Cento domeniche | Recensione

Cento domeniche | Recensione.
Ho deciso scegliere Cento domeniche, il nuovo film di Antonio Albanese, perché ritenevo che la sua scelta di portare al cinema una storia così attuale, umana e disumana al tempo stesso, fosse un atto di coraggio (chi attacca così frontalmente e a fondo le Banche?) meritevole del biglietto. Bravo quindi Albanese, attore che non abbinerei alla riduttiva etichetta di comico, a scegliere un argomento ruvido, a schierarsi dalla parte degli oppressi da entità formalmente legali che operano nella massima illegalità consentitagli dalle regole.
Se non la fine del film, è nota penso la storia in sintesi: un uomo scopre di essere stato truffato dalla sua Banca, che gli ha proditoriamente trasformato i suoi risparmi prima in obbligazioni poi in azioni, facendo si che dei suoi 85.000 euro (“i risparmi di una vita“) non restasse più nulla.
Per questo aspetto dunque, Cento domeniche è un film da vedere. Anche se poi non convince fino in fondo la strada scelta da Albanese, che oltre ad interpretarlo ne è anche autore del soggetto, regista e sceneggiatore. Sintetizzando al massimo l’aspetto critico, penso che il limite stia nel fatto che sullo schermo Antonio Albanese-Antonio Riva sia stato…troppo Antonio Albanese.
Bravo nel far comprendere quanto nel piccolo paesino la Banca fosse ritenuta una sorta di “confessionale” dove la Banca sapeva tutto dei cittadini, da sempre, riscuotendone la massima e incondizionata fiducia istituzionale. Ma quando si va oltre, il personaggio Antonio Riva, padre divorziato che si scontra con la realtà perché vorrebbe pagare il matrimonio della figlia, si dimostra ingenuo e sprovveduto all’inverosimile. Non ragiona più, continua a credere ciecamente in chi lo ha truffato e non crede agli amici che vorrebbero consigliarlo e stargli vicino, alla figlia pronta saggiamente a ridurre le spese di un matrimonio che il padre si intestardisce a voler pagare da solo, anche se è chiaro che non ha più un euro. E si ammala, come molti altri nelle sue condizioni, iniziando la sua discesa all’inferno.
Antonio Riva è ingenuo in tutto, è fatto così, non capisce nemmeno perché l’amante sposata voglia tenere al riparo dai guai la loro relazione. Ai truffatori della Banca, e a tutti, continua a ripetere che quelli sono (erano) i risparmi di una vita e servivano per le nozze della figlia: come se alla Banca, ai truffatori, importasse qualcosa della sua vicenda umana.
Certo, quel che vuole dire lo dice: come l’avviso privilegiato che consente ai più ricchi di mettere in salvo i loro soldi. E l’omertà del suo vecchio datore di lavoro che si presentava come suo amico, svela la grande ipocrisia di un mondo che esiste ormai solo nella percezione di Antonio Riva-Antonio Albanese.
Ovvio che ciò che vediamo risulta commovente e straziante. Ma un po’ la cecità del personaggio che non vuole capire fa anche rabbia. Chi di noi non ha firmato a scatola chiusa le decine di fogli illeggibili in pochi secondi che una Banca ti mette di fronte? Ma se nello stesso momento non solo ti dicono che non hai più i tuoi soldi ma ti fanno firmare per un prestito, anche se tua figlia si sposa, come si fa a essere così sprovveduti?
Ma questa è la lettura logica. Mentre Antonio Riva è un uomo fuori dal tempo, ha sempre ragionato alla buona, col cuore e sulla fiducia. Peccato che nel frattempo il mondo sia diventato sempre più insensibile e privo di scrupoli, pronto a ingoiare i sempliciotti, pronto a massacrare chi si fida. Ecco il messaggio deve essere proprio questo: non fidarsi di nessuno.
Detto ciò, criticate pure il film, ma andate a vederlo. Antonio Albanese ci ha provato, animato dalle migliori intenzioni. E qualcosa di utile lo ha realizzato.

Cento domeniche

CENTO DOMENICHE – Italia, 2023. Durata: 94′.
Regia: Antonio Albanese.
Soggetto e sceneggiatura: Antonio Albanese e Piero Guerrera.
Interpreti: Antonio Albanese, Giulia Lazzarini, Donatella Bartoli, Liliana Bottone, Sandra Ceccarelli, Elio De Capitani, Maurizio Donadoni, Bebo Storti, Marianna Folli, Carlo Ponta,

Leandro De Sanctis

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