VOLLEY Dal Brasile alla Turchia, Caterina Bosetti sa viaggiare da sola

Vent’anni non sono uguali per tutti. Caterina Bosetti ad esempio, è un talento precoce e nonostante stia cercando adesso di farsi largo in maglia azzurra, ha già una sostanziosa carriera alle spalle. Quando debuttò in A1 aveva solo 15 anni, sorella minore di Lucia, l’apripista di una famiglia che al volley ha dedicato tutta la vita. Come ormai sanno anche i sassi, il papà Giuseppe è stato ct della Nazionale e ora allena a Roma nel Volleyrò. La mamma Franca Bardelli è stata azzurra di pallavolo, della sorella Lucia si è detto, della minore Chiara già si parla come di una degna erede della tradizione familiare. Ma le tre sorelle hanno anche un fratello, Andrea, che ha 24 anni e che ha preferito gli studi allo sport.
    Caterina gioca schiacciatrice ed è brava sia in attacco che dietro, come ha dimostrato anche domenica quando si è fatta male Antonella Del Core ed il peso della ricezione è ricaduto su di lei e sul libero De Gennaro. L’anno prossimo giocherà in Turchia, nel Galatasaray allenato da Barbolini. Ma prima ha fatto le prove da straniera andandosene per un anno in Brasile, nell’Osasco. 


    «E’ stata un’esperienza importante, ho imparato a stare da sola, a stare con me stessa, a conoscermi di più». 
    Doveva essere il Mondiale delle sorelle Bosetti, invece Lucia si è rotta il ginocchio e la coppia si è separata. Caterina gioca con la maglia numero 16, il numero della sorella, che nel frattempo sta lavorando sodo per tornare a giocare. L’affetto che le lega si scopre anche dai piccoli particolari, come quando Lucia l’ha difesa da critiche che reputa ingiuste: «Come si fa a dire che Caterina non è migliorata? Chi è andato a vederla giocare in Brasile?»
    
Domenica Caterina le ha dato ragione. E si spera che sia solo l’inizio.
«Beh, non sempre capita di vivere un Mondiale. E’ una competizione bellissima, bisogna dare sempre il massimo, ogni giorno e in ogni partita per cercare di arivare alla fine. A Roma è stato bellissimo, sabato c’erano 11.000 persone, emozionante ogni cosa: entrare al palasport, cantare l’inno, fare un punto. Tutto…»
Come giudica questa Italia?
«Penso che abbiamo molto da migliorare, ma siamo sulla strada giusta. Affronteremo squadre toste e il campo ci dirà a che punto siamo e se saremo in grado di giocarcela. Domenica sera ero contenta e triste allo stesso tempo. Penso sia stata una partita importante con la Dominicana, ha fatto vedere che l’Italia non molla mai, che siamo una squadra che gioca anche quando le cose non sono semplici. Abbiamo cambiato tanto la formazione in base alle varie esigenze, però abbiamo dimostrato che l’italia c’è. I cambi possono essere un’arma vincente. Sicuramente. Non credo che tutte le squadre abbiano 14 giocatrici potenziali titolari. E’ un punto a nostro favore. Dobbiamo sfruttarlo»

Terza fase, a Bari. Si comincia contro l’Azerbaigian del bomber di origini uzbeke, Polina Rahimova: 120 punti in 5 partite-
«L’Azerbaigian è squadra che possiamo battere benissimo, come Giappone e Cina. Ha  la Rahimova che è molto forte, passa sopra, è un terminale importante in attacco. Dobbiamo fermare lei per fermare le azere. Il Belgio lo conosciamo bene dall’anno corso. Quest’anno non l’abbiamo mai affrontato, dobbiamo studiarlo. Il Giappone si sa che difende, quando lo affronti sai che è partita tosta, lunga, che non finisce più. Come la Cina, anche se le cinesi rispetto al Giappone sono più forti in attacco. Dobbiamo giocarle tutto in maniera diversa ed esserci sempre. Spero che il pubblico continui a seguirci tanto: è davvero emozionante per noi»

Foto gentilmente concesse da Marika Torcivia

http://www.corrieredellosport.it/volley/2014/10/01-378550/L%27altra+Bosetti+è+uscita+dal+guscio

Leandro De Sanctis

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