ROMA MalaTv dai Fori

Non era ancora stato eletto sindaco, e il signor Marino parlava già di pedonalizzare la zona del Colosseo e di via dei Fori Imperiali. In realtà uno immagina che se una zona viene definita isola pedonale, poi non ci transita nessuno. Non come accade in via del Corso, dove sfrecciano autoblu, auto degli Ncc (a noleggio), taxi, camioncini scarico merci, motorini, botticelle equine eccetera. Nelle altre città, anche italiane, un’isola pedonale tiene fede al suo nome ed è transitabile solo, appunto, dai pedoni, a piedi.
Ma in questo post non giudico la decisione del sindaco, perchè non sono avvezzo a transitare spesso da quelle parti, non ho idea dell’impatto sul traffico che avrà la nuova disposizione, non ho parlato con i residenti, che sarebbero i migliori interlocutori, ogni volta che si decide di cambiare la viabilità.
Ma loro raramente vengono ascoltati, figuriamoci consultati. E da qualunque colore sia la squadra del sindaco, perché come ormai sappiamo bene tutti, la marca preferita di dolciumi dei politici è la…Alemagna. Per amor di verità dovrei aggiungere che a me piacciono molto le vere isole pedonali. Penso però che il mio giudizio sia condizionato dal fatto che ho amato molto quelle che trovo in altri Paesi, in altre città e nazioni. Non so se gli indigeni apprezzino in egual misura. Penso che ogni città abbia le sue caratteristiche ed offra le sue possibilità in base al traffico e alle esigenze generali. Il comune denominatore è però l’efficacia della mobilità attraverso i mezzi pubblici: bus, rotaia, metropolitana soprattutto. A stoppare le accuse aggiungo che sono abituato a fare chilometri a piedi per raggiungere luoghi in Centro dove devo andare. Preferisco sempre contare sulle mie gambe (ernia permettendo) che sui bus comunali.

In questo post però, vorrei sottolineare, una volta di più, come ormai la televisione sia davvero l’oppiaceo con cui vengono tenute a cuccia le masse, per lo più abbondantemente oltre gli anta. Si guarda la tv e nemmeno si mette a fuoco ciò che viene detto. La dittatura catodica, nemica delle cellule cerebrali attive.
Ma anche dall’altra parte dello schermo non si scherza, è sempre tempo per una puntata del Festival dell’ovvio e del banale.
La scintilla è scaturita guardando un servizio su Sky Tg24.
 Dopo che la conduttrice ha parlato della chiusura al traffico dei Fori (con la o chiusa, alla lumbard), l’inviato in loco intanto ha ristabilito l’esatta pronuncia parlando dei Fori (con la o aperta, alla romana, anzi all’italiana), poi ha annunciato un servizio con le interviste fatte ai turisti. 
“Abbiamo chiesto ai turisti come giudicano la novità della pedonalizzazione della zona Fori Imperiali” (oggi è domenica, le macchine non passano davvero). 
Ah si? Lo avete chiesto ai turisti? E cosa pensavate che rispondessero i turisti? 
Roba tipo… “Non sapevamo della novità, ci dispiace moltissimo, siamo venuti a Roma proprio attratti dal traffico, dall’odore della benzina miscelato con l’aria dell’antica Roma”
“Ci mancano i gas di scarico, sa quelle belle fumate nere che a Roma escono anche dai bus municipalizzati?” “Beh certo, non è bello attraversare la strada anche col semaforo rosso perchè non passano i mezzi, è diseducativo”. “E il rumore? Con tutto questo vociare sembra di stare al paese, in campagna. Non sento sgassate, frenate, parolacce da un finestrino all’altro. Se lo sapevo sarei rimasto a casa”. “Ci avevano raccontato del traffico caotico di Roma, del fatto che si facevano ore di cosa stando al volante, qui invece vediamo solo gente che passeggia a piedi, biciclette, bambini trascinati dai genitori. Sono un po’ delusa, lo ammetto Non ci tornerò”.
Si crea anche così il consenso artificiale. I nonnetti a casa avranno l’impressione che tutto va bene, che è stata presa la decisione migliore: “Hai sentito? Tutti quelli che hanno parlato al microfono hanno detto che è così bello, che è una cosa fatta bene…”
Magari è vero. Ma per definire un servizio giornalistico, avrei ascoltato anche qualche opinione di cittadini non turisti, anche residenti, anche di passaggio quotidiano negli altri giorni…
Che sciocco, ormai dovrei saperlo, il giornalismo come lo insegnavano un tempo, è morto e sepolto.

Leandro De Sanctis

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