Palazzetto dello Sport, la memoria sconfitta dall’ignoranza

Palazzetto dello Sport, la memoria sconfitta dall’ignoranza.
Rassicuro subito eventuali lettori, questo vorrei che fosse l’ultimo post con il quale perdo tempo a rimarcare questo inconcepibile errore e orrore giornalistico e di chi opera nello sport, in particolare relativamente a pallavolo e basket (accadeva anche quando c’era ancora la squadra di Roma che giocava al Palazzetto dello Sport).
Parafrasando il celebre dialogo del film Un pugno di dollari di Sergio Leone (Quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto) penso che quando l’ignoranza, la superficialità e la testardaggine incontrano la verità che le contraddice, verità, cultura e memoria sono spacciate. Dopo dieci anni di vane battaglie sembra che non ci debba essere fine a questa stupidaggine e penso sia inutile continuare a tentare di dialogare con la stupidità e la mancanza di professionalità.
Non ci sono più i giornalisti di una volta? Sicuramente, ma ci sono anche tanti giovani validi (e posso dire di aver aiutato e incoraggiato chi dimostrava qualità da far sbocciare) che non si limitano alle veline copia e incolla. Troppo spesso però, la decimazione delle redazioni ha portato alla ribalta anche i mediocri, personale esterno forse nato con l’abitudine digitale (del copia e incolla), ma soprattutto senza l’abitudine di avvertire la voglia di andare oltre, di non fermarsi alle veline e ai comunicati, anche se a sbagliare sono i dirigenti sportivi, i politici. Non mi risulta che quando è stato pronunciato quel nome inesistente in qualche conferenza stampa, ci sia stato qualcuno che ha puntualizzato, chiesto. Le dichiarazioni si controllano e se c’è odore di errore lo si corregge almeno quando si scrive. A patto di saperlo individuare,
Se non ci sono più o giornalisti di una volta (e lo dico con rammarico perché sono stato lettore fin da bambino) è anche vero che non ci sono più gli addetti stampa di una volta. O meglio, tra i tanti bravi professionisti degli uffici stampa, perché di bravi ce ne sono davvero tanti (non faccio nomi perché mi dispiacerebbe dimenticarne qualcuno), ci sono poi quelli (o quelle) arrangiati, quelli (o quelle) scarse, che non solo sbagliano, ma insistono anche quando glielo si fa notare. E se un tempo lavorando insieme con reciproco rispetto, giornalisti e addetti stampa (ricordo un esempio per tutti: l’indimenticato Roberto Stracca che partendo dalla Roma arrivò ad essere una firma del Corriere della Sera) e dirigenti di Lega, si miglioravano rapporti e prodotto, oggi troppo spesso non è così. Specie quando il lavoro (anche se spesso sottopagato, lo so) è fatto male, poi è accompagnato da presunzione, arroganza e cocciutaggine. Sono sicuro, ad esempio, che se a sbagliare fosse stato un club maschile, la Lega Pallavolo avrebbe fatto correggere l’errore e non lo avrebbe ignorato o copiato come è accaduto alla Lega Volley Femminile (a cui do atto che almeno sul suo sito poi ha corretto, presumo senza chiedere però ravvedimenti futuri alla società giallorossa).

Dall’Olimpiade del ’60 agli scudetti di Ariccia e Roma Volley

Pensando alla superficialità nello sbagliare il nome di uno dei due impianti olimpici di Roma’60, che ha unito assessori di vari colori, dalla giunta del sindaco Alemanno a quella di Gualtieri, passando per Marino e la Raggi, da cittadini ci si preoccupa pensando che se per una cosa così banale, una volta corretti, continuano a sbagliare, come si comporteranno nelle più importanti questioni cittadine? Almeno, devo riconoscere, quando segnalai questa cosa all’assessore Cochi, lui si fece spiegare e poi si scusò e promise che da quel giorno (eravamo a una Maratona di Roma) avrebbe dato disposizioni in merito all’ufficio stampa del Comune di Roma.
A chi definisce il tutto una sciocchezza, direi che è sciocco perseverare nell’errore. Ed è grave, Non si comprende nemmeno quanto sia insultante per la memoria sportiva della Capitale e non solo. Il Palazzetto dello Sport dopo l’Olimpiade di Roma 1960 per cui fu costruito (quella di Bikila che vince la maratona a piedi nudi, quella di Livio Berruti, Cassius Clay e Nino Benvenuti, solo per citare qualche campione che la caratterizzò) restando alla sola pallavolo ha ospitato l’Ariccia di Renato Ammannito che vinse lo scudetto, la Roma Volley di Becchetti, Sacripanti e Montali pure campione d’Italia poi al Palazzo dello Sport ma nelle stagioni regolari al Palazzetto, la Mezzaroma Volley che arrivo alla semifinale scudetto e che lì ci vinse una Coppa Cev. E’ vero, come io e tanti altri diciamo spesso, che senza memoria non c’è futuro. Chi ha diffuso, chi ha scritto quest’orrore, pensate sappia ciò che ho appena ricordato e avete letto? Il dubbio viene. E il guaio è che perfino chi veste la maglia delle lupacchiotte adesso, soprattutto chi non è di Roma, finisce per ripetere a pappardella quanto legge e sente in casa. Reiterando ed estendendo l’errore.

Perché Fipav Lazio e Fipav Roma tacciono e non correggono?

C’è un interrogativo supplementare e inevitabile. Perché sia la Fipav Lazio presieduta da Andrea Burlandi che la Fipav Roma presieduta da Claudio Martinelli, non hanno mai corretto questo errore? Perché non hanno fatto notare alla Roma Volley e all’assessore Onorato, che utilizzavano sempre un nome sbagliato? Cosa li ha frenati dall’affermare e ristabilire una volta per tutte la verità? Perché ogni volta che sentono o leggono il nome sbagliato che rendono inesistente un impianto storico che ospitava e spero ospiterà ancora anche Volley Scuola, non dicono niente? Non fanno niente? Non invitano a correggere? Non insistono fino a risolvere?
Non perderò altro tempo a stilare la lista dei “buoni” e dei “cattivi”, di chi scrive correttamente e di chi no. Mi limito a registrare la curiosità del comunicato della Roma volley (letto sul sito della società) martedi scorso quando il Palazzetto è stato riaperto: il titolo è giusto, il testo sbagliato in due occasioni, una delle quali sconfina nel ridicolo (...nel rinnovato impianto del Palazzetto dello Sport di Roma, meglio noto come PalaTiziano), l’assessore Alessandro Onorato ha un virgolettato col nome sbagliato, Luigi Abete presidente della Luiss lo dice giusto, il direttore generale Roberto Mignemi lo dice giusto.

Breve rassegna fotografica, con la verità storica

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: due foto del sito Lega Volley Femminile, nella prima appare il nome sbagliato e inesistente. Nella seconda aggiornata successivamente, viene indicato correttamente il nome Palazzetto dello Sport.
Sotto, la foto del post sulla pagina Facebook della Lega Volley femminile, con il nome inesistente e dunque sbagliato.
Sotto ancora, la foto spot che appare andando sul sito della Roma Volley femminile con il nome giusto. Probabilmente alla foto spot non ha lavorato l’addetta stampa, dato che invece che nel comunicato di martedì era stato scritto correttamente il titolo, reiterando invece l’errore nel testo.
Scendendo ancora, due foto tratte dal sito della Lega Pallavolo Maschile che indica, ovviamente nel modo giusto, l’impianto di gioco ai tempi dell’Ariccia di Renato Ammannito, campione d’Italia, e della Mezzaroma Volley, ultima squadra di massima serie a giocarci, arrivando alla semifinale scudetto e a vincere, al Palazzetto, una Coppa Confederale. Sotto ancora la certificazione di omologazione dell’impianto che certifica Comune di Roma, Palazzetto dello Sport. Come peraltro appare anche all’inizio del video servizio di Rainews che mostra il cartello dei lavori (ma poi chi ha titolato il servizio ha scritto il nome inesistente). Infine il richiamo nell’inserto romano del quotidiano La Repubblica, con titolo e testo all’interno ugualmente sbagliati: La Repubblica ha fatto il “fenomeno” come sua frequente abitudine, anticipando al giorno prima della riapertura, collezionando però anche una figuraccia.
Errori in cui il giorno dopo anche altro quotidiani hanno fatto, chi solo nel titolo, chi solo nel testo, chi sia nel titolo che nel testo. Dimenticavo la foto in copertina di questo post: è la mappa stradale della zona, che certifica una volta di più che dove giocheranno le Wolves, c’è un impianto che si chiama Palazzetto dello Sport, sede in Piazza Apollodoro, adiacente a Viale Tiziano, che è il nome di una strada e non del Palazzetto.

La pagina Facebook della Lega Volley Femminile, nome sbagliato
La pagina Facebook della Lega Volley Femminile, nome sbagliato
L'annuncio del debutto casalingo della Roma riporta correttamente il nome del Palazzetto dello Sport
L’annuncio del debutto casalingo della Roma riporta correttamente il nome del Palazzetto dello Sport
Sito Lega Pallavolo, il campo di gioco dell'Ariccia di Renato Ammanito, campione d'Italia. Palazzetto dello Sport
Sito Lega Pallavolo. Mezzaroma Volley ultimo club a giocare nel massimo campionato al Palazzetto dello Sport
Sito Lega Pallavolo. Mezzaroma Volley ultimo club a giocare nel massimo campionato al Palazzetto dello Sport
Lega Pallavolo Maschile, nel verbale di omologazione di legge il nome dell'impianto: Palazzetto dello Sport.
Il titolo sbagliato del giornale La Repubblica, che dimentica Palazzetto dello Sport nei titoli e nel testo, nella prima pagina dell'edizione romana e all'interno.

Leandro De Sanctis

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