Rambo Last blood

Rambo
Rambo Last blood, la locandina del film di Stallone (2019)

La saga di John Rambo si ripresenta al cinema con un quinto capitolo che pare l’ultimo. Stallone ha cambiato idea dopo aver detto di volersi fermare al quarto film e ora addirittura dice che se questo Last blood, ultimo sangue (in riferimento al romanzo di David Morrell da cui prese avvio la saga, Primo sangue) avrà successo, potrebbe tornare con un sesto film.
Il primo Rambo divenne un film di culto, dopo essere stato etichettato come reazionario e stroncato alla sua uscita. In realtà la storia del reduce dal Vietnam nemico in patria e in guerra con sè stesso, con i suoi demoni e con il mondo, aveva un senso ed esprimeva il disagio di una generazione di americani mandata a morire (o a traumatizzarsi per il resto della vita nel migliore dei casi) e poi ripudiata perché anche quella era una guerra ingiusta.
Del Rambo originale, come quasi sempre capita, strada facendo è rimasto ben poco. La violenza più che altro, adattata al nemico di turno con uno schema abbastanza ripetitivo.

Splatter cruento

In Rambo Last blood il nemico è annidato in Messico (e per questo il film è stato tacciato di essere pro Trump) e la storia prende una piega molto privata per arrivare a quell’epilogo che da Cane di paglia in poi ha fatto la felicità degli spettatori in cerca di riscatto cinematografico del vendicatore solitario. Rambo dovrà vedersela stavolta contro aguzzini senza pietà, papponi e sfruttatori che rapiscono ragazze per farle poi drogare e prostituire. Il plot è ridotto all’essenziale, seguendo uno schema visto e rivisto, condito dalla stupidità di certi personaggi (in questo caso la “figlioccia” di John Rambo che potrebbe continuare a vivere serena nel suo ranch dell’Arizona, tra la natura e i cavalli).
Impressiona la maschera che è diventato Stallone (anche prima che il suo viso venga sfregiato e gonfiato da botte e coltellate). Sylvester non avrebbe più l’età per vestire i panni di Rambo e usare il suo arsenale, chiamando lo spettatore all’appuntamento finale in una galleria degli orrori (o delle meraviglie, secondo i punti di vista) dove avrà luogo il festival di una resa dei conti che più cruenta non si potrebbe, ingegnosamente splatter. Con il ricorso a tutto il repertorio classico di Rambo: trappole, esplosivi, coltelli e, dulcis in fundo, arco e frecce.
Un omaggio a tutta la saga insomma, con un congedo solitario e amarissimo che sembra essere l’epitaffio di una delle più fortunate saghe cinematografiche. Del resto, a parte il primo episodio, la trama e la sceneggiatura non sono mai state il punto di forza dell’eroe vendicatore.

La scheda

RAMBO Last blood – Regia: Adrian Grunberg. Interpreti: Sylvester Stallone, Paz Vega, Yvette Monreal, Adriana Barraza, Sergio Peris Mencheta, Oscar Jaenada. Usa, 2019.

Il trailer

Leandro De Sanctis

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