Alex Schwazer non pensa all’Olimpiade di Parigi

Alex Schwazer non pensa all’Olimpiade di Parigi.
Le fake news non sono soltanto una realtà del web. E quando una notizia che non esiste, magari creata ad arte, forse a scopo preventivo, viene pubblicata dal Corriere dello SportStadio è sempre un dolore supplementare per chi per decenni ci ha scritto e lavorato, nel solco dell’onestà professionale e della costante ricerca della verità, libera da padroni e condizionamenti.
Nel tempo tutto cambia e spesso accadono cose che ricordano come l’immagine di un giornale sia legata alla credibilità e alla limpidezza di chi il giornale sceglie per veicolare i suoi contenuti.
Da qualche anno, ad esempio, esattamente dal luglio del 2019, il modo in cui il Corriere dello Sport-Stadio ha scritto del caso Schwazer, della vicenda di un falso doping che è costata otto anni di squalifica al campione olimpico della marcia (Pechino 2008) è radicalmente cambiata, salvo quando a scriverne è stato Xavier Jacobelli.
Da innocente, con le motivazioni di tutti i punti oscuri (in realtà poi fin troppo evidenti) di una vicenda che apparve subito anomala al di là di ogni ragionevole dubbio, Schwazer cominciò invece a essere trattato e descritto nel modo più conforme a ciò che Wada e Iaaf (ora World Athletics) volevano trasmettere.
Un servizio incessante e fedele sulle posizioni di chi accusava il marciatore e arrivò a minacciare la stessa Federazione. Anche se sempre più divergente dalla realtà dei fatti, sanciti pure dal Tribunale di Bolzano, che ha archiviato il procedimento penale rispedendo le accuse al mittente e trasformato Alex da imputato in vittima. Una sentenza che Wada e Iaaf non hanno voluto riconoscere.

Ma non è bastato “uccidere” sportivamente Schwazer. Ci si accanisce ancora sulla sua figura arrivando a elucubrazioni prive di fondamento, a proporlo come un usurpatore, a mettere le mani avanti a scopo preventivo (creando le condizioni per un clima ostile e divisivo tra gli atleti), sostenendo che se Alex (la cui squalifica scadrà il 24 luglio) gareggiasse a Parigi nella staffetta di marcia, potrebbe diventare un caso.
Peccato che Alex Schwazer a gareggiare nell’Olimpiade di Parigi non pensa proprio. Quando davvero sperava ancora di poter rientrare, gli si dava addosso. Ora che all’Olimpiade non pensa più, si crea una ipotesi inesistente per poter affermare banalmente che sarebbe un’ingiustizia dargli il posto senza aver centrato un tempo minimo necessario, a scapito di chi il minimo lo ha “legittimamente” conseguito. Anche se proprio per regolamento questa scelta è prevista.
Ma la possibilità che Alex venga convocato non è al momento remota, come si legge sul giornale.
E’ inesistente. Perché per Schwazer l’operazione Parigi 2024 non è in programma.
Avrebbe potuto esserlo se la squalifica fosse stata ridotta. Ma è tramontata definitivamente una volta che nessun ente sportivo si è espresso per una riduzione della squalifica, peraltro ingiusta, per non dire illegittima.
Quindi, contrariamente a quanto sostiene stamane il mio caro Corriere dello Sport-Stadio, non ci saranno polemiche legate all’eventuale convocazione di Schwazer per Parigi e non ci sarà un caso perché Schwazer a Parigi non ci andrà.

In cauda semper stat venenum

P.S. Curiosa anche la “grammatica” giornalistica scelta. Fare occhiello, titolo, catenaccio e sommario su un argomento che viene trattato in coda al testo… Se fosse stato redatto a un esame, avrebbe fruttato una probabile bocciatura.
In cauda semper stat venenum (citazione dal latino che era anche il titolo di un album musicale degli Jacula).
Dalla Treccani:  locuz. lat. (propr. «nella coda [sta] il veleno»). – Espressione riferita in origine allo scorpione e usata comunemente in senso figurato per significare che il momento finale di qualcosa è quello più difficile, che il brutto viene da ultimo e/o, più spesso, per indicare che la fine di un discorso svela il carattere polemico prima dissimulato, o contiene le parole che più direttamente vogliono colpire una persona.

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Fake news, cosa sono


Le fake news – note in italiano come bufalenotizie falsenotizie fasullepseudonotizie – sono delle informazioni false o fuorvianti che possono essere divulgate attraverso qualsiasi media allo scopo di produrre disinformazione. Fonte wikipedia.

Leandro De Sanctis

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