Nessuno sa che io sono qui | Recensione

Nessuno sa che io sono qui | Recensione. Su Netflix è sbarcato un gioiello dei cinema cileno, reduce dal Tribeca Film Festival dove è stato proposto nell’edizione on line della rassegna del cinema indipendente. Dal Cile era arrivato sugli schermi italiani un altro film, bello e particolare, Ema di Pablo Larrain.
Per molti aspetti all’opposto di Nessuno sa che io sono qui: tanto Ema era colori, musica, balli, esplosioni emotive; il film di Gaspar Antilio, al debutto, ha in comune l’esile filo della musica, che in realtà è la miccia per raccontare una storia di sopraffazione e solitudine, attraverso la potenza dell’accaduto, con una sceneggiatura ridotta all’osso e un personaggio che non parla quasi più, immerso e nascosto al mondo in un paesaggio bellissimo.
Da bambino vive a Miami, la sua voce potente e incantevole viene notata, ma il discografico di turno pensa che l’aspetto del bambino sia improponibile per avere successo. Quindi il discografico miope culturalmente e in linea con le storture del mondo musicale di oggi, formula al padre una proposta indecente: vendere la voce del figlio, che sarà usata in play back da un altro ragazzo. Privo di voce giusta ma dall’aspetto più gradevole e vendibile secondo i canoni imposti dello show business. E quanto viene subito mostrato, fin dal trailer.
Nessuno sa che io sono qui è una drammatica storia individuale che tocca temi attuali e collettivi.

Trauma insuperabile, perdita di identità

Il piccolo Meme ha vissuto un trauma insuperabile: sognava una vita sul palcoscenico tra gli applausi del pubblico, luci e lustrini, una volta privato della sua identità non riesce più a riprendersi e a riprendersela. Sognava le folle, si ritrova a vivere isolato, su un’isola che è realtà e metafora, nascosto a tutti, lavorando con lo zio che concia pelli di pecore. Senza la musica non è più il lui che sperava di essere. Obeso, laconico, rivive in loop i momenti del sogno, della sua canzone, con un walkman riascolta e mima quella che è stata solo una atroce illusione disillusa.
Il corpo obeso di Meme è quello di Jorge Garcia, attore statunitense di origine cilena e cubana, che dà umanità e spessore al suo tragico personaggio in cerca di identità. E quando deve mostrarsi per ciò che è, invece di parlare intona ancora quella canzone, con la sua ancora magnifica voce. Lui era quella canzone.

Intrappolato nel passato

L’andirivieni del film tra passato e presente, con i brevi flashback a volte fulminei, dipinge magari didascalicamente ma con efficacia il tormento interiore di Meme, rimasto intrappolato nel tempo e nel sogno di bambino, come un bruco che non è diventato farfalla. E perciò dopo che il mondo lo ha rifiutato, è lui che continua a negarsi.
Poi come spesso succede anche nelle storie più tristi, arriva un qualcosa che rompe gli schemi, come se fosse una favola Disneyana: la “fatina” è Marta (Millaray Lobos) una ragazza curiosa e determinata che non si arrende alle apparenze e alla scontrosità. Va oltre, riuscendo con pazienza e tenacia ad intaccare quel guscio dove si è nascosto Meme.
Lo spettatore scoprirà che il Tempo troppo spesso non cambia le persone. Non è mai troppo tardi per affermarsi, anche senza luce dei riflettori ma per sé stessi, per chiudere conti in sospeso. E per vivere con un pizzico di pace strappata con i denti, al viscidume di un personaggio squallido. Non piegandosi, ora che può, al culto televisivo dell’apparenza, a scapito della sostanza e della realtà, come Meme scoprì da bambino. Ma con una personalità diversa, repressa e non riconosciuta, ma finalmente acquisita. E probabilmente pacificata.

La curiosità: Jorge Garcia e la musica

Jorge Garcia, l’attore protagonista che interpreta Meme da adulto, è davvero amante della musica: gli piace cantare, ha lavorato in un negozio di dischi e ha una vastissima collezione di album.

Nessuno sa che io sono qui


NESSUNO SA CHE IO SONO QUI – Cile, 2020. Durata 91 minuti. Su Netflix.

Regia: Gaspar Antilio.
Interpreti: Jorge GarciaLuis GneccoAlejandro GoicMillaray LobosNelson BrodtGastón PaulsEduardo Paxeco.
* Visto in versione originale con sottotitoli.

Il trailer originale di Nessuno sa che io sono qui

Leandro De Sanctis

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