CINEMA Tutto quello che vuoi

TUTTO QUELLO CHE VUOI Regia: Francesco Bruni. Interpreti: Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Antonio Bruni, Antonio Gerardi, Donatella Finocchiaro. Liberamente tratto dal romanzo Poco più di niente di Cosimo Galamini.

L’altra faccia generazionale raccontata dal cinema italiano uscito in questa tarda primavera, che ha riservato piacevoli sorprese grazie soprattutto a Francesco Bruni (regista di Tutto quello che vuoi) e Daniele Vicari (Sole cuore amore).
 Un film di una freschezza straordinaria, che tratta con leggerezza ma in modo tutt’altro che superficiale due mondi ormai lontani: la gioventù e la vecchiaia, la salute fisica e la malattia che avvolge col manto dell’oblio e della smemoratezza. Lucidità e memoria perdute, frammenti di altre vite vissute.
Ma quando i due mondi si incontrano, può accadere il miracolo, può scoccare la scintilla che induce al cambiamento, che avvia una consapevolezza diversa. E contro l’empatia, l’umana comprensione e solidarietà, non c’è vaccino che tenga.
Bruni racconta di una gioventù quasi perduta, tra videogiochi, microviolenza, valori sbagliati e disoccupazione; un’ ignoranza ormai quasi genetica, non riscattata restando confinata nel branco. Pregiudizi e difficoltà nell’esprimere il volersi bene, anche tra padre e figlio. 
Ma se c’è contaminazione e se c’è il seme dell’accoglienza e del cambiamento, tutto può ancora succedere.
Una bella storia che racconta frammenti spinosi di vita, suscitando risate e commozione, come solo le grandi commedie spesso riescono a fare. 
Giuliano Montaldo, il regista dell’indimenticato Sacco e Vanzetti (solo per ricordare uno dei suoi film) è fantastico e il duetto vecchio-giovane funziona a meraviglia, grazie anche ad Andrea Carpenzano che riesce a stare sullo schermo e nel personaggio, componendo un quadretto realistico e divertente con i suoi amici coinvolti in questa botta di vita colma d’umanità e condita da un pizzico di giovanile follia. C’è un altro modo di crescere, uscendo dalla palude dell’ignoranza di chi non sa tenere lo sguardo alto oltre i limiti del (sob)borgo. C’è un altro modo di fare cinema, regalando divertimento e riflessione: Francesco Bruni pare averlo trovato.
 
https://www.vistodalbasso.it/2013/07/11/cinema-come-non-si-scrive-una-recensione/

Francesco Bruni al cinema
 (soggettista, sceneggiatore, regista)

Soggetto

Sceneggiatore

Regista

Giuliano Montaldo

Regia

Lungometraggi

Documentari

  • Nudi per vivere (1963) – firmato assieme a Elio Petri e Giulio Questi con lo pseudonimo Elio Montesti
  • Genova: Ritratto di una città (1964) – cortometraggio documentaristico
  • L’addio a Enrico Berlinguer (1984) – documentario collettivo
  • Ci sarà una volta (1992)
  • Roma 12 novembre 1994 (1995) – cortometraggio documentaristico collettivo
  • Le stagioni dell’aquila (1997)
  • L’oro di Cuba (2009)
  • Salvare Procida (2009) – cortometraggio documentaristico, firmato insieme a Silvia Giulietti

Televisione

cortometraggi

  • Arlecchino (1982

  Opera 

  • Turandot (1998 allo Stadio Olimpico di Roma)

Attore

 

Leandro De Sanctis

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