Corriere dello Sport e il razzismo degli analfabeti. La vicenda è ormai nota. Il Corriere dello Sport e il suo direttore Ivan Zazzaroni titolano in prima pagina Black Friday, abbinando la giornata degli acquisti sbandierata ovunque da giorni, al duello tra Lukaku e Smalling che potrebbe essere il motivo conduttore di Inter-Roma. A reggere il titolo ad effetto un bell’articolo di Roberto Perrone. La gazzarra che si scatena dopo sul web è indegna di chiunque sia dotato di un minimo di intelletto. Si spara a zero, probabilmente avendo tra l’altro letto soltanto il titolo, magari per certi aspetti maldestro ma non certo razzista o dileggiante.
Basterebbe leggere l’articolo per rendersene conto ma chi lo fa? Finché la polemica e le accuse arrivano dagli odiatori seriali, notoriamente gente di scarsa cultura e poco avvezza a rispettare le regole della lingua italiana, si potrebbe, forse, perfino sorvolare.
Ma arriva la reazione di Roma e Milan. Che c’entra il Milan? Beh in effetti se lo sono chiesto in tanti, visto che si parlava di Roma e Inter, forse indotta al silenzio dal fresco ricordo del trattamento subito da Koulibaly quando a San Siro si giocò Inter-Napoli. Corriere dello Sport allontanato dalla Roma e dal Milan fino a gennaio. Decisione per certi versi sconcertante, se si pensa che i due club non hanno mai brillato nell’agire per stigmatizzare realmente e adoperarsi per evitare comportamenti delle loro tifoserie ad esempio.
Se poi leggo le parole che sono state attribuite a Lukaku e a Smalling, beh penso che gli uffici stampa abbiano avuto molto lavoro, perché mi suona strano, ad esempio, che un giocatore possa aver usato di sua sponte la parola redattore, termine sconosciuto e ostico forse per la maggior parte dei giocatori, anche italiani.
Dare del razzista al direttore Ivan Zazzaroni e al Corriere dello Sport significa non conoscere Zazzaroni e non aver letto il Corriere dello Sport, spesso isolato nel combattere la sua battaglia contro il razzismo. A titolo personale posso ricordare, uscendo dal campo di calcio, le paginate dedicate Al mitico Tommie Smith e alle sue osservazioni sul razzismo.
Ma il campione olimpico di Messico 1968, poi professore, è atleta troppo colto per essere ricordato da chi mastica solo calcio.
Non è attuabile, ma sarebbe il caso di cambiare atteggiamento verso certi club, smascherando ogni retroscena che li mostra per ciò che talvolta o spesso sono. Perché il rispetto non deve essere a senso unico. Roma e Milan da far sparire dalle pagine del giornale fino a fine anno? Beh, una drastica riduzione della loro presenza sulle pagine del giornale ci starebbe tutta. Una ritorsione? No, semplice legittima difesa.