ATLETICA La Procura Antidoping non ha creduto a Schwazer: niente sconto di pena

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Sul Corriere dello Sport

La Procura Antidoping del Coni non ha
ritenuto Alex Schwazer meritevole di uno sconto di pena, minimo o
congruo che fosse. Nel trasmettere le sue valutazioni alla Wada
(l’agenzia mondiale dell’antidoping) e alla Iaaf (la Federazione
internazionale di atletica leggera) la Procura ha negato ogni minimo
sconto, assicurando che se anche Wada e Iaaf dovessero invece accogliere
la richiesta dell’atleta, il periodo di sconto non potrà essere
superiore ai tre mesi. Ma per ragioni varie è assai improbabile che Wada
e Iaaf decidano di applicare una riduzione della sanzione,
contraddicendo la linea dettata dalla Procura del Coni. La squalifica
del marciatore altoatesino si concluderà il 29 aprile del 2016, i tempi
previsti dalla Fidal per conquistare un posto tra i marciatori che
disputeranno l’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016, prevedono che il tempo
limite e competitivo sia realizzato entro la fine del 2015. 
Partecipare
ai Giochi di Rio era una speranza che Alex coltivava, pur con la
consapevolezza che sarebbe stato difficile scalfire il muro che si è
trovato dinanzi anche quando ha deciso di prendere una strada diversa,
raccontando i fatti di cui era stato protagonista prima che fosse
scoperta la sua positività all’Epo. E riprendendo ad allenarsi in modo
trasparente, seguito da Sandro Donati (con la collaborazione di Mario De
Benedictis) e da un’equipe medico-scientifica che lo segue senza
vincoli nè restrizioni. 
La Procura Antidoping ha registrato il suo
memoriale, ha ascoltato i fatti che ha raccontato, spiegando le
modalità degli incontri con il medico inibito dal Coni, Michele Ferrari,
illustrando le posizioni e i comportamenti dei medici della Fidal
Pierluigi Fiorella e Giuseppe Fischetto. Dichiarazioni che il Tribunale
Penale di Bolzano ha giudicato in maniera opposta alla Procura
Antidoping del Coni: se ne riparlerà da martedì, quando si riaprirà il
processo ai medici.

 
Una cosa è certa, l’aver deciso di raccontare tutto, portando alla
luce il sistema vigente all’epoca, la condotta di alcuni medici,
attraverso fatti, incongruenze, episodi vissuti personalmente da
Schwazer non ha avuto alcun valore per il tribunale sportivo, che ha
dimostrato di non credergli (come invece ha fatto il Tribunale di
Bolzano). 

Il messaggio che passa è che il pentitismo nello sport
italiano non è considerato come un passo importante per far luce sul
doping e punire i corresponsabili. Riconoscere a Schwazer uno sconto di
pena, anche minimo, poteva aprire una strada importante per il futuro,
evitando che come al solito fossero solo gli atleti a pagare. Il
mancato riconoscimento della Procura Antidoping si può interpretare
invece come un’occasione mancata, un segnale che scoraggia gli atleti
dopati a pentirsi ed a far luce sulla rete di rapporti e situazioni che
alimentano il fenomeno doping.

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L’avvocato di Alex Schwazer, Gerhard Brandstaetter, ha precisato quanto segue.
«L’istanza di riduzione della sospensione all’attività agonistica non è stata respinta e a decidere sarà il Tribunale Antidoping presso il Coni; la Procura ha semplicemente formulato una proposta contro tale richiesta dichiarando peraltro in subordine che non si opporrebbe ad una riduzione di mesi 3. Si attendono ora i pareri di Wada e Iaaf e la decisione del Tribunale che tengano conto del comportamento e della collaborazione costruttiva di Alex Schwazer».
Avvocato Gerhard Brandstaetter

Legittima l’intenzione di non arrendersi e di sperare ancora in Wada, Iaaf e nel Tribunale Antidoping presso il Coni, ma la valenza della presa di posizione della Procura non è semplicemente una proposta ma qualcosa di più. Come il lunghissimo tempo, ben oltre i suggerimenti previsti dai regolamenti in materia, che si è atteso prima di formulare la proposta negativa. Visto che la Procura non ha creduto a Schwazer, tanto valeva dirlo in fretta… Le sintesi giornalistiche sono state non a caso concordi nel valutare e considerare ciò che ha caratterizzato questa proposta e quanto con ogni probabilità avverrà in sede sportiva. Poi c’è il Tribunale di Bolzano, se il processo contro i medici Fiorella e Fischetto ripartirà martedì. E sarà imbarazzante se le valutazioni degli stessi fatti risulteranno ancora opposte.

Leandro De Sanctis

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