L’arbitro fischia o così o cosà ed è finito. Non è possibile questo. E non è possibile che l’allenatore della Polonia tutte le partite faccia le stesse cose, che contesti tutti i palloni finché riesce a far cambiare la decisione e allora questa volta mi sono arrabbiato molto perché va bene tutto, però… Quattro anni fa avevamo giocato con la Polonia e non abbiamo accettato poi l’offerta della federazione che ci volava offrire da bere perché la Polonia aveva vinto,  non ho accettato. Ho pagato io, di tasca mia, ai giocatori perché loro perdevano quella opportunità. Diciamo. Perché lo sport è così, io non ho niente contro la Polonia, anzi, però una partita così noi meritavamo di vincerla e l’abbiamo vinta.”

 – Avete giocato fino alla fine e speriamo che giocherete così anche contro le altre due squadre perché adesso il gruppo è molto complicato per noi polacchi

“Noi giocheremo tutte le partite alla morte, sono molto orgoglioso dei ragazzi. Purtroppo si sono fatti male in due Gonzalez e Lopez. E Lopez stava giocando molto bene. Non so se recupereremo Gonzalez per domani, Lopez sicuramente no. Però gli altri hanno giocato, non hanno mai mollato e domani (oggi ndr) con la Serbia faremo altrettanto sicuramente.”

 

Leandro De Sanctis

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