ATLETICA E Mo che Farah?

 (Mo Farah a Monaco, Foto Iaaf)
Sul Corriere dello Sport-Stadio del 21 luglio

Chissà se Mo Farah rimpiange ancora di non essere riuscito a diventare
l’ala destra dell’Arsenal… Il calcio è la sua grande passione ma
l’atletica è la sua terra di conquista. L’inglese nato in Somalia 30
anni fa, eroe dell’Olimpiade londinese, che lo ha visto vincere l’oro
nei 5000 e nei 10000, l’altra sera ha incastonato altre gemme nella
storia dell’atletica.
        Aver firmato a sorpresa il record europeo dei 1500 metri,
correndo in 3’28”81 gli ha consentito di cancellare dall’albo dei
primati il tempo ottenuto dallo spagnolo Fermin Caco nel 1997 (3’28”95) e
di collocarsi al sesto posto nella graduatoria all time.
         Se sedici anni vi sembrano pochi, aggiungiamo che Mo Farah ha
riscritto naturalmente anche il primato britannico, che apparteneva ad
un certo Steve Cram addirittura dalla bellezza di 28 anni fa.
        E non è finita perchè arpionando questo record dei 1500, Mo
Farah è diventato il terzo atleta capace di detenere contemporaneamente i
tre record europei che vanno dai 1500 ai 10000, passando per i 5000.
C’era una coppia sul piedistallo raggiunto da Mo Farah nella Diamond
League di Montecarlo: un mito come il finlandese Paavo Nurmi e il meno
celebrato ungherese Sandor Iharos.
        «Non mi aspettavo proprio questo record – ha ammesso il
bi-campione olimpico – Pensavo fosse un ottimo modo per rifinire la mia
preparazione in vista dei Mondiali di Mosca (10-18 agosto, ndr) e mi
sono trovato a correre così veloce…Roba da non credere»
        Al suo tecnico Alberto Salazar aveva confessato di sentirsi in
grado di correre in 3’30”, trovando il giorno giusto e il posto giusto.
Evidentemente lo stadio Louis II nel Principato di Monaco lo è stato.
        «Il tecnico di El Guerrouj me lo disse: hai tutto per essere grande sui 1500, dovresti correrli»
        Mo Farah, terzo inglese sotto i 3’30 dopo Ovett e Coe, ha
confessato di essere un ammiratore di Steve Cram: «Si, non volevo
battere il suo record. Ma mi sentivo veramente bene»
        L’exploit del mezzofondista britannico ha fatto tornare indietro
nel tempo, quando l’atletica era quasi abituata s campioni in grado di
spaziare, addirittura dagli 800 metri ai 5000, in qualche occasione.
Nella tabella a parte potete vedere i migliori tempi di questi
specialisti poliedrici: una volta regno degli inglesi Coe e Cram,
l’impero britannico del mezzofondo venne travolto dal ciclone Said
Aouita. Poi vennero Morceli, El Guerrouj. In Italia, negli ultimi 30
anni il miglior mezzofondista in grado di spaziare con successo tra i
1500 e i 10000 è stato lo spezzino Stefano Mei, campione d’Europa a
Stoccarda 1986.

                                        800                 1500                  5000                   10000
SAID AOUITA (Mar)  1.43”86 (1988)   3.29”46 (1985)  12.58”39 (1987)    –
       
NOURREDINE MORCELI (Alg) 1.44”79 (1991)  3.27”37 (1995)   13.03”85 (1994)  –
       
HICHAM EL GUERROUJ (Mar) 1.47”18 (1995)  3.26”00 (1998)  12.50”24 (2003)
       
STEVE CRAM (Gb)  1.42”88 (1985) 3.29”67 (1985)  13.28”58 (1989)  –

STEVE OVETT (Gb) 1.44”09 (1978)  3.30”77 (1983)     13.28”68   –

DANIEL KOMEN (Ken)   –   3.29”46 (1997)   12.39”74 (2007)  27’38”32 (2002)

BERNARD LAGAT (Ken/Usa)   –  3.26”34 (2001)   12.53”60 (2011)   –

MO FARAH (Gb) –  3.28”87 (2013)  12.53”11 (2009)   26.46”57 (2009)

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 STEFANO MEI  1.48.1  (1985)    3.34.57 (1986)   13.11.57 (1986)    27.43.92  (1986)

Leandro De Sanctis

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